Testualmente traducibile come "Un Mistero nelle Macerie", ma i Wreckage erano anche un gruppo musicale in cui militò brevemente Freddie Marcury. In questo articolo Lemieux analizza le origini del brano Liar.
di Patrick Lemieux, www.queenonline.com - 23 gennaio 2013.
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
È un pezzo di cui conosciamo allo stesso tempo molto e pochissimo. Ad esempio, poche persone oggi sanno come si presentava o anche quali fossero le parole del suo testo originale. Però sappiamo cosa è diventata.
Ma cerchiamo di non correre troppo.
Il periodo che precede la nascita dei Queen ad opera di Freddie Bulsara, Brian May e Roger Taylor nel 1970 non è poi tanto sconosciuto come lo era una volta, ma ci sono ancora alcuni misteri nascosti tra i ritagli di set list, i ricordi dei componenti delle altre band e le poche registrazioni che sopravvivono da quella epoca.
Nel mese di agosto del 1969, Freddie Bulsara entrò a pfar parte degli Ibex. Una scaletta live scritta a mano venduta all'asta rivela i nomi dei brani che la band ha suonato ai propri concerti. Si tratta di uno spaccato interessante della band, che presenta allo stesso tempo le cover blues-rock da cui erano più influenzati e il titolo di quattro brani originali che avevano nel proprio repertorio. Si tratta di “Vagabond Outcast”, “F.E.W.A” (che sta per Feelings Ended, Worn Away), “Priestess” e “Lover”. Tutte queste canzoni sono degne di attenzione e rappresentano le prime composizioni note e identificabili in cui Freddie Mercury è stato coinvolto. In un articolo intitolato "I Queen prima dei Queen", scritto da Andy Davis e pubblicato sulla rivista Record Collector del marzo 1996, viene fatto notare che all'interno della band Freddie ha scritto i testi delle canzoni insieme con Mike Bersin, che suonava la chitarra e cantava. Di queste opere originali, "Vagabond Outcast" può anche essere ascoltata nella registrazione degli Ibex risalente al 9 settembre 1969 al Club Lavello di Liverpool. Sappiamo anche, che "Priestess" avrebbe poi cambiato nome in "Cancer On My Mind".
E la canzone "Lover" ?
È con questo pezzo che esamineremo la storia di un'altro pezzo molto più familiare.
Nel mese di ottobre del 1969, gli Ibex cambiano nome in Wreckage. Il 31 ottobre dello stesso anno, la band suona all'Ealing College of Art di Londra. Due delle canzoni che hanno eseguito erano "Lover" e un pezzo più recente chiamato "Green", entrambe scritte da Freddie Bulsara.
Il cofanetto Freddie Mercury - The Solo Collection contiene un demo di "Green", l'unica registrazione conosciuta che sopravvive di quella band. La registrazione è stata fatta su un nastro che contiene in realtà tre versioni del brano, visto che la band vi ha lavorato in diverse sessioni. La versione pubblicata omette una parte che rivela molto del processo di composizione che Freddie ha seguito in un contesto più ampio.
Qui ci sono alcune parole del testo di “Green”:
There’s a place I have been And a place I have seen today; The deepest, darkest dungeons That [...this verse is rather hard to make out...] Well, I’ve said all my prayers, Never answered, Never cared at all I see a shadow lurking there, It’s trying to lead me to the wall Ooh, that I’m looking for... Never living, never living anymore, o-aah Couldn’t live without you... [a partire da questo punto inizia la versione presente nella Solo Collection] There’s a sudden change in me, I’m another person inside of me; Tomorrow, I’m going to see The last of the blue skies above me... |
I Wreckage si sarebbero separati nel novembre 1969, lasciando Freddie alla ricerca di un nuovo gruppo. A febbraio rispose a un annuncio pubblicato sulla rivista Melody Maker, riguardante un gruppo in cerca del cantante. Questa band erano i Sour Milk Sea e Freddie ottenne il ruolo dopo una audizione.
Nell'articolo di Davis, Chris “Dummett” Chesney ricorda che Freddie presentò al gruppo alcune delle sue canzoni, come “F.E.W.A”, “Blag-A-Blues” e “Lover.”
