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Ho tradotto il tutto integralmente per Comunuità Queeniana, con l'approvazione del gentilissimo Ash..
- Claudio
La seguente nota è qualcosa che volevo documentare da un po' di tempo. Sono stato stimolato dal Fan Club dei Queen che ha chiesto storie o commenti sui concerti da parte dei fans, che potessero essere aggiunti al proprio network. Non sono sicuro se questa mia storia sia precisamente in argomento. Ho provato a scrivere il pezzo senza riversarvi adulazione verso i componenti della band e descrivendo come mi sentivo in merito a ogni evento. Se siete dei fans, capirete i miei sentimenti.
La mia famiglia tornò a vivere a Londra dall'Alberta, in Canada, alla fine del 1976. Il mio primissimo ricordo dei Queen dovrebbe risalire a questo periodo, visto che suonarono a Calgary e Edmonton nel 1974/75, entrambe molto vicine a dove vivevamo. Ricordo di una notizia alla TV con colui che doveva essere Freddie, mentre camminava sul palco in mezzo al fumo di ghiaccio secco indossando una calzamaglia bianca e nera.
Entrambi i miei genitori intendevano di musica, in quanto la leggevano, suonavano il piano e cantavano, ma non si avventurarono a scrivere delle proprie canzoni. Ricordo di essere stato portato alle prove dei musical di Gilbert & Sullivan in cui loro partecipavano. Pensai che fosse un terribile spreco di tempo e odiavo la musica. Non riuscivo a legarmici e non mi interessava per niente. Più tardi, nell'estate del 1977, la musica che catturò la mia attenzione risuonava fuori da un garage aperto sulla nostra strada, riprodotta dal giradischi degli amici del mio fratello maggiore. 'We Will Rock You' e 'We Are The Champions' catturarono me come i vecchi amici.
Conoscevo 'Fat Bottomed Girls' , 'Bicycle Race' e 'Don't Stop Me Now', che erano state pubblicate quando avevo 10 anni. Ero ipnotizzato ogni volta che sentivo una canzone dei Queen in TV o alla radio. Volevo sapere chi erano le persone che facevano questa musica. Come avevano fatto? Da dove venivano? Quanti anni avevano? A chi venivano le idee?
• Giugno 1979 - Live Killers
"Live Killers" fu il primo album che comprai. Avevo compiuto 11 anni ad agosto e avevo visto il LP nei negozi di dischi (insieme agli altri album che la band aveva pubblicato). Sapendo che era un 'best of' live, se mi fossero piaciute le canzoni avrei comprato anche gli altri album; ed è quello che accadde.
L'aspetto visuale del 'Live Killers' era per me interessante quanto la registrazione. E' stato emozionante. Mi ha catturato e mi ha fatto desiderare di essere sul palco insieme alla band. Era il periodo in cui tutto ciò che avevi era un disco da guardare e in cui tuffarti dentro, che poi è quello che ho fatto. Non c'era internet. Ho letto le note di copertina dell'album, immaginandomi al concerto, di solito suonando la batteria delle canzoni sul mio cuscino.
• 1978 - Jazz
Presto l'album Jazz si aggiunse alla mia crescente collezione di dischi. Scelsi questo album perché sapevo che alcune delle canzoni erano nel "Live Killers". Sono stato anche attratto dal fascino della band nel proprio studio di registrazione dalla fotografia nel mezzo della copertina. Questo fu il modo in cui mi interessai al mondo degli studi di registrazione. Qualcosa che mi avrebbe poi coinvolto dopo aver lasciato gli studi nel 1986.
• 1980 - The Game
L'acquisto di 'The Game', infine, mi ha messo in sincronia con le pubblicazioni dei Queen. Sapevo che l'album era disponibile perché il negozio di dischi, vicino al quale passammo andando dai miei nonni, aveva in vetrina una enorme esposizione della band. Acquistai l'album. Leggendo sul LP c'era un indirizzo per aderire al fan club. Mi iscrissi e diventai un assiduo frequentatore. Jacky Smith è stata sempre accogliente quando ho chiamato per vedere se era d'accordo a farle visita presso l'ufficio di Notting Hill.
Alla fine del 1981 i restanti 6 album erano nella mia collezione, comprata con i miei soldi sudati lavando la nostra auto e tagliando l'erba dei prati. La loro musica era diventata una costante.
• 1982 - Hot Space
Ai membri del Fan Club venne inviato l'avviso che i biglietti del tour erano disponibili. Quello dei Queen alla Milton Keynes Bowl fu il mio primo concerto. Eravamo io, la mia meravigliosa mamma e due amici arrivati da Londra. Lo spettacolo fu incredibile e i ricordi vissero attraverso il video Betamax che ho registrato dallo show televisivo 'The Tube'. La pubblicazione del DVD mi ha riportato indietro a quando avevo 14 anni. Guardarlo oggi mi dà la stessa emozione di allora.
