Innuendo è stato il 14° album in studio della band e l'ultimo pubblicato con Freddie Mercury ancora in vita. Nonostante il peggioramento del proprio stato di salute, le registrazioni di quel periodo testimoniano per sempre alcune delle performance vocali più emozionanti di Freddie.
L'album ha raggiunto la posizione n.1 nella Official Charts UK dopo la sua pubblicazione, il 4 febbraio 1991, ed è stato certificato disco di platino dalla BPI. E il suo successo si è manifestato in tutto il mondo, compreso il mercato USA dove ha ottenuto dalla RIAA la certificazione di disco d'oro.
L'evento viene presentato da Matt Everitt di BBC Radio 6 Music, che apre insieme a Richard Connell, il CEO del Metropolis Studios.
Noel e Justin, dopo aver parlato del loro rapporto con la band, procedono alla riproduzione delle multitraccia di Innuendo nello Studio-A, dove l'album è stato effettivamente registrato. Fra i brani che è stato possibile ascoltare ci sono I’m Going Slightly Mad, These Are The Days Of Our Lives, The Show Must Go On e altri, uno fra tutti la versione iniziale di Innuendo cantata da Roger Taylor.
Dalle multitraccia è possibile ascoltare per la prima volta anche spezzoni scartati dalla produzione finale, discussioni in sala e versioni iniziali di quello che poi è stato pubblicato nel disco.
Alle fonti audio si aggiungono documenti originali provenienti dall'attività in studio, come ad esempio statini dei brani registrati, note e promemoria e quanto riportato sulle scatole che contengono le bobine
Il set up utilizzato da Freddie durante le registrazioni è stato ricreato da Noel e Justin, che saranno sempre disponibili a rispondere alle domande dei 46 partecipanti.
La A-Lounge, laddove i Queen realizzarono la sessione fotografica di Headlong (compreso lo scaffale su cui si sdraiarono), ha ospitato una piccola mostra fotografica con scatti di Douglas Pudifoot, Koh Hasebe, Neal Preston e Simon Fowler, provenienti dall'archivio personale di Brian May. Anche questa un'opportunità unica per i fan della band.
Un'estrazione a premi include il box Queen Studio Collection, alcuni album autografati di Roger Taylor e un set da té bone china edizione limitata Innuendo. Oltre a questo, altre piccole sorprese.
L'evento non è stato filmato nè registrato.
Apertura alle ore 15:00 del 30 settembre, con un after-party finale presso il "Mercury Bar".
Tutti i ricavi derivanti dall'iniziativa saranno devoluti a favore del Mercury Phoenix Trust - www.mercuryphoenixtrust.com
Biglietto individuale al costo di 460€, acquistabile QUI
Info sulla pagina ufficiale del Metropolis Studios - store.thisismetropolis.com
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La conversazione è presentata da Justin Shirley-Smith e Noel Harris, entrambi tecnici assistenti alle sessioni originali. Purtroppo il produttore David Richards è venuto a mancare nel 2013, ma lo si può sentire nelle registrazioni.
L'incontro è presieduto da Matt Everitt di BBC 6 Music.
Location: Metropolis Studios, Chiswick, Londra.
Innuendo
Titolo di lavorazione della canzone: "Bolero" (come scritto sulla scatola della bobina).
È il primo pezzo che abbiamo ascoltato. Abbiamo trascorso circa 2 ore solo su questo, ascoltando varie parti del processo di registrazione. Sia questo brano che l'intero album sono il frutto di un lavoro condotto principalmente in studio. Si incontravano, suonavano dei riff e degli accordi discutendo fino a quando non ne veniva fuori qualcosa di fruibile.
Le prime registrazioni consistono in Freddie che suona alla tastiera gli accordi di apertura e farfuglia una versione di base della melodia delle strofe. In questa fase non c'è un testo vero e proprio. Ci possono sentire tantissimi dialoghi tra Freddie e Brian su quali accordi usare. Brian dice: «...e questo ci riporta piacevolmente al MI...». Ad un certo punto Freddie chiede che venga suonato un DO#.
Ci spostiamo alle ultime registrazioni del procedimento. A questo punto la canzone appare molto più coesa. Ci sono quasi tutte le strofe, metà delle parti di chitarra spagnola e alcune della sezione ‘You can be everything you want to be’, ma non tutto.
Registrazione successiva. Qui Roger ha scritto il 95% dei testi delle strofe e dei ritornelli (ad eccezione della sezione centrale) ed ha realizzato una traccia vocale per la canzone. La versione di Innuendo cantata da Roger rappresenterebbe un bellissimo demo per una edizione deluxe dell'album. È ragionevolmente completa.
Poi ascoltiamo Brian e Steve Howe che registrano la sezione spagnola. Brian va spedito con le parti principali di flamenco e vengono fatti suonare separati fra audio di sinistra e di destra per compararli. Brian suona davvero bene! C'è una parte suonata da Steve nella quale Brian deve cimentarsi in una correzione una volta terminata.
Si sentono anche le armonie di chitarra in sottofondo che suonano il motivo ‘Through my sorrow, all through my splendor".