Un'altra intrigante storia emerge quando il giornalista Anthony Wood fa una breve ma dettagliata recensione della band per l'Oxford Mail nel marzo 1970. I Sour Milk Sea inclusero il testo di “Lover” alla fine dell'articolo:
You never had it so good. The yoghurt pushers are here. There’s a place I have been and a face I have seen today. I have said all my prayers, never answered, never cared at all. But there’s a sudden change in me. I’m another person inside of me. Tomorrow I am going to see the last of the blue skies above me, Lover calling, I hear your voice, solar systems that surround you all your life, they remind me that you’re really from another source of light. Lover, take me to your leader. I give you body and soul. Come to understand. I grow my life in the palm of your hand. |
Se lo confrontiamo con il testo di “Green” è semplice notare alcuni versi identici fra loro. Ci sono anche alcune righe di entrambe le canzoni che non sono presenti nell'altra. Nei Wreckage, “Lover” e “Green” erano due canzoni distinte, e - fra l'altro - suonate in momenti diversi fra loro al concerto all'Ealing College. Durante i pochi mesi della sua permanenza nei Sour Milk Sea, Freddie rielaborò il testo di “Lover” combinandolo con quello di “Green”. Sfortunatamente non ci sono registrazioni o testi scritti di “Lover” risalenti al periodo degli Ibex / Wreckage, visto che una loro comparazione rivelerebbe molto più del lavoro che Freddie realizzò su questa canzone. I Sour Milk Sea ruppero le righe nell'aprile del 1970. Come è ben noto e più volte raccontato, Freddie Bulsara conobbe Brian May, Roger Taylor e Tim Staffell degli Smile. L'abbandono di Staffell nella primavera del 1970 diede modo ai Queen di formarsi dalle ceneri degli Smile e i tre combinarono le loro energie nella nuova band. I Queen scrissero del nuovo materiale e portarono vecchi lavori dai loro progetti precedenti, come “See What A Fool I’ve Been”, “Doing All Right”, il “Rock ‘n’ Roll Medley” provato da Freddie e “Lover.” Quello che dobbiamo notare è che la versione dei Sour Milk Sea di “Lover” ci mostra che nessuna parola del testo è condivisa con la registrazione dei Queen “Liar”. Le ripetizioni del testo di "Lover" non suggeriscono nessuna connessione possibile nella struttura musicale e nelle parole. Barry Mitchell, il secondo bassista dei Queen, entrò a far parte della band nell'agosto del 1970 e in riferimento alla versione dall'album di “Liar” e a come venisse suonata quando lui era nel gruppo, disse: "Liar è la stessa di quando la suonai io" (QueenLive.ca). Tornando alla set list scritta manoscritta degli Ibex, “Lover” aveva una durata di tre minuti. Altre canzoni erano più lunghe, come la cover di “Communication Breakdown” dei Led Zeppelin che durava incredibilmente ben dieci minuti (la versione originale dall'album degli Zeppelin ne dura due e mezzo). “Lover” degli Ibex aveva grandi margini di sviluppo a quanto pare. L'articolo di Davis fornisce alcuni altri indizi: Geoff Higgins [roadie degli Ibex] ricorda almeno una discreta versione Bulsara-Bersin della canzone: “Composero una gran bella canzone chiamata ‘Lover’. Il testo recitava ‘Lover, you never believe me’, e Fred le cambiò successivamente in 'Liar, you never believe me”. John Deacon infine entrò nei Queen nel 1971 e dal mese di dicembre la band lavorò ai De Lane Lea Studios per provare i nuovi impianti e registrare i loro primi demo. “Liar” era una canzone completa a questo punto e sarebbe stata inclusa nei set live dei Queen e nel loro album di debutto. Eppure “Lover” resta un anello mancante nella catena logica. Ce n'è uno scorcio in “Green”, un nastro registrato con una prova interessante, con un arrangiamento semplificato. E abbiamo anche le descrizioni fornite da coloro che erano presenti quando “Green” venne unita con “Lover”, ma a riguardo quest'ultima come è identificabile una connessione con “Liar”? Geoff Higgins offre i suoi ricordi: “Era quasi la stessa canzone. Ma non completamente. In effetti era simile a ‘Communication Breakdown’ e loro usavano rubacchiare molte cosette ai Led Zeppelin”. (Record Collector, marzo 1996) In definitiva restiamo col dubbio. Forse la nostra immaginazione ci aiuterebbe a colmare le lacune di informazioni, forse prendendo un po' di “Green”, “Liar” e, come suggerisce Geoff, un po' degli Zeppelin. Se qualcosa si può dire con certezza è che Freddie probabilmente non sarebbe affatto dispiaciuto che intorno alla sua musica resti questo pizzico di mistero. Grazie a: Andy Davis, Bob W., Adam Unger, Mr. Scully e Anthony Wood. Patrick Lemieux è un artista e scrittore Canadese. |