Ad un certo punto, durante una visita a Jacky presso il QFC all'inizio del 1983, John Deacon si aggirava per gli uffici. Venne nel seminterrato e, quando Jacky mi presentò, lui disse ciao. Si sedette e trascorse un po' di tempo a leggere le notizie della stampa. Avrebbe potuto semplicemente squagliarsela dal fan adolescente e impacciato che aveva di fronte andandosene al piano di sopra, ma si sentì di restare. È stato un momento surreale, ma cercai di mantenere la calma. Non riesco a ricordare di cosa abbiamo parlato. John era in realtà il mio componente preferito della band, non so perché. Incontrarlo e rendermi conto che era semplicemente un ragazzo con un lavoro ha un po' rovinato la mia illusione che avevo in mente della band. Erano reali, avevano delle proprie vite, esistevano per davvero. Mi ha ringraziato per essere andato all'ufficio, disse addio e scappò via al piano di sopra.
Arrivò un'altra lettera del Fan Club con una buona notizia. Nel novembre del 1983 i membri del Fan Club vennero invitati a partecipare al video per il nuovo singolo 'Radio Ga Ga' agli Shepperton Studios. Ancora una volta, quel giorno mi accompagnò mia mamma. Presi un giorno di vacanza a scuola e avevo appena compiuto 14 anni. Arrivammo allo studio e fui scortato verso un enorme hangar, dove venimmo preparati con tute bianche e poi spruzzati con dello spray grigio chiaro su ogni braccio. Ancora oggi no so a cosa servisse quella vernice spray, dal momento che non si vede nel video. Quando fummo tutti preparati, ci diressero in un hangar adiacente, dove venimmo accolti dalla band e dalla riproduzione della canzone. Il resto della giornata la trascorremmo a battere le mani come potete vedere nel video. Io ero finito in prima fila, di fronte a Brian. Se guardaste attentamente e sapeste chi cercare, mi riconoscereste!
Fra una ripresa e l'altra mi avvicinai a John Deacon, che se ne stava sorprendentemente da solo. Ricordo che cercai di rimanere calmo mentre mi avvicinavo a lui. Non ho citato il nostro breve incontro precedente. Gli ho chiesto come fare a ottenere un posto di lavoro negli studi di registrazione e che ero interessato a perseguire una carriera come tecnico del suono. Lui fu davvero disponibile e spese del tempo spiegandomi il normale iter da seguire.
Il 22 marzo 1984 venne girato presso i Limehouse Studios, nell'area portuale di Londra, il video di 'I Want To Break Free', sempre con l'aiuto dei membri del Fan Club. Ci andai con mio fratello Andrea. Venimmo accolti da Jacky del Fan Club e ci diedero delle tute nere che, questa volta, vennero spruzzate con vernice gialla sulle maniche. Indossammo anche un cappello rigido con una lampada frontale ad esso collegata. Il set era una grande scala buia con tutti noi tutti in piedi su di essa. La band venne posizionata nel mezzo. Dopo tutte le riprese tornammo all'edificio principale, dove dicemmo ciao a Roger. Era venuto fuori a dirci grazie. Più tardi, mentre ero in attesa di un taxi giù alla reception, Freddie scece dalle scale e ci passò davanti con il suo entourage. Ricordo che volevo alzarmi e dire grazie, ma persi l'occasione.
All'inizio dell'estate del 1984, in quella che forse fu la mia ultima visita al Fan Club dei Queen, Jacky mi chiese di andare con lei a consegnare un nastro da 1/2". Era il remix 12'' di 'Hammer To Fall' e si doveva attraversare tutta la città. La destinazione si rivelò essere il luogo delle riprese del video di 'I Was Born To Love You', di Freddie Mercury. Arrivammo durante una pausa delle riprese. Jacky passò fra i camerini e consegnò il master-tape. Rimasi in attesa nello studio a lato del set con gli specchi.
Nel settembre 1984, sono andato a vedere il Works Tour alla Wembley Arena.
• 13 luglio 1985 - 'Live Aid'
Feci in tempo ad arrivare a casa da lavoro quel sabato per vedere i Queen salire sul palco ed esplodere in tutto il mondo. Ricordo di essere andato a scuola il lunedi e i ragazzini che mi prendevano spesso in giro per essere un fan, ammisero che i Queen furono splendidi. In qualche modo ho avuto una sensazione di vendetta.
Lasciai la scuola nel giugno del 1986 e subito dopo andai a vedere i Queen suonare al Wembley Stadium con il loro 'A Kind Of Magic' tour.
Nel settembre 1986, dopo essere tornato a casa da un colloquio di lavoro, ebbi notizia di essere stato impiegato agli Eel Pie Recording Studios di Pete Townshend a Soho, Londra. Nel novembre del 1986 venni trasferito allo studio di Twickenham, dove ho trascorso tre anni lavorando come assistente di studio. Alla fine del 1989 mi sono trasferito agli Abbey Road Studios.
Dopo aver fatto da assistente all'su album di Tomoyasu Hotei del 1991 durante un viaggio a Roma, mi sono fermato a Montreux per fargli visita. Stava mixando ai Mountain Studios di David Richards. David era stato l'assistente al suono del "Live Killers" e aveva continuato a produrre gli album 'A Kind Of Magic' , 'The Miracle' e 'Innuendo' dei Queen, come anche gli album da solisti di Freddie Mercury, Brian May e Roger Taylor. Ero un fan di tutti questi dischi in cui egli era stato determinante nella produzione e, inutile dirlo, era per me un onore poter trascorrere del tempo con lui. Non potevo credere che stavo avendo la possibilità di visitare lo studio in cui i Queen avevano trascorso così tanto del loro tempo. Entrai nello studio e David & Tomoyasu furono generosi e caldi nel loro saluto. Senza chiedere nulla, David mise su i mix delle canzoni che aveva completato. Li suonò fortissimo e sembravano incredibili. Poi, più tardi quella sera andammo a cena. Mi sedetti accanto a David e parlammo di musica, dello studio e del nostro passato. Sapevo del suo coinvolgimento con i Queen, ma stetti calmo sull'argomento. Lui ha insistito sul fatto che mi conosceva e che avessimo lavorato insieme da qualche parte. Gli assicurai che l'avrei saputo se l'avessimo fatto. L'unico collegamento che avevamo era che frequentammo la stessa scuola a South London.
• 24 novembre 1991
Stavo lavorando a una sessione allo studio 3 di Abbey Road. Era passata la mezzanotte e la guardia di sicurezza entrò in sala di controllo. A meno che non si è coinvolti in una sessione, non si entra in studio o in sala di controllo, così ho pensato che doveva esserci qualcosa di male. Ci informò che una notizia flash aveva confermato che Freddie Mercury era morto nella sua casa di Londra. La sessione si concluse e, commosso nel mio viaggio di rientro a casa, decisi di non recarmi alla sua dimora, che sapevo si trovava sul percorso. Non avevo idea che stesse così male, anche se col senno di poi, dopo aver visto quella che fu l'ultima apparizione televisiva dei Queen insieme nove mesi prima ai Brit Awards per il contributo eccezionale alla musica, Freddie appariva fragile. Anche il discorso di Brian fu impacciato.
• 20 aprile 1992
Il mio amico Chesney Hawkes era gestito dalla Trinifold. Gestirono anche i The Who. Mi ha invitato insieme a lui al Freddie Mercury Tribute Concert allo stadio di Wembley. Ci sarebbe stato anche Roger Daltrey e Ches aveva avuto un biglietto in più. Però aveva solo un pass per il Backstage. Questo venne risolto dalla sua amicizia con l'addetto alla porta di sicurezza. Ches mi venne iscontro con il suo pass. Tornò dentro da solo. Io mostrai fiducioso il mio pass e entrai nella zona tenda 'Hard Rock'. Ches mi fece cenno dall'altro lato della stanza. Stava firmando autografi per una donna, i suoi due bambini e la loro nonna. Mi presentò a loro dicendo che ero un grande fan dei Queen. Ches mi sussurrò «Questa è la madre di Freddie». Ricordo di averle detto che l'avrei voluta incontrare in circostanze diverse e quanto ero profondamente dispiaciuto per la sua perdita e di come lei doveva essere incredibilmente orgogliosa. Spesso mi chiedo di lei.
Il giorno dopo ero di nuovo al lavoro. Gli Extreme stavano registrando le sovraincisioni di orchestra nello studio 1, di cui purtroppo non facevo parte. Il cantante Gary Cherone era in coda per il pranzo in mensa e indossava una t-shirt con la silhouette di Freddie in 'Hot Space' e le parole, "life is real" sotto di essa. Indicando la sua t-shirt, dissi le parole che seguivano nella canzone, "Lennon is a genius". Lui rispose: "living in every pore - sei anche tu un fan allora". Discutemmo su chi fosse il più fan fra noi due. Gli dissi che il set della sua band era stato fantastico la sera prima allo stadio di Wembley e mi sembrò sinceramente soddisfatto. Più tardi quella sera ho visto Brian May passare nel loro studio per dirgli ciao.
Nella primavera del 1993 ero in ufficio davanti agli Abbey Road Studios. Era ben oltre la mezzanotte e avevo lasciato la sessione per una piccola pausa. Come al solito, diedi un'occhiata al diario dello studio per vedere cosa sarebbe successo. Ho sfogliato le settimane e mi sono imbattuto in una voce delle prenotazioni: "Studio 3 - QUEEN" per 2 settimane, scritto a matita e senza che ci fosse nessun'altra informazione. Misi le mie iniziali accanto alle prenotazioni, pensando che ci fosse una reale spiegazione razionale al significato di quella cosa. Presto mi trovai impegnato in una sessione di due settimane con i Queen.
Il mio diario del 1993 è andato perso, quindi ho solo un appunto mentale su quando e quali canzoni sono state affrontate in questa fase iniziale di 'Made In Heaven'. Abbiamo iniziato a prendere in carico vari nastri multitraccia su diversi formati. Essi vennero poi trasferiti su nastri digitali a 48 piste per i lavori futuri. Roger & John erano soli in queste sessioni perchè Brian era in tour in Giappone.
Abbiamo lavorato allo studio 3 di Abbey Road, che è un bel grande spazio in cui lavorare. Se ci si siede nel posto giusto dietro la consolle, guardando nello studio si può vedere il semaforo lampeggiante del passaggio pedonale.
Una delle prime riproduzioni e trasferimenti che abbiamo fatto è stata 'Under Pressure' da un nastro 24 tracce di 2" e 15ips. La registrazione era stata fatta da David Richards ai Mountain Studios. Per 30 minuti (l'ingegnere) Noel Harris, Roger, John e io ascoltammo il nastro e come si era evoluta l'idea della canzone. La voce di David Bowie era stata cancellata dal multitraccia. Si sentiva Freddie sul nastro e il tintinnio del ghiaccio in qualcosa che stava bevendo, eccitato mentre suggeriva la sua opinione. Brian strimpellava il suo arpeggio di chitarra, John ripeteva il suo riff di basso con Roger che aggiungeva il suo stile di hi-hat. Chiudendo gli occhi ho immaginato la registrazione come se si svolgesse di fronte a me. Dopo 30 minuti la canzone aveva la forma e il nastro si avvolse alla sua fine. Il silenzio era assordante ed era un duro monito di dove eravamo, senza Freddie. Spesso mi sentivo la tristezza e il vuoto di non avere Freddie vicino e deve essere stata una tortura per la band aver dovuto sopportare il suo costante ricordo.
Nel corso delle due settimane di sessioni, Roger suggerì di andare a cena fuori . Facemmo 3 o 4 pasti fuori in un ristorante italiano del posto. Ancora adesso rido pensando a quando saltavo nella parte posteriore della Mercedes di Roger e noi quattro andavamo da Abbey Road al ristorante. Il locale era di proprietà di una signora italiana che ci costringeva a annusare i suoi «meravigliosi funghi» in un vasetto, cosa che fece fare a Roger. Al nostro primo pasto disse che Roger le sembrava familiare.
Disse «Ti conosco. Dov'è che ti ho già visto?»
Roger rispose «Beh, io suono in una band e siamo stati in televisione in passato».
John sembrava tranquillo del fatto di non essere stato riconosciuto.
«Per quale gruppo suoni?», gli chiese.
Rispose «Sono il batterista in un gruppo rock'n'roll chiamato Queen» [I’m the drummer in a rock'n'roll band, ndt]. Ora questo fa ancora più effetto e ha una maggiore valenza se avete sentito l'album 'Fun On Earth' di Roger.
Lei rispose «No - non ho mai sentito parlare di questa band».
Finimmo di mangiare e chiedemmo il conto. Ce lo portarono. John lo prese e chiese a Roger se doveva usare la carta di credito dei Queen per pagare oppure la propria carta. Trovai questa cosa più divertente di Mamma Rosa che non sapeva chi fosse Roger, figuriamoci che non conosceva neanche i Queen.
L'arrivo della batteria di Roger a metà della prima settimana di sedute fu una sorpresa per Noel Harris (l'ingegnere) e me. Ci aspettavamo che le sessioni consistessero nel suonare nastri e elaborare i vari formati disponibili al fine di trovare del materiale per qualche possibile futuro lavoro succcessivo. Noel aveva familiarità con lo studio 3 e mi ha chiesto un parere su dove posizionare il kit e quali microfoni usare. Alla fine mi lascò il compito. Il kit venne posizionato e microfonato da me quella stessa sera. John aveva il suo Fender rosso collegato in DI (utilizzato senza amplificatore) e si sedette con noi nella sala di controllo. Dubito che queste registrazioni siano state utilizzate nei mix finali, ma è bello pensare che lo abbiano fatto. La cosa che mi rende più contento è aver avuto a che fare in prima persona con Roger e John a lavoro insieme.
I fogli delle canzoni prodotte in queste sessioni potranno documentare cosa è stato registrato, ma a occhio e croce abbiamo operato su 'It's A Beautiful Day', 'I Was Born To Love You', 'Made In Heaven' e 'Heaven For Everyone'.
Ci fu una sessione di tastiere con sovraincisioni di strings e synth. Non riesco a ricordare quale canzone fosse, ma suonava Mike Crossley e produceva John. Ho incontrato Mike di nuovo anni più tardi alla sede della Borderline a Londra, dove era stato ingegnere stabile.
Il personal assistent di Roger, Martin Groves, è stato molto gentile per avermi prestato un amplificatore Vox AC30 per il mio primo concerto dopo che le sessioni dei Queen erano terminate. Fu al 'Rock Garden' a Covent Garden. Sapeva che non avevo un amplificatore per il concerto. Spesso mi chiedo se l'amplificatore mi è stato prestato fosse stato mai usato da Brian o se fosse semplicemente uno dei tanti a disposizione.
Lasciai Abbey Road per cominciare a lavorare per i Virgin Studios, che comprendevano anche il Town House Studio di Shepherds Bush. A metà dell'agosto del 1995, mentre guardavo nel diario dello studio vidi che c'era annotato a matita 'Queen & David Richards' nello Studio 1 per 2 settimane. In pochi secondi le mie iniziali erano state già scritte.
Ricevetti una telefonata da David Richards pochi giorni prima che iniziassimo. Mi disse che voleva chiedere di alcuni aspetti tecnici. Ero preoccupato del fatto di dover lavorare con lui. Sono stato subito messo a mio agio quando ha chiamato. Abbiamo chiacchierato di incontrarci ai Mountain Studios e che si ricordava di me. La chiamata servì solo per stabilire un contatto su quello che avremmo fatto. Gli dissi che avevo lavorato alle fasi iniziali dell'album a Abbey Road e non potevo credere che stavo per essere coinvolto nelle sessioni finali.
Mi ha chiesto cosa avevo in programma e cosa avrei fatto nel fine settimana. Ero stato impegnato a delle registrazioni e mixaggi in modo intensivo e così avevo prenotato il sabato fuori dal momento che un amico stava per sposarsi. Lui voleva iniziare il sabato, ma disse che era più importante che andassi al matrimonio. Ha insistito sul fatto che avremmo iniziamo la Domenica - «Se questo va bene per te». In seguito ho appreso che l'album doveva essere consegnato entro la fine del mese. L'album è stato pubblicato nel mese di novembre, quindi c'era solo una finestra di quattro settimane per produrre il CD dopo aver completato le registrazioni finali, il mixing e il mastering.
- The Town House Studio Sessions / Studio 1
• Domenica 3 settembre 1995
11:30 - 23:00 - I Was Born To Love You - mixing
• Lunedi 4 Settembre
11:00 - 22:00 - I Was Born To Love You - mixing
• Martedì 5 settembre
11:00 - 21:00 - I Was Born To Love You - mixing
Nel pomeriggio arrivarono in studio la chitarra di Brian e un amplificatore Vox AC30, portati dal suo tecnico delle attrezzature Pete Malandrone. Dovevamo fare delle sovraincisioni di chitarra su 'You Dont Fool Me'. David mi ha chiesto di mettere due microfoni Shure 421 puntati nella parte posteriore del cabinet. Mettemmo due SM57 sul frontale, ma questi non sono stati utilizzati nella registrazione.
Dovevo ricordare i parametri, il che significava annotare tutte le impostazioni delle attrezzature nello studio, in modo da poter tormare in seguito a completare il mixing.
Brian ha collegato la chitarra al suo amplificatore con un cavo. Non usò nessun pedale. Il suo suono arrivò immediatamente e fummo subito pronti a registrare. Si fermò davanti alla console nella sala di controllo di fronte a David e a me.
Brian aveva un'idea di quello che voleva suonare. Il riff di chitarra era già stato registrato. La chitarra solista fu quello che venne aggiunto. Brian ha preso un pezzo di carta sul quale ha disegnato una mappa con su dei punti. Non era notazione musicale, ma solo dei rapidi appunti. Essere così vicino a Brian mi ha ricordato di quando ero stato alle riprese del video di 'Radio Ga Ga' 13 anni prima. Ero alla stessa distanza da Brian come allora, ma lo scenario era stavolta oltre ogni mia immaginazione.
• Martedì 5 settembre - continua
21:00 - 24:00 - You Don't Fool Me - sovraincisioni di chitarra
• Mercoledì 6 settembre
11:00 - 17:00 - inattività - scambio della Tape machine 3348
17:00 - 24:00 - You Don't Fool Me - programmazione e mixing
24:00 - 2:00 - copie DAT
Quella sera ero in studio a fare copie di alcuni nastri DAT. La chitarra di Brian era stato tenuta al sicuro nella sala di controllo. Diedi uno sguardo tanto per... Ho aperto il coperchio, ma ero troppo spaventato per prendere in mano la chitarra, figuriamoci suonarla.
• Giovedi 7 Settembre
11:00 - 20:00 - You Don't Fool Me - sovraincisioni di chitarra / comp. [compressione?, ndt]
20:00 - 10:00 - You Don't Fool Me - programmazione e registrazione
Alle tre del mattino David mi ha suggerito di andare a casa, lasciandolo a programmare da solo. L'ho lasciato andare avanti, dal momento che ebbi la sensazione che si sentisse più a suo agio da solo. Penso che abbia speso altro tempo sulla 'Track 13'.
• Venerdì 8 settembre
Giorno di chiusura - Forse in questo pomeriggio ho incontrato Pete Malandrone e un amico al Sun Inn a Barnes. Il Fan Club Internazionale dei Queen alloggiava dietro l'angolo in quel periodo. Anche Brian aveva una casa a Barnes, anche se non sono sicuro che vivesse lì in quel momento. Pete era seduto vicino alla finestra di fronte al pub e continuava a guardare fuori. Ho chiesto che cosa stesse guardando e lui mi ha risposto «Sono sempre preoccupato quando sto fuori con la chitarra di Brian. E' nel bagagliaio della macchina che si vede da qui». Restò per un drink e poi decise che era il momento di andare.
• Sabato 9 settembre
11:00 - 01:00 - You Don't Fool Me - mixing
• Domenica 10 settembre
12:00 - 01:00 - You Don't Fool Me - mixing
• Lunedi 11 Settembre
12:00 - 24:00 - You Don't Fool Me - mixing
• Martedì 12 settembre
12:00 - 01:00 - You Don't Fool Me - mixing
• Mercoledì 13 settembre
12:00 - 14:00 - You Don't Fool Me - mixing
14:00 - 24:00 - A Winters Tale - mixing
• Giovedi 14 Settembre
14:00 - 02:30 - A Winters Tale - mixing
• Venerdì 15 settembre
14:00 - 16:00 - A Winters Tale - mixing / X-fade
16:00 - 01:30 - I Was Born To Love You - mixing
• Sabato 16 settembre
12:00 - 02:00 - I Was Born To Love You - mixing
• Domenica 17 settembre
14:00 - 04:00 - I Was Born To Love You - mixing
• George Michael
In una delle sere di questa seconda settimana , George Michael venne a farci visita. C'era un'alta probabilità che cantasse una delle canzoni. Roger, John, Brian, David, George e io ci siamo seduti a chiacchierare nella sala di controllo. Una delle conversazioni era sul tema dei Beatles e la pubblicazione del loro 'Best Of' in quel periodo. Penso che fu Brian a suggerire che era una cattiva idea pubblicare tutto il loro vecchio materiale e io intervenni dicendo che i fan l'avrebbero comprato a prescindere, cosa molto simile allo scenario che i Queen erano in procinto di affrontare con l' imminente uscita dell'album. Ci fu un silenzio di tomba, cosa che mi fece rendere conto di quello che stavo dicendo. Non era affatto in senso dispregiativo. Sono stato aiutato a venire fuori dal fosso che mi stavo scavando da George, che disse di essere d'accordo con me e così andammo avanti. Nessuno in realtà ha mai parlato del fatto che George dovesse cantare.
Roger decise che avevamo tutti bisogno di una pausa e andammo tutti a dare un'occhiata a un'auto d'epoca in un garage lungo la strada verso lo studio, su Goldhawk Road. Roger vide una Cadillac limousine nera che apprezzò molto. La mattina seguente venne in studio e disse «Non dirlo a Jim, ma ho comprato la macchina».
Non ho preso nota delle canzoni alle quali lavorammo nella terza e ultima settimana, ma sono abbastanza sicuro che ci fossero 'It's A Beautiful Day', 'Let Me Live' (che aveva bisogno di un remix poichè il mix precedente violava alcuni diritti d'autore [Piece Of My Heart di Janis Joplin, ndt]), 'Made In Heaven', 'It's A Beautiful Day (Reprise)', 'My Life Has Been Saved' e la 'Track 13'. Le altre canzoni erano state già mixate.
• Lunedi 18 Settembre
14:00 - 05:00
Martedì 19 settembre
14.00 - 06.00
• La Track 13
Penso che lavorammo su di essa, visto che finimmo così tardi. David Richards aveva strutturato il pezzo presso il proprio studio, dove stava usando una nuova attrezzatura chiamata ASR 10 (il rack). Era un campionatore / sequencer che aveva riverberi, filtri e delay incorporati. Restò sorpreso da questo e chiaramente era rimasto per del tempo a sperimentare le proprie capacità. Non riesco a ricordare quanto fosse stato effettivamente messo insieme della traccia, ma la programmazione e la registrazione vennero fatti in questa sessione. Ricordo che abbiamo usato un delay AMS per alcuni degli effetti. Prendemmo il segnale dal nastro e alimentammo il ritorno in una rigenerazione infinita di delay. Al minuto 20'35" del pezzo c'è n'è un esempio. David prese l'output del delay AMS e lo registrò. Prendemmo anche alcuni campioni vocali di Freddie. David mi permise di impostare i campioni in un Akai S3000 e poi registrò quelli che io facevo suonare durante tutto il pezzo. Questo venne riprodotto per poi essere modificato quella sera da Brian, ed il risultato è quello che si può sentire nel disco.
• Mercoledì 20 settembre
13:00 - 02:00
• Giovedi 21 Settembre
12:00 - 22:00
Playback in gruppo
• Venerdì 22 settembre
12:00 - 22:00
Riportai David al suo hotel a Chiswick dopo la maggior parte delle sessioni. Per me era sulla via di casa, visto che vivevo a Barnes. Ero la persona più fortunata del mondo sapendo che sarei andato di nuovo in studio ogni mattina per lavorare con i Queen.
Verso la fine della seconda settimana abbiamo iniziato a parlare del lavoro di David ai precedenti album dei Queen e in una conversazione gli ho raccontato la mia storia con i Queen. Era davvero felice per me. Anche lui aveva aveva lavorato con i suoi idoli musicali e capiva cosa significava per me. Credo di averlo reso felicissimo cantando qualcosa di 'Fun In Space', non ricordo cosa fosse, ma probabilmente era 'Interlude From Constantinople' e lui ne era molto entusiasta. (Penso che quegli album di Roger Taylor siano stati più influenti nelle mie canzoni e produzioni di quanto non lo fossero i Queen.) Era sorpreso che non ne avessi parlato per nulla in precedenza. Dopo di questo abbiamo toccato degli argomenti sui Queen, ma decisi di smettere perchè una sera David si commosse mentre stava parlando del lavoro con Freddie. Da quanto era straziante, si capiva quanto significasse la famiglia Queen per David.
Scrissi una email a David 1° aprile 2010 e ricevetti immediatamente una risposta.
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> Il giorno 1 Apr 2010, alle 01:13, Ash Alexander ha scritto:
David,
Ho lavorato agli Abbey Road per le prime 2 settimane di sessioni dell'album 'Made In Heaven' dei Queen e nelle ultime 3 settimane insieme a voi al Townhouse Studio.
Voglio solo stabilire un contatto con te e ti invio i miei migliori auspici.
Ci incontrammo inizialmente ai Mountain Studios per il tramite di Hotei, quando venni a salutare mentre stavi mixando per lui.
Se vieni a Londra mi piacerebbe incontrarti.
Cordiali saluti,
Ash. Un bacio
____________
>Da: Mountain
Oggetto : Re : Il passato
Data: 1 aprile 2010 09:50:58 GMT +01:00
A: Ash Alexander
Ciao Ashley,
Mi ricordo bene !
Ti ricordo come una persona estremamente disponibile, gentile e discreta. E di talento!
Come stai? Cosa stai facendo?
Sono stato fortunato a non essere stato buttato fuori dai Mountain Studios di Montreux (ne sono diventato il proprietario dopo dei Queen) sei anni fa a causa di disaccordi su degli affitti pregressi.
Il risultato è stato che sono stato costretto a trovare una nuova soluzione per avere uno studio di registrazione. Ho trovato, per puro caso, una splendida villa sulle colline sopra Montreux e l'ho convertita in uno studio di registrazione e in un posto in cui posso anche vivere e invitare degli artisti per una notte o due. (Ci sono sei camere da letto, anche se ne ho impegnate di più come sale di registrazione.) Questo ha ridotto le mie spese a meno della metà.
Ho mantenuto il nome, Mountain Studios, e anche se è stato lento da avviare, adesso sono sommerso da richieste di lavoro.
Questo mi ha portato a sviluppare l'enorme cantina sotto casa, che ha quasi la sua stessa superficie, in una seconda struttura di registrazione.
Ho avuto dei problemi a delegare e trovare le persone giuste in Svizzera che mi potessero aiutare a espandere il potenziale che ovviamente c'è.
Se vuoi farci visita qui e vedere di cosa si tratta, sarai il benvenuto.
Grazie per il messaggio.
Aspettavo che ti mettessi in contatto con me.
(Sono stato contattato da una persona che si chiama Ashley Norton alcuni mesi fa e pensavo che fossi tu...!)
Cordiali saluti
David Richards.
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Non arrivò mai l'opportunità di visitare gli studi di registrazione di David in Svizzera e sentire che è morto recentemente dopo una lunga malattia mi ha riempito di tristezza e rimorsi.
Di recente sono stato coinvolto nella rimasterizzazione e editing di materiale registrato da David al Montreux Jazz Festival nel corso degli anni. L'elenco degli artisti con cui ha registrato è incredibile e il suo coinvolgimento con loro ha chiaramente creato in lui una visione del suono che pochi altri avranno mai l'opportunità di trovare.
Ringraziamenti speciali :
Verso la fine delle sessioni al Townhouse, Brian May mi ha chiesto se volessi essere coinvolto in sessioni agli Abbey Road. Dissi «Sì» e lui prese immediatamente il telefono facendo il mio nome alla persona dall'altra parte della cornetta. La mattina seguente Roger mi salutò con un «Buongiorno Aardvark». Brian mi aveva menzionato nei "ringraziamenti speciali" e, poichè l'elenco era in ordine alfabetico, io ero in cima alla lista. L'artwork dell'album venne definito quel giorno, ma non c'erano provini di esso in studio, così ho dovuto aspettare fino a quando l'album fu pubblicato per essere sicuro di essere davvero sulla stampa definitiva.
• John Deacon
Decisi di parlare con John del mio percorso. Ancora una volta feci un riassunto di tutto quello che avete letto qui, compresa la nostra rapida chiacchierata alle riprese del video di 'Radio Ga Ga' 14 anni prima (su come fare per lavorare in studio di registrazione). L'ho ringraziato per tutto quello che lui e i Queen avevano fatto e non riusciva a credere che poi avessi lavorato con loro per davvero. John rispose chiedendomi se conoscevo Tristan Powell. (Tristan è un mio buon amico fin dal mio periodo a Abbey Road). Me lo chiese perchè un'amica di sua moglie voleva fidanzarsi con lui. Ne rimasi sospreso dalla cosa e lo sono ancora. La sua fama da rockstar venne alquanto ridicolizzata. Non lo fece in modo riduttivo, ma fu sincero e forse si sentiva più a suo agio avendo qualcosa in comune fra di noi.
• Ascolto dell'album
Realizzai un master su 1/2" dell'album, in preparazione alla prima riproduzione completa. Brian, Roger, John, David ed io eravamo nella sala di controllo poco illuminata e l'atmosfera era rilassata. Alla fine del secondo ascolto, ho avuto un senso di tristezza per il fatto che il progetto fosse finito per la mia parte, ma era ancora più triste per la band. Sentivano Freddie cantare e a volte era come se fosse stato davvero nella stanza con noi, ma la dura realtà era che lui non c'era più. Io certamente ho sentito un vuoto.
La parte finale dell'ascolto, che pensavo dovesse essere una cosa stellare, in realtà fu tranquilla. La band non fu presente, credo che David Richards lo fosse. Potei uscire con la cara Jacky Smith, che era al mio fianco fin dall'inizio di questa storia e quindi essere con lei in quel momento era una degna conclusione.
• 6 Novembre 1995 - Made In Heaven
L'album venne pubblicato e solo ora mi rendo conto della successione temporale degli eventi. L'album era stato masterizzato dai master tapes 1630 intorno al 21 settembre, il che significava che mancavano solo sei settimane prima che venisse fisicamente reso pubblico al mondo. Non c'era mai stata fretta nella sala di controllo ai lavori finali sull'album, il che mostra quanto fosse professionale David Richards.
• Il post-album
Avevo avuto una breve conversazione con Roger avvicinandolo alla fine delle sessioni al Townhouse. Mi chiese cosa stessi seguendo per il futuro e gli dissi della mia intenzione di lasciare il mondo delle registrazioni per concentrarmi sulla composizione di canzoni. Avevo scritto e registrato un buon paio di canzoni all'epoca (tutte a Abbey Road, nei periodi di chiusura). Mi ha chiesto di mandargli il mio nastro con i demo e poi mi ha invitato a fargli visita nel suo studio vicino la A3 per una riunione.
Dopo aver lasciato il mondo delle registrazioni per seguire il mio percorso da autore per il gruppo, tornavo tardi a casa una mattina dopo uno dei concerti della mia band al Camden. Suonammo all'Underworld e stavo rientrando come al solito con la mia attrezzatura nel bagagliaio della vettura. Mentre guidavo da Hammersmith verso Chiswick c'era una vettura di fronte ame che catturò la mia attenzione, perchè la sagoma del suo conducente mi era familiare. Era Brian. Questo mi fece capire quanto fossimo lontani dal farcela come band.
Inviai una email a Brian intorno al 2001. Mi dispiace averla perduta. Gli ricordai delle sessioni e lo ringraziai per essere stato così di pensiero ad accreditarmi sull'album. La sua risposta fu rapida ed era felice di avermi dato i crediti visto che erano meritati. Ci scambiammo alcuni pensieri e mi parlò dei suoi piani futuri per il musical 'We Will Rock You'.
• 28 marzo 2005
I Queen + Paul Rogers suonarono il loro primo concerto insieme alla Brixton Academy. Il mio amico Chris mi invitò per andarci insieme. Sua moglie è amica di Anita Dobson. Siamo arