Brian May parla della trasformazione della sua passione per l’horror in un lungometraggio, e dei possibili progetti dei Queen per il 2016. di Steve Baltin, su Billboard.com del 24 settembre 2015 Traduzione in italiano di Barbara Mucci per Comunità Queeniana |
Negli anni passati, la Halloween Horror Nights di Universal Studios è stata un ennesimo sbocco creativo per i musicisti, con Slash, Black Sabbath e Rob Zombie tra coloro che hanno visto la loro musica utilizzata come colonna sonora ed ispirazione per labirinti horror.
Quest’anno, il chitarrista dei Queen, Brian May, è de facto l’artista di casa, con l’annuale evento di Halloween e il debutto negli Stati Uniti del suo cortometraggio “One Night in Hell”.
I visitatori del parco Hollywoodiano potranno guardare il corto di 6 minuti in vari punti collocati intorno agli studi Universal, mentre aspettano per entrare nel labirinto ispirato a “The Walking Dead” e “This Is The End”, tra le altre cose.
Per May, è un’occasione per condividere la sua passione per le carte Diableries, una serie francese che va dal 1860 al 1900 raffigurante un fantastico mondo demoniaco di scheletri.
Il cortometraggio è solo l’inizio per May, il quale racconta a Billboard che trasformerà l’oltre quarantennale passione per quelle carte in un lungometraggio, mentre concilia il suo lavoro con i Queen e Adam Lambert. Abbiamo parlato con Brian May prima della loro esibizione di apertura al Rock in Rio.
[Steve Baltin] I precedenti musicisti compresi nella Halloween Horror Nights di Universal Studios includono Black Sabbath, Alice Cooper, Slash e Rob Zombie. Quindi, questo è il tuo modo di mostrare alla gente il lato più hard-rock dei Queen?
[Brian May] (Ride) Beh, non ho proprio fatto questa cosa come Queen, ad essere onesti. L'ho fatto da me, e l'interesse che ho avuto nelle carte Diableries risale a molto tempo fa. Non è un convenzionale horror della Hammer [film horror realizzati dallo studio britannico Hammer Films tra i 1950 e 1970, ndt]. Si inizia come una visione dell'inferno di ispirazione molto clericale. Era un qualcosa di reale per quelle persone. È qualcosa di un po' diverso da quello che ci si potrebbe attendere da questi altri ragazzi.
[SB] Quando hai iniziato il lavoro al film?
[BM] È come una specie di “lavoro per tutta la vita”, un atto d'amore per me, perché ho raccolto quelle carte per 40 anni. Finalmente siamo riusciti a mettere insieme la serie principale di 72 carte, e offrirle agli uomini del 21° secolo in un realismo stereoscopico 3-D, esattamente come li avrebbero visti nel 1860. Quindi questo è qualcosa di molto prezioso per me.
[SB] Come sei stato introdotto a queste carte per la prima volta?
[BM] Se osservi queste carte nella vita reale, sono assolutamente pazzesche. Mi sono imbattuto in un paio di esse nel Mercato di Portobello Road [a Londra] circa nel 1970, probabilmente, e Portobello Road apre molto presto la mattina, quindi ero lì circa alle 6 del mattino, nel freddo pungente. Trovo questo ragazzo, che è un commerciante di strada, e lui dice: "Dai un'occhiata a queste, si chiamano Diableries. Scommetto che non hai mai visto niente di simile prima". Le guardo, e sono in bianco e nero, ma si vedono questi meravigliosi scheletri ─ molto ben scolpiti e ritratti ─ fare cose strane. Queste cose sono semplicemente incredibili, e non avevo mai visto niente di simile in vita mia. Ho detto: "Che cosa sono? Da dove vengono? Che cosa significano?", e nessuno sapeva dirmi niente. Così è diventata come una campagna lunga 40 anni, una sorta di missione, per scoprire la verità su queste carte.
[SB] Data la tua passione per queste carte, vedremo mai un lungometraggio di questo film?
[BM] Stiamo lavorando su una versione lunga al momento. Sì, sta per diventare un film, e ce la stiamo cavando abbastanza bene; abbiamo una sceneggiatura e tutto quello che serve. Anche in questo caso, è un po’ ai margini. Non è un film horror convenzionale; sarà una storia che riguarda il modo in cui la gente ha visto l'inferno in un'epoca precedente, con un sacco di intrinseco mistero e fantasia. Non è un horror vero e proprio, non vi scioccherà ma vi intrigherà.