Brian effettua alcuni tentativi di fare correttamente il finale di chitarra. Un componente della band suggerisce: «Potremmo modificarla, potremmo cambiare questa parta». Brian risponde: «...Oppure potrei semplicemente suonarla come si deve». C'è una lunga parte di feedback registrata per il finale.
Ad un certo punto ci sono delle discussioni su cosa fare subito dopo, con un Roger che impaziente dice sullo sfondo «ANDIAMO...!», da dentro la sala di registrazione della batteria.
I battiti di mani sembrano prolungarsi maggiormente nelle registrazioni rispetto a quanto c'è sul disco.
I’m Going Slightly Mad
Anche questa viene portata a compimento da Freddie in studio. Ci sono un sacco di analogie sulla frase «I’m not…» prima che si giunga al testo definitivo.
Brian suona differenti versioni dell'assolo con lo slide, alcuni dei quali hanno delle note che sono presenti nell'album. Nell'insieme non sono al livello di quello che è rimasto sul disco.
Verso la fine suona un mix "absolutely mental" dell'intera canzone. È assolutamente cacofonica e piena di campionamenti di effetti casuali e strilli, probabilmente destinata a un mix esteso per 12", oppure da selezionato per essere inclusa nel disco.
Headlong
Ci viene passato di mano in mano un foglio di accordi con su scritto “Brian’s?”. La canzone è solamente scomposta in battute, con la grafica di un accordo in ognuna.
Il setup della registrazione si rivela essere stati due unità Zoom 9002 in stereo connessi al banco di registrazione. Per i suoni effettati non c'è il contributo del Vox AC30.
These Are The Days Of Our Lives
Come per Innuendo, c'è una versione in cui Roger canta come prima voce tutta la canzone, allo stesso modo in cui la canta attualmente dal vivo del tour dei Queen+ Adam Lambert.
Brian suona diversi vibrati nelle strofe.
L'assolo di chitarra è lungo solo la metà; nella prima registrazione non è presente la parte con volume più marcato e più veloce.
Alcune registrazioni della canzone presentano Deacon che suona un riff dal motivo discendente con il basso nella parte "These-are-the-days-of-our-...", segue a melodia vocale.
In un'altra registrazione la stessa idea viene provata per il ritornello, ma impiegando un Deacy amp per l'armonia di chitarra. Ancora una volta c'è la stessa sequenza del basso con la melodia vocale "These-are-the-days-of-our-lives...". Appare completamente fuori luogo, sonoramente simile nel timbro e nella tonalità alle chitarre che chiudono You’re My Best Friend. È stata rimossa dal disco, probabilmente (come ricorda Justin) perchè sembrava troppo scontata.
I cori sono realizzati da Brian e Roger, almeno per le parti che abbiamo ascoltato noi.
L'assolo di chitarra si è rivelato essere realizzato con lo Zoom 9002 per i suoni in delay.
The Show Must Go On
Principalmente un pezzo solistico di Brian in questa sua forma demo. Brian suona dall'inizio l'intro alle tastiere e canta l'intera canzone. C'è una sezione in cui la voce particolarmente acuta, "I'll take it with a grin, I’m never giving in, on with the show!", in cui si può distinguere Brian ricorrere con difficoltà alle proprie capacità vocali, cantando piuttosto con un netto falsetto), la stessa parte di cui ha parlato in alcune interviste affermando che Freddie l'ha odiato per averla scritta. Sembrerebbe che questa registrazione sia stata verificata e valutata con Brian prima di decidere se farcela ascoltare o meno.
Vengono suonati differenti assoli di chitarra e c'è qualche sperimentazione non proprio perfetta delle armonie, che sarebbero poi state migliorate per il disco.
L'edificio e l'esperienza
Il Metropolis Studios È quello del video di Headlong. Tutto è al suo posto e si presenta come era nel 1991. La decorazione artistica dell'esterno (quella illuminata con i faretti nel video della canzone) fa parte dell'ingresso / parete dello studio. Lo scaffale/libreria sul quale si accomodò la band per la famosa fotografia è ancora lì al suo posto.
Una volta entrati siamo andati su al bar attraverso le scale, le stesse dalle quali Brian suona la chitarra nel video. Lo studio sembra davvero lo stesso del 1991, una creazione figlia degli anni '90 con colori viola, blu e metallo chiaro. Solo alcune piccole cose sono cambiate, come ad esempio i diffusori e i monitor.
Ci è stata mostrata la camera di registrazione della batteria, che è semplicemente una piccola stanza con muratura in cemento da circa 2 metri e mezzo di lato.
Nella sala di registrazione più grande c'è un pianoforte in un angolo. Normalmente si dice che sia il piano di Freddie, ma in effetti non lo è, anche se ancora oggi un sacco di persone che registrano lì affermano (o gli viene detto) che lo sia. La storia narra che alla band non piacesse il suono del pianoforte della casa e per registrare avessero portato al suo posto lo Steinway di Freddie, quello che ora risiede a casa di Brian.
