Jac Holzman, nato a New York - classe 1931, è il visionario fondatore della Elektra Records. Fra gli artisti nel suo giro figuravano anche i The Doors. |
A tal proposito ringrazio sin da ora Ferdy - QueenMuseum per la disponibilità accordata nel condividere queste preziose lettere con voi. Lo faccio a un anno esatto da quel 6 aprile 2014 in cui mi sono commosso nel leggerle per la prima volta dalle mie stesse mani.
Ferdy è l'attuale possessore dei documenti originali. Un altro tesoro fra i tanti che si trovano oggi nel nostro paese, grazie alle sue straordinarie capacità collezionistiche.

Santa Monica – California, USA
22 aprile 2008

Anche se gli artisti frequentemente apprezzano gli sforzi delle etichette discografiche, raramente lo scrivono con tanta gentilezza.
Tutti alla Elektra hanno vissuto con la musica dei Queen fin dall’inizio del 1973. Copie di cassette audio venivano date allo staff per generare il passaparola. Mel Posner e Jeanne Theis erano andati a Londra per preparare una campagna commerciale, per conoscere l’essenza della band, la loro musica e, ancora più importante, il loro potenziale. L’entusiasmo si diffondeva all’istante in tutti gli uffici della Elektra, su entrambe le coste, quando chiunque ascoltava la loro musica.
La EMI pubblicò il primo album in Europa nel Luglio del 1973, circa sei settimane prima che la Elektra ottenesse i diritti esclusivi per Stati Uniti e Canada. Il nostro territorio era inizialmente limitato al Nord America, ma a un certo punto la band ebbe bisogno di soldi e io potei acquisire tutti i diritti per l’AustralAsia. Questo si dimostrò essere superbamente fortunato per la Elektra. I Queen hanno venduto decine di milioni di album in quella vasta area del Pacifico. Da solo, il Giappone era il secondo più grande mercato musicale nei primi anni ’70.
Il piano commerciale della Elektra riconosceva che i Queen avrebbero difficilmente fatto un tour negli Stati Uniti senza un forte riscontro di vendite in LP e cassette, quindi ci concentrammo sulle diffusioni in radio e sulle classifiche che venivano dalle radio. Tutti alla Elektra avevano un rapporto speciale con DJ, autori e direttori dei programmi, e non siamo stati timidi nel far leva su queste amicizie in nome dei Queen.
L’unica pubblicazione della Elektra nel settembre 1973 fu Queen! Questa attenzione su un solo album, concentrò la nostra intensità commerciale come una fiamma ossidrica sull’acciaio. Un’etichetta discografica maggiore, con un proprio più vasto impegno editoriale, non sarebbe stata in grado di farlo. Era una ripetizione della strategia che avevo utilizzato in precedenza per i The Doors e Harry Chapin, e funzionò alla perfezione.

Jack Nelson fece leva sul nostro successo negli Stati Uniti rapidamente e abilmente con la EMI, con Jack che li spinse a fare di più usando l’impegno della Elektra sia come esempio che come frustino [per spingerli nella giusta direzione, ndt].
Una delle più belle cose dette nei riguardi della mia amministrazione alla Elektra arrivò da Jack Nelson:
“Jac non mi ha svenduto la Elektra Records per i Queen, ma siamo giunti a un accordo molto equo. Ho sempre ritenuto che con Jac non si possa prendere fregature. Da allora in poi tutti alla Elektra hanno fatto quel che dicevano che avrebbero fatto, e nel nostro business questo è un miracolo!”
Freddie era estasiato dal supporto della Elektra e della felice realtà che i Queen fossero esplosi in America piuttosto che in un altro posto. L’accenno di Freddie su Brian e John in risposta al mio disinvolto commento sul fatto che loro facessero sembrare tutto facile, suggerisce che un po’ di scena non fa male.
Perfino dopo che io lasciai la Elektra, Freddie e i ragazzi mi hanno espresso apprezzamento con biglietti di auguri di compleanno, oppure nominandomi nelle proprie conversazioni, e mi mandavano un fax con su quattro differenti cose scribacchiate. Al banchetto per l’investitura nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2006, ho visto Brian May dall’altro lato della sala del Waldorf. Non appena mi sono affrettato ad avvicinarlo, Brian mi ha intravisto, s’è abbassato su un ginocchio, mi ha baciato la mano e poi ha raccontato a sua figlia il perché di tutta quella scenetta. È stato un momento da gustare.
Freddie non ha mai datato la sua nota scritta a mano per me, ma l’ho ricevuta verso la fine del 1973. Piuttosto che lasciarla stare fra i miei cimeli personali, scelsi che venisse donata a Jeff Gold di Recordmecca e di usare i suoi ricavi per una Borsa di Studio intitolata a Freddie Mercury per aiutare gli studenti di musica nell’India occidentale, vicino Mumbai dove Freddie si recò per la scuola preparatoria [alla St.Peter, un collegio che preparava all’inserimento nell’ordinamento scolastico britannico, ndt], oppure qui negli Stati Uniti.
Caro Jac, ho pensato che avrei dovuto mettere giù un rigo per dire che siamo rimasti tutti incantati dal responso che i Queen si ritrovano negli States. Vorrei ringraziarti personalmente per il tuo interessamento autentico fin dal principio. Sia Brian che John recentemente hanno primeggiato nelle loro esibizioni ed esecuzioni, e ti farà piacere sapere che non la faranno più sembrare facile. Spero che ti piaccia ‘Queen II’. Ci abbiamo lavorato come dei demòni, riversandovi un sacco di sudore e sangue, ma ne è valsa la pena. Brian, John e Roger ti mandano i più cari saluti. Impaziente di vederti presto nuovamente con affetto Freddie Mercury |

All'epoca dei fatti, Jac Holzman era Amministratore Delegato della Elektra Records.
Nel libro "Becoming Elektra: The True Story of Jac Holzman's Visionary Record Label" si fa riferimento a questa lettera.
Holzman ha anche scritto il libro "Follow the Music: The Life And High Times Of Elektra Records In The Great Years Of American Pop Culture".