[SB] C'è un film che è stato fonte di ispirazione nello stile e nel look?
[BM] C'è un sacco di ispirazione nelle vere carte. C'è una ricchezza assoluta di immaginazione sepolta in esse. Alcune sono scioccanti, ed altre di esse sono abbastanza inquietanti, ma c'è anche un sacco di divertimento lì dentro. C'è un sacco di satira e un sacco di puro divertimento, come scheletri che fanno cose strane come il pattinaggio sul ghiaccio e regate di canottaggio. E qualche volta si distruggono a vicenda, torturandosi l'un l'altro, ma in fondo vivono la vita nel modo in cui lo facciamo noi, e questa è la parte misteriosa. In qualche modo tutta questa rappresentazione dell'inferno, come è stato dipinto dalle Diableries, è qualcosa di inquietante e molto vicino al modo in cui viviamo le nostre vite.
[SB] Farai la partitura completa componendo anche nuove musiche per questo film?
[BM] Sì, cercherò di fare la partitura, e questa è una vera e propria sfida. Mi è piaciuto molto farlo per il corto. L'ho fatto incredibilmente in fretta. Ho avuto una sessione con un'orchestra prenotata a Praga, così l’ho portato con me, lo diedi a loro e gli ho chiesto di suonare la "Ouverture 1812” di Tchaikovsky, ma con una sottile differenza. È accaduto tutto molto in fretta, ed è stato divertentissimo. E, naturalmente, il lato "We Will Rock You" di esso è qualcosa di cui posso rivendicare la proprietà. Così la proprietà è mia e di Tchaikowsky.
[SB] Non è male come combinazione di cui essere partner. Hai mai pensato che avresti collaborato con Tchaikovsky?
[BM] Mi considero molto fortunato, perché molti dei miei sogni si sono avverati, e questo è uno di essi. Ho amato Tchaikovsky sin da quando ero un ragazzino, e ricordo che il mio insegnante di musica mi diceva che la "Ouverture 1812" era spazzatura e che non mi sarei dovuto divertire così tanto. E ho pensato: "No, lo so io cosa mi piace". C'è tanta passione in essa, e tanto pericolo ed eccitazione, quindi sono un grande fan della musica romantica, come dovrebbe essere correttamente chiamata tutta l'era di Tchaikovsky e dei compositori russi. Sì, sono molto felice di essere in grado di interagire con tutte queste grandi cose. Ho sempre detto che uno dei grandi vantaggi di avere successo in quello che si fa è che si arriva a lavorare con le persone migliori. Così vivo o morto, si arriva a lavorare con la crème de la crème.
[SB] Chi sarebbe la crème de la crème con cui ti piacerebbe lavorare per il film?
[BM] Abbiamo già messo insieme la nostra squadra, quindi non posso rispondere a questo purtroppo. Ma ho molti miti del mondo del cinema, di sicuro. Hai visto “Hugo”? Per me, la magia che era in quel film è abbastanza vicina a ciò che mi piace. Così [Martin Scorsese è] un mio mito. Ho un sacco di miti, suppongo, ma in un certo senso, stiamo facendo questa cosa in un modo piuttosto europeo, perché il materiale di origine è francese; non è nemmeno inglese. È una cosa molto francese. Mi sono impegnato in questo periodo, in modo da seguire le cose.
[SB] C'è una data di pubblicazione?
[BM] Speriamo nel 2017. Si tratta di un grande progetto, ma questa è la data. E, se mi stai chiedendo se ho il tempo di affrontare tutto questo, no, non ce l’ho. Sono esageratamente occupato, ma c'è un vecchio detto in Inghilterra: "Se vuoi che qualcosa venga fatta, chiedi ad un uomo molto occupato".
[SB] Questo significa che anche per il 2016 sei impegnato con progetti legati ai Queen?
[BM] Nessun piano, ma c'è una possibilità che ce ne sia qualcuno più in là. Sta andando tutto molto bene. Sono a Buenos Aires al momento. Abbiamo appena aperto Rock In Rio per altre 100.000 persone che sono proprio dei ragazzini, 30 anni dopo che lo avevamo fatto per la prima volta. È meraviglioso che la nostra musica si rivolga ancora ad una nuova generazione. Quindi probabilmente vedrete qualche attività dei Queen in futuro.
[SB] Per la partitura, sarà tutta musica originale?
[BM] Non ne ho idea, assolutamente nessuna idea. Bisogna immergersi in queste cose senza sapere niente, e lo sto lasciando fluire. E lascerò decidere completamente al destino.
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