Prima dell'ascolto abbiamo dovuto lasciare i nostri telefoni spenti nella sala della batteria, per evitare che qualsiasi cosa potesse essere registrata.
Ad un certo punto un fan dei Queen ha detto «Sono sicuro che voi altri siate interessati molto a dove fossero posizionati i microfoni, ma io sono venuto qui per ascoltare i nastri».
La sessione di domande e risposte viene interrotta per qualche minuto, e diamo un rapido ascolto ad altre delle canzoni.
Il nostro gruppo viene accolto con dello Champagne 'Moet et Chandon' servito elegantemente, e lo staff del cathering ha offerto stuzzicherie da mangiare.
Dopo la sessione, invece, siamo stati condotti al bancone del "Mercury bar", al piano di sopra. Justin, Noel, Greg Brooks e altri membri della squadra dei Queen ridevano e scherzavano, bevendo insieme ai fan. L'atmosfera è stata molto informale e giocosa.
Il procedimento di registrazione
Brian: microfoni Shure SM57 per l'amplificatore della chitarra, con uno posto frontalmente nel punto migliore (probabilmente un Neumann) e uno ulteriore nel retro della sala (non meglio dettagliato). Brian suona attraverso un booster Pete Cornish TB83 nella sala di controllo, con un lungo cavo che arriva a un singolo AC30 collocato in un'altra sala. Brian non sta mai nella stessa sala dell'amplificatore, a meno che non sia specificamente per ottenere dei feedback, come ad esempio il rumore alla fine di Innuendo. Ci sono alcune registrazioni al Deacy amp, probabilmente ancora con un microfono TB83. Per gli assoli di Headlong e Days Of Our Lives viene impiegato lo Zoom 9002 direttamente sul banco di registrazione, così come probabilmente anche per altre canzoni. Brian individuava il corretto posizionamento dell'amplificatore ascoltandolo in cuffia il suono di un treble booster e riposizionando così il microfono.
Freddie non amava cantare con le cuffie alle orecchie. Piuttosto venivano sistemati dei microfoni in studio sulle aste, più o meno nella zona in cui eravamo seduti noi. Ai suoi piedi c'erano due monitor fuori fase, ognuno dei quali annullava l'altro nella traccia vocale. Ascoltando la voce di Freddie da sola, ogni tanto dai monitor escono dei mix particolari che rappresentano parti indelebili della traccia vocale. Freddie ha usato per la voce microfoni Shure 85 (non 58!).
Curiosità
Brian un giorno arrivò in studio e sentì in lontananza la batteria. Disse «Ah, c'è già Roger allora...». L'aveva riconosciuto dal suono, e la cosa aveva sorpreso i tecnici.
Durante le registrazioni di Delilah, ci fu una discussione sul fatto di utilizzare o meno il testo che diceva "You silly goose". La decisione venne messa al voto e c'era divisione fra i presenti. A Noel Haris toccava dare il voto decisivo. Chiese a Freddie: «Diresti quelle parole alla tua gatta?». Freddie rispose di no. Così Noel rispose: «Beh, allora non dirle, mi sembrano parole stupide». Pare che Freddie gli abbia detto: «Beh, ma cosa cazzo ne sai tu? Sei licenziato!». Non era certo quanto fosse serio Freddie, ma Noel ha detto che più in là nella stessa giornata gli chiese scusa. La frase successivamente venne utilizzata per un mix di Slightly Mad. Noel raccolta che la sua tattica per evitare di trovarsi coinvolto nei conflitti all'interno della band era uscire e preparare del caffè, in modo da divincolarsi e lasciare la sala.
Brian prova una quantità immensa di chitarre fra una registrazione e l'altra. All'improvviso si possono sentire cose alla Johnny B Goode, per la scocciatura degli altri membri della band!
C'è un'improvvisazione blues senza titolo nella quale Brian realizza in modo deciso l'arrangiamento. John suona il basso come se fosse incerto dei cambiamenti, oppure alla ricerca di qualcosa di più elaborato.
Freddie doveva entrare al Metropolis ogni giorno da un ingresso laterale, con il proprio bodyguard, per evitare i paparazzi che erano appostati all'ingresso principale.
Alcune volte alla settimana la band e lo staff pranzavano sul posto e, vista la posizione logistica dello studio, occasionalmente c'era uno dei membri della band che si prendeva una settimana di pausa per stare in famiglia.
Il comportamento di parte della stampa convinse la band a trasferirsi per ragioni di privacy a Montreux per il termine delle sessioni.
Nel complesso è stata una serata fantastica, e spero davvero che i demo che abbiamo ascoltato possano trovare spazio ed essere sentiti da tutti un giorno, anche se non sembrano avere nessuna intenzione di farlo. In ogni caso io ho mostrato il mio ed altrui interesse, anche e soprattutto per le multitrack delle canzoni pubblicate.
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Fonte: OIQFC Facebook group
Il racconto di Carlo e Fabio, due italiani presenti all'evento è stato pubblicato sulla pagina web QueenHeaven.
Su QueenOnline.com c'è anche il resoconto di Ivan Petracchi.