Ottenute le autorizzazioni per esibirsi in centro a Londra, pensano che sarebbe stata una buona idea prepararlo con alcuni show di avvicinamento, anche per rodare alcune importanti modifiche alla set list del fortunatissimo tour precedente. Così, mentre la band prenota lo Shepperton Studios per le prove, il loro nuovo manager John Reid organizza due eventi / festival di media affluenza con altre tre esibizioni; due a Edinburgo e una a Cardiff.
I Queen suonano il primo di settembre al Playhouse Theatre di Edinburgo in occasione della sua riapertura dopo dei lavori di ristrutturazione. Il Festival di Musica Popolare di cui fa parte questo concerto viene organizzato dallo stesso John Reid. In questo primo di due show eseguono due brani inediti: Tie Your Mother Down e You Take My Breath Away che non erano ancora stati pubblicati all'epoca. Per la prima volta Freddie veste sul palco il suo costume completamente bianco.
Il giorno seguente c'è la seconda e ultima data a Edinburgo. Di fronte all'entusiasmo del pubblico al sentire alcuni nuovi brani dall'album in fase di registrazione A Day At The Races, Freddie chiede «Ce l'avete già?»
Il 10 settembre suonano al Castello di Cardiff, davanti a 12.000 fans inzuppati d'acqua a causa di una forte e improvvisa pioggia. È questo l'ultimo dei tre concerti estivi in preparazione all'esibizione di Londra. Pare che prima dei Queen dovesse esibirsi anche Richie Blackmore con la sua nuova band, i Rainbow, che però rifiuta lo slot al festival per la mancata autorizzazione a installare sul palco l'arcobaleno gigante della sua scenografia.
Roger ricorda che
«C'era praticamente un monsone... La pioggia investiva tutti anche sotto i faretti e l'immagine di Freddie che cantava imperterrito sul bordo del palco resterà indelebile nel nostro ricordo. Le tante persone che restarono a vederci erano commoventi. Ero contrariato perchè dovetti buttare la mia batteria, ed era anche un nuovo kit! Spero che ormai la polmonite sia passata a tutti».
Qui c'è l'ultima performance live di Lazing On A Sunday Afternoon. Greg Brooks ha scritto che esiste un bootleg del concerto chiamato Queen At The Castle.
Di quest'ultimo show il Record Mirror ha scritto
«Ai Queen non interessa la competizione. I Queen non si preoccupano proprio di niente».
e Roger Taylor ha aggiunto
«Abbiamo sempre detto di voler essere la più grande band del mondo. Era quello l'obiettivo dell'impresa. Cosa altro c'è da dire?».
Gli spettatori dichiarati ufficialmente sono prossimi a 150.000, ma la stampa europea ha riportato un numero più ragionevolmente superiore a 50.000 persone.
Il palco e la particolare copertura non erano di proprietà dei Queen, i quali non erano ancora un gruppo da folle così grandi, bensì sono gli stessi utilizzati il 21 agosto precedente dai Rolling Stones alla Knebworth Fair.
Forse per puro caso, Branson sognava di organizzare una simile manifestazione da quando nel 1969 aveva assistito proprio a un concerto degli Stones nel più famoso parco londinese. Lo stesso desiderio c'era da parte della band, specialmente per Brian May che aveva pregustato il tutto fin dal 1968 ammirando i Pink Floyd.
Roger Taylor ricorda che lo show è stato filmato con l'intenzione iniziale di includerlo successivamente in un documentario presentato da Bob Harris e comprendente anche materiale da altri tour mondiali. Il progetto tuttavia è naufragato quasi subito.
Le bobine da 16 millimetri sono conservate nell'archivo della Queen Productions. Il video è stato anche rimasterizzato in alta qualità, come mostrato a Londra all'evento Stormtroopers In Stilettoes del 2011 (anche se con audio mono). In seguito alle recenti scelte commerciali che hanno portato al lancio di Live At The Rainbow '74 e A Night At The Odeon 1975, tutti ci aspettavamo una sorta di trilogia con la pubblicazione dello storico show a Hyde Park nel 2016, in occasione anche qui del 40° anniversario. Purtroppo nel mese di aprile 2016 Greg Brooks ha chiarito che questa tendenza sarebbe stata interrotta per aggirare una certa prevedibilità delle nuove uscite, prerogativa che a suo dire non è mai stata quella della band. Pazienza, aspetteremo altre occasioni.
Lo spettacolo viene seguito da Capital Radio con il commento di Kenny Everett. Il grande rimorchio dell'emittente posizionato in zona non aveva certo facilitato la già compromessa viabilità, e non è stata neppure organizzata una diffusione radio.
Elton John avrebbe dovuto duettare con quest'ultima in Don't Go Breaking My Heart, ma non gli fu possibile essere presente, così lei cantò con un cartonato di Elton "alto" (si fa per dire) due terzi della dimensione naturale.
Esiste anche un video professionale della esibizione di Steve Hillage. Durante il loro set si verifica una zuffa mentre lui canta It's All Too Much dei Beatles e Hurdy Gurdy Man di Donovan. La Virgin aveva previsto un lancio di numerosi frisbee con lo stemma di Hillage da una delle torri erette nel parco.
Albie Donnelly, cantante dei Supercharge, si presenta sul palco con calzamaglia bianca e microfono con mezza asta, proprio come a fare una parodia di Freddie. Invece Les Karski, il chitarrista dei Supercharge, aveva frequentato l'Ealing College of Art insieme a Freddie Bulsara, ma non lo aveva assolutamente riconosciuto nel backstage poichè era troppo cambiato.
Ai Queen vengono imposti rigidi limiti di durata per il proprio set: 80 minuti, non uno in più, a causa del coprifuoco che era stato indetto ad un certo orario. La zona viene interdetta al traffico e la polizia fa di tutto per agevolare lo spostamento delle persone con i mezzi di trasporto pubblico presi d'assalto.
Freddie Mercury arriva nel backstage nascosto nel furgone di una anonima lavanderia. David Minns, il suo amante dell'epoca, ricorda che per darsi la carica prima degli eventi importanti, Freddie creava delle situazioni fittizie nelle quali fingeva di credere di avere un esercito contro. Forse è per questo che una volta uscito dall'automezzo si rivolge con veemenza contro gli addetti che lo avevano aiutato a scendere accusandoli di averlo molestato, e infine gli intima di andarsene di fronte al palco per assistere allo spettacolo.
Per l'inizio pare che in particolare Freddie abbia voluto attendere la prima serata in modo da sfruttare l'oscurità per far risaltare al meglio gli effetti di scena.
Indossa anche qui una calzamaglia interamente bianca. Più avanti si saprà che preferiva il bianco nei concerti organizzati all'aperto, per essere meglio visibile in spazi più ampi, mentre considerava il nero più idoneo agli show in piccoli luoghi al chiuso.
La sequenza introduttiva con Bohemian Rhapsody viene impiegata per l'ultima volta, ma a questo giro è preceduta dal motivo iniziale dell'album A Day At The Races.
All'arrivo della band sul palco, il pubblico si alza in piedi di scatto e partono le lamentele di chi nelle retrovie non riusciva più ad avere una visuale libera, a causa della scarsa elevazione del palco. Inizia un lancio di oggetti (principalmente lattine e bottigliette). Per questo, Freddie richiama all'ordine dopo alcune canzoni aggiungendo «Facciamo in modo che sia un bell'evento, OK? Sedetevi sulle vostre chiappe e ascoltateci».
Brian indossa un costume inedito (che userà anche nel tour giapponese di tre anni dopo) ed è molto emozionato. Dopo il suo momento solista con Brighton Rock dice al pubblico: «Prima ho detto "Da un sensa senso all'altro"... Questa è qualcosa che volevamo fare con la London Philarmonic Orchestra, ma non si sono presentati, quindi suoneremo la versione etnica di una canzone chiamata '39. Battete le mani e altro!».
Il movimento successivo vede Freddie da solo al piano che presenta magistralmente per la prima volta la sua You Take My Breath Away.
Quest'ultimo brano e '39 rappresentano il primo set acustico mai suonato dai Queen in concerto, caratteristica che manterranno poi negli anni a seguire arricchendolo con Love Of My Life, Is This The World We Created? e altre cover di canzoni evergreen.
Stone Cold Crazy precede Keep Yourself Alive e Liar, una combinazione esplosiva di rockers che riproporranno nel successivo tour in Nord America.
Brian introduce timidamente l'ultima canzone dicendo «Questa è In The Lap Of The Gods, o qualcosa del genere».
Eseguono per l'ultima volta dal vivo Flick Of The Wrist, The March Of The Black Queen, Son And Daughter e la versione quasi completa di The Prophet's Song.
La set list è comprensibilmente simile a quella rodata nei precedenti show a Edinburgo e Cardiff, con l'eccezione dell'esclusione di Doing All Right, Lazing On A Sunday Afternoon e Tie Your Mother Down (altra anticipazione del nuovo album presentata in questo mini tour).
intro tape A Day At The Races Bohemian Rhapsody (tape + hard rock section) Ogre Battle Sweet Lady White Queen Flick Of The Wrist You're My Best Friend Bohemian Rhapsody (ballad section) Killer Queen The March Of The Black Queen Bring Back That Leroy Brown Brighton Rock Son And Daughter '39 You Take My Breath Away The Prophet's Song Death On Two Legs Stone Cold Crazy Keep Yourself Alive Liar In The Lap Of The Gods... Revisited |
C'era in programma anche il solito bis comprendente Big Spender e Jailhouse Rock, ma erano già fuori tempo limite di mezz'ora, così tocca a Bob Harris l'ingrato compito di annunciare al pubblico con grande apprensione che lo spettacolo era finito. Freddie inizialmente era il più insistente affinchè la band tornasse a dare il dovuto ringraziamento all'affezionato pubblico, ma desiste quando le forze dell'ordine gli garantiscono l'arresto immediato se solo avesse messo piede sul palco.
Il tour manager Gerry Stickells ricorda che l'idea di finire in galera con addosso una calzamaglia attillata non allettava per niente Freddie.
Pochi attimi dopo la polizia stacca l'alimentazione elettrica principale del parco, in modo da forzare il pubblico a sgombrare l'area (a costo di gestire l'evacuazione nel buio pesto).
Qualche giorno più tardi i Queen diffondono un ringraziamento pubblico con una foto aerea del parco prima dell'evento (vedi ultima foto nella gallery sopra) e la scritta "A VERY BIG THANK YOU". Una targa dall'aspetto simile viene consegnata a tutte le persone e gli assistenti coinvolti nella realizzazione del concerto.
«Penso che Hyde Park sia stato uno dei concerti più importanti della nostra carriera. Lo abbiamo fatto con tanto affetto, perchè all'epoca avevamo sfondato in un sacco di altri paesi, ma in Inghilterra non eravamo ancora certi di essere accolti così. Quindi fu una sensazione meravigliosa tornare, vedere quella folla e ottenere quel responso». ─ Brian May |