A volte sogno in modo molto vivido alcune delle esperienze che ho avuto ai tempi in cui ero produttore discografico.
Ieri notte si è presentato il settantasettenne Freddie Mercury.
Sembrava in ottima salute, vestito in modo impeccabile, un po' più grasso, con baffi rigogliosi e ancora quel luccichio negli occhi.
«Johnny-Poos», perché è così che mi soprannominava, «mi dispiace tanto, abbracciami». Ci siamo abbracciati e abbiamo pianto entrambi.
Nelle prime ore di questa mattina, dopo 40 anni di assenza di contatti, ho ricevuto un'e-mail dal suo chitarrista Brian May. Gentile, premuroso e attento, mi ha detto che lui e Roger stanno remixando Queen first, il loro album di debutto che ho prodotto io. Ha detto che di recente parlavano spesso di me e ha aggiunto: «In termini entusiastici, naturalmente».
Il che è stato molto bello... *musica di Twilight Zone* in sottofondo.
[John Anthony, 29 dicembre 2023]
Queen first: dopo il contatto con Brian May di ieri, ho ricevuto quest'altro da Roger Taylor:
«Ciao John e Brian. Mi piacerebbe riallacciare i contatti... John, tu sei l'eroe non celebrato dei nostri primi tempi! Trattato ingiustamente, a parer mio, da chi aveva meno talento! Buon Anno Nuovo! Buone cose. Roger».
I lavori sono in corso.
La foto è stata scattata a un ricevimento organizzato da Ronnie Beck della Feldman Publishing, dove i Queen vennero premiati con dei boccali come il miglior nuovo gruppo del 1973. Freddie era indisposto, quindi presi il suo posto a "punzecciare" Kenny Everett, il quale si divertì molto... Era ciò che Freddie avrebbe voluto!
[John Anthony, 30 dicembre 2023]
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