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John Birch - Red Special replica: storia dell'unica chitarra distrutta da Brian May

10/11/2014

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La chitarra conosciuta da noi fans dei Queen col nome 'John Birch replica' è una riproduzione della Red Special di Brian May opera dei liutai John Birch, John Diggins e Arthur Baker, operanti sotto il nome John Birch Guitars dai primi anni '70 a Birmingham, nel Regno Unito.

Si tratta, si trattava, o meglio... si tratta di nuovo... della chitarra che possiamo ammirare nei due video promozionali dei brani We Will Rock You e Spread Your Wings.
È la prima replica della Red Special che Brian porta sul palco come riserva nei tour con i Queen, per la prima volta nel tour A Night At The Opera alla fine del 1975.

La breve storia di questo strumento vede il capolinea il 9 agosto
1982, quando i Queen si esibiscono nel New Jersey (USA), alla Brendan Byrne Arena di East Rutherford.
I 14.500 spettatori presenti assistono a qualcosa di unico e storico. Poco dopo aver iniziato a suonare come al solito Brighton Rock con il suo assolo, Brian rompe una corda della Red Special. Appare molto contrariato. Alcuni presenti narrano addirittura di aver visto Brian lanciare via la Old Lady, facendola rotolare per terra sotto gli occhi dei fans attoniti; ma questa sembra essere piuttosto una suggestione. Di fatto la consegnò al suo tecnico e gli fu passata la replica John Birch, all'epoca sua chitarra di riserva. Con quest'ultima riprese a suonare dal punto in cui si era fermato, quasi senza interruzione. Purtroppo, anche a questo sfortunato strumento capita un inconveniente simile dopo meno di due minuti. Brian, già teso per quanto accaduto in precedenza, va su tutte le furie, corre verso i suoi amplificatori e vi scaglia su la John Birch, spezzandola in tre parti!
Per la cronaca, gli consegnarono una Gibson Flying V, con la quale Brian riuscì a finire il pezzo senza altri problemi.
Dopo avergli riconsegnato Red Special con la corda ripristinata, viene mostrata a Brian la John Birch in pezzi.

Freddie in seguito gli chiede «Come va con le chitarre??» e Brian risponde guardando verso il pubblico «Penso che qesta sia una di quelle sere in cui potrei spaccare tutte le chitarre che abbiamo. Se qualcuno del pubblico ne ha una di riserva ce al porti!». Bene, qualcuno fra la folla gli rispose «Ne ho tre!»
...


Più in generale, la storia che racconta il liutaio Andy Guyton (colui che esegue tutti gli interventi di manutenzione straordinaria alla vera Red Special) ci dice che Brian era molto frustrato dal rendimento di questa chitarra.

Lo strumento aveva gravi difetti di progettazione che le impedivano di mantenere l'accordatura, in particolare a causa dell'elevato attrito fra i componenti di ponte e tremolo. Inoltre, l'angolazione del corpo rispetto al manico era eccessiva.
Immagine
L''incidente nel New Jersey porta la storia di questa "semplice" replica ad incrociarsi con qualcosa di ben più grande e ambizioso.

John Page era un tecnico della strumentazione al servizio dei The Cars, la rock band originaria di Boston, operante sotto etichetta Elektra e prodotti fra il 1978 e il 1981 da Roy Thomas Baker. Grazie a quest'ultimo, Page conosce i Queen, co-operando prima con John Deacon e poi entrando in confidenza con Brian May.

Brian gli spiega in dettaglio la storia della Red Special, confidandogli come non fosse ancora riuscito a trovare nessuno in grado di realizzare una replica decente. Nessuno di quelli che ci aveva provato si era neanche avvicinato alle aspettative di Brian, e molti altri avevano preso l'impegno di lavorarci senza di fatto farsi mai più vivi.

Brian May e John Page si incontrano molte altre volte nei primissimi anni '80. Il primo passò all'altro alcuni disegni originali con dettagli di progettazione della Old Lady e molti spunti presi dall'esperienza con suo padre.

Ecco, dopo averla distrutta a East Rutherford, Brian cede a John Page la replica John Birch in pezzi, dicendogli di farne l'uso migliore, riparandola o sfruttandola per realizzare una buona replica. Page era confidente di riuscire nella seconda delle due imprese proposte, contando (almeno credeva) su un'asso nella manica: in quel periodo lavorava alle dipendenze della Fender!

Malgrado l'entusiasmo di Page e i preziosi dettagli in suo possesso, la Fender non si mostrò interessata a produrre una replica della Red Special, giudicandola troppo diversa e per niente in linea con le chitarre da loro commercializzate all'epoca. Page disse comunque a Brian che si sarebbe interessato in prima persona per realizzare il suo desiderio. Magari, una volta completata la costruzione artigianale, avrebbe potuto presentare nuovamente l'opera compiuta alla Fender. In ogni caso Brian avrebbe avuto una bella replica da sfoggiare come riserva nelle sue imprese musicali.

Prima di perdere per molto tempo le tracce di Brian, John passò anche una giornata con lui nella sua abitazione di Los Angeles. L'invito era giunto a Page da Brian in quanto era in possesso di un nuovo barbeque che non sapeva usare... Ad ogni modo, in quel momento John era in possesso di quasi tutte le specifiche costruttive ed aveva costruito già buona parte dei componenti della nuova chitarra. Così, mentre i rispettivi bambini giocavano insieme e le reciproche mogli chiacchieravano, Brian mostrò tutto il suo stupore per il lavoro fatto da John fino a quel momento. Voleva che tutto venisse portato a compimento.

Purtroppo, dopo di quel giorno, John viene travolto da avvenimenti che gli cambiano la vita e gli impediscono di onorare l'impegno.
Non ultimo, la CBS (una società satellite della Fender) cede l'attività, compreso l'operato di John Page e di centinaia di persone che lavoravano insieme lui. Buona parte degli 850 dipendenti finirono per perdere il lavoro.

Nel 1986, ripresosi dal contraccolpo fisico ed emotivo, Page ricontatta la Fender in cerca di lavoro. Riceve come proposta una doppia chance: o tornare a lavorare per il loro centro di ricerca e sviluppo, oppure seguire il lancio di un Custom Shop. Scelse la seconda, ma purtroppo non riuscì comunque a riprendere il lavoro alla replica per Brian May. Si era di fatto comportato alla stregua di tanti altri che non avevano mantenuto la parola.

Nel 2004 John Page trova il coraggio di rifarsi vivo con Brian May, scusandosi per la mancanza e offrendosi di restituire la replica Birch, destinata a restare un relitto.

Fino a quel giorno, Brian dava per scontato che la chitarra distrutta fosse andata perduta o, peggio ancora, rubata. Quindi, alla notizia che quel pezzo di storia (nel bene e nel male) potesse tornare alla luce e in suo possesso, ne fu molto felice.

La replica John Birch viene infine consegnata da Brian May a Andy Guyton nel 2004, con la richiesta di valutare la cosa migliore da farsi.
Guyton pensò che la scelta migliore fosse riparare la chitarra, senza cancellare del tutto i segni del disastroso danneggiamento e rimettendola appena nelle condizioni di poter suonare. Realizza il restauro, ma  come detto sopra ─ già in versione originaria quella chitarra aveva dei grandi problemi di funzionamento, per cui non è utilizzabile da Brian come le altre repliche.
Almeno, però, ora può dignitosamente rappresentare e testimoniare questa straordinaria storia.

È la storia della chitarra che suonava fra le mani tremanti di Brian May nel gelido giorno delle riprese di We Will Rock You e Spread Your Wings nel nuovo terreno di Roger Taylor, la storia dell'unica chitarra che Brian May abbia mai sfasciato.

John Birch è morto nel 2000. L'azienda, che oggi è gestita da John Carling, negli anni ha continuato a produrre repliche Red Special.



── Fonti di informazione: BrianMay.com - GuytonGuitars.com - QueenLive.ca



─ @ClaudioBadger
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