di Mike Whitton, da Art magazine n.8 del 1 marzo 2012 (pag. 56)
Fonte: www.brianmay.com
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Membro fondatore dei Queen e fra i più grandi chitarristi rock al mondo, Brian May è anche un astrofisico, co-autore del libro Bang! The Complete History of The Universe insieme a Patrick Moore e Chris Lintott. Un'altra sua passione è la stereoscopia. Con la storica fotografica Elena Vidal, ha scritto il libro A Village Lost and Found, un tour con annotazioni sulla serie di stereo-fotografie del 1850 di T.R. Williams, come esposto alla recente mostra RWA.
ART MAGAZINE ─ Qual è la cosa più preziosa che possiedi?
BRIAN MAY ─ Probabilmente è la Red Special, la chitarra che mio padre ed io abbiamo costruito insieme quando avevo diciotto anni. La suono da un considerevole numero di anni. Originariamente l'ho progettata perchè non potevo permettermi una chitarra, ma anche perchè volevo una chitarra che cantasse.
A quei tempi tutte le chitarre erano progettate per non avere feedback, ma volevo farne una che ne avesse e, che fosse per fortuna o per la bontà del progetto, ha funzionato. Lei canta; ha una propria voce. Mi piace costruire suoni a più strati, usando la chitarra come se fosse parte di un'orchestra.
Quale chitarrista ti ha influenzato maggiormente agli inizi?
Penso che tutti amassimo Hank Marvin, ma a quel punto della mia vita mi guardavo intorno per qualsiasi cosa potessi trovare: da Segovia e Julian Bream a Charlie Byrd, Django Reinhardt e Chet Atkins. Hello Mary Lou di Ricky Nelson ha quel meraviglioso assolo con un bending delle note che mi ha preso alla grande. Il chitarrista era James Burton. Lui creò quegli straordinari effetti che facevano sembrare come se la chitarra ci parlasse. Ed è questo che fece scoccare in me la scintilla. Il suo modo di suonare aveva le stesse proprietà emozionali che avrebbe un cantante.
Chitarrista rock, astrofisico e sostenitore dei diritti della fauna. Cosa è per te più importante?
Sto ancora cercando di capirlo. Ho sempre di più la sensazione che il mio destino sia quello di fare la differenza per gli animali. Noi tutti siamo animali, e riconoscerlo è parte di questo mondo. Mi piacerebbe se cercassimo di trattarci tutti meglio. Ma sicuramente non è eccessivo chiedere che tutte le specie di questo pianeta vengano trattate decentemente. Questo è il mio punto di inizio. È qualcosa a cui tengo molto fortemente, specialmente dal momento che abbiamo un governo che è completamente ostile agli animali e che si sbaglia sia sui tassi che sulla caccia alla volpe. Sembra che ci vogliano scagliare indietro nei secoli scorsi per quanto concerne il trattamento degli animali. Abbiamo bisogno di ergerci e dire che non vogliamo tutto questo.
Se tu potessi avere una sola arte, quale vorresti?
Sai, la cosa buffa è che non avverto la necessità di avere un'arte. L'ho superato. Mi piace che l'arte possa essere vissuta da tutti come se fosse parte di una conversazione. C'è stato un tempo in cui cercavo di possedere tutto ed ho capito che non era necessario.
La cosa migliore è essere come un cultore, il che significa comprenderne il messaggio, e poi un comunicatore, che vuol dire trasferirne il messaggio diventando parte della conversazione.
Se potessi trascorrere un giorno con un personaggio del passato, chi vorresti che fosse?
Probabilmente T.R. Williams, l'uomo che ha portato in scena la stereo-fotografia nel Nostro Villaggio. Sento che era un artista cruciale. Era influentissimo durante i suoi anni di lavoro, ma poi venne largamente dimenticato. Sono molto orgoglioso del fatto di aver contribuito a veicolarlo nel 21° Secolo, perchè penso che il suo contributo sia estremamente importante. Per me lui spazia fra arte, scienza e umanità. È cruciale a mio modo di vedere. Penso che sia un bellissimo esempio di come dovrebbe essere un artista, o addirittura di come un essere umano dovrebbe essere.