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Brian May - intervista televisiva su BBC One [14 dicembre 1976]

14/12/1976

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Foto
Bob Harris intervista Brian May sul concerto estivo a Hyde Park e sui piani futuri dei Queen nell'ultima puntata di The Old Grey Whistle Test

Trascrizione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana

Questo è l'ultimo episodio dell'anno. Ma prima di questo, il 20 dicembre potremo rivedere ancora il concerto dei Queen che abbiamo trasmesso lo scorso anno a Natale. Fu l'ultimo grande concerto che la band fece a Londra, prima di questo evento nella scorsa straordinaria estate a Hyde Park. Questi sono i Queen con Sweet Lady.




Permettetemi a questo punto di dare il benvenuto al nostro programma a Brian May. 

Buonasera.


Ciao Brian, benvenuto.


Piacere di vederti.


Parliamo del video, prima di tutto, perché la cosa che mi piacerebbe sapere è cosa avete in mente di realizzarci.

Al momento è tutto in cottura nel pentolone. Abbiamo appena estratto questa canzone dai nastri per potertela mostrare qui stasera. L'ho scelta perché ci rappresenta in un momento di puro live, qualcosa che non si vede spesso in televisione.
Vuoi sapere cosa faremo? Ci sono varie idee. Abbiamo usato un po' di scene per fare una videoclip finalizzata alla promozione di un  singolo. Se ricordi il video che facemmo per Bohemian Rhapsody, era di tipo artistico. Non vogliamo qualcosa del genere in questo caso. Abbiamo avuto grandi difficoltà con i pezzi grossi della TV, perchè si rifiutano di mandarlo in onda. Speriamo invece che questa volta lo passino più spesso. In questo video abbiamo unito alcune riprese dal vivo con altre in studio. È interessante. Quindi questo è uno degli utilizzi che ne stiamo facendo. Forse un giorno pubblicheremo un video completo del concerto, ma penso che sarebbe... debba essere piuttosto un documentario su tutte le prove e le tribolazioni che abbiamo affrontato. Mi piacerebbe che la gente sapesse cosa è successo a Hyde Park e quanto il progetto fosse imponente. Ci sono volute molte persone, circa otto o nove settimane di duro lavoro che ha coinvolto anche tutti noi. Il rischio di non poter ottenere il permesso per esibirci. Ci dicevano che non si poteva usare il prato perchè era già stato già rovinato dalla siccità. Ci dissero che non avremmo potuto fare il concerto se prima non avesse piovuto... una cosa un po' insolita. Credo che nessuno si renda conto di quanto tempo ci sia voluto per prepararsi a una cosa del genere. Sarebbe potuto saltare tutto in un solo giorno. Tantissimi dettagli si chiarirono solo all'ultimo momento. Ci siamo sentiti carichi solamente nel momento di salire sul palco perché, anche se avevamo già suonato per un grande pubblico, questa volta era a Londra. È la nostra casa, ed è qualcosa di diverso. E poi, alla fine, ci è stato intimato di tornare in scena per il bis. Siamo stati presi e buttati dentro un furgoncino, minacciati di essere portati chissà dove in segreto. Tutto molto strano, perché credo che il pubblico si sia innervosito. E poi si sono dovuti allontanare nella completa oscurità. Ma, a parte tutto questo, la gente è stata fantastica. Mi sono sentito molto soddisfatto alla fine di quella giornata.

Vedi, questa che ho accartocciato... è una foto del nostro tour manager mentre si grattava drasticamente la testa prima del concerto, accanto a un modellino della tenda a cupola, chiedendosi se sarebbero riusciti a tirarla su... 



Alla fine vi piace sempre tantissimo fare concerti...

Tutti pensano che siamo spariti dalla circolazione, come andati in letargo. E in effetti abbiamo lavorato molto duramente all'album, che ci ha richiesto molto tempo: circa quattro mesi e mezzo.


E quanto è stato difficile questa volta realizzare l'album? Intendo che c'è voluto tutto quel tempo ralegati in studio di registrazione per fare quello che poi fate sempre.

Sì, in parte direi che ci annoiamo di restare sempre in un solo posto. Conosciamo vari studi di registrazione e ognuno può essere propedeutico alla realizzazione di un determinato sound. Certe cose riescono molto meglio in alcuni studi.
Ho notato che una delle cose che sta succedendo in questo momento, in termini generali, è che ci sia una sorta di opposizione all'idea di una band che spende tanti soldi in studio di registrazione. [allude all'ascesa dello sbrigativo punk, NdT]

Una reazione contro le grandi produzioni, sì. Mi sembra giusto... Sono d'accordo... Penso che ci debba essere un equilibrio in questo senso. Credo che anche noi stessi avvertiamo questa esigenza. Alcuni dei brani dell'album sono una sorta di ritorno alle origini, come quello di aperture. È una cosa piuttosto basilare. Diciamo che siamo consapevoli dei rischi della sovraproduzione, ma ci piace dare un equilibrio ai nostri lavori. Penso che per certi versi per noi l'arte dello studio sia una specialità in sé, e magari che possa sembrare roba vecchia ai più giovani. Dal vivo facciamo sempre le canzoni in modo differente da come vengono registrate in studio. Ci sono alcune cose che si possono fare solo in studio, come dipingere un quadro; lo puoi fare una sola volta e in determinate circostanze, ma non ogni volta dal vivo. Pensiamo che valga la pena impegnarsi in queste cose, alcune delle quali sono tra le più complesse mai realizzate. C'è una specie di finta orchestra al completo così come cori che non si sono mai visti prima. Sono molto elettrizzato per tutto questo. 
Mi piace molto suonare dal vivo, così come mi piace la sfida di proporre quanto più possibile quello che c'è sul disco. Il lavoro in studio non è fine a se stesso.



​Sta per terminare il nostro tempo a disposizione. Ora parliamo del prossimo anno, perché tanto per cominciare andrete in America all'inizio dell'anno.

Sì, sono davvero entusiasta di questo. Ho una grande notizia: abbiamo appena parlato con i Thin Lizzy perchè vorremmo che venissero in tour con noi. E infatti ci saranno! Quindi nel tour ci saremo sia noi che i Thin Lizzy. Direi che sia un ottimo cartellone! Ci faranno lavorare sodo, ed è quello di cui abbiamo bisogno. Quindi non vedo l'ora che il tutto si compia.



Che mi dici della Gran Bretagna, Brian? Avreste una buona accoglienza qui.

Torneremo qui dopo circa tre mesi in America. Abbiamo qualche timido contatto per suonare qui, ma proprio non saprei come si metteranno le cose. Ho grandi aspettative per il nuovo tour, perché è un'occasione di mettere insieme uno spettacolo completamente nuovo. Speriamo di poter portare in tour come al solito tutto quello che maturerà in America. Ad ogni modo vorremmo proporlo in Inghilterra.


Ti ringrazio molto, ti ringrazio davvero tantissimo. Grazie per essere venuto qui stasera.

Saluti a te. Mi è piaciuto molto.


Grazie.

■ Leggi anche...


​

     • Bob Harris intervistato in radio per Bohemian Rhapsody [BBC Radio 2, 2018]

     • 40 anni dello storico concerto gratuito dei Queen a Hyde Park [2016]

     • Richard Branson ricorda il concerto dei Queen a Hyde Park [Virgin.com, 2016]




​
─ @claudiobadger
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