Per la fortuna di chi potrà approfittare dell'occasione, una mostra raccoglie alla Morrison Hotel Gallery di New York le stampe preferite di Mick Rock e di un altra eminenza della lente fotografica, e cioè Neal Preston.
Mick Rock, anche noto come "l'uomo che ha fotografato gli anni 70", ricorda quei momenti:
«Freddie era sempre molto entusiasta delle sessioni fotografiche. Era molto addentro all'essere un tipo dandy con le sue ampie giacche, i pantaloni attillati e il suo linguaggio del corpo. Però, di fronte alla macchina fotografica, aveva bisogno di ricevere indicazioni poichè era molto preoccupato per i propri denti, che tendevano ad essere sporgenti».
Freddie era un soggetto piuttosto timido da fotografare, come prosegue nel suo ricordo Mick Rock:
«Di proposito procedevo lentamente nel lavoro, più di quanto non facessi con altri clienti. Lo facevo per lasciare che Freddie assestasse le proprie espressioni facciali. Ne discutevamo sempre in anticipo e facevamo in modo da fotografarlo sempre a bocca chiusa e magari senza che si mozzicasse nervosamente l'interno delle labbra. Generalmente aveva una spetto bellissimo, ma per me lo era altrettanto anche nei momenti in cui teneva la bocca aperta. Era semplicemente che lui non lo voleva fare. Gli parlai chiedendogli se avesse intenzione di farsi sistemare i denti, ma per lui era fuori discussione in quanto pensava che questo avrebbe compromesso il proprio range vocale. Nell'arcata inferiore aveva una fila aggiuntiva di 4 denti che spingevano in avanti l'arcata superiore. Potete verificarlo in alcune delle mie fotografie di prova. In quasi tutte ha la bocca chiusa».
la mostra fotografica KILLER QUEEN è attiva fino al 10 novembre alla Morrison Hotel Gallery, al n.116 di Prince Street a New York City.
Testi di Edwina Hagon, tradotto in italiano da Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Tutte le immagini qui mostrate sono © di Mick Rock (1974 - 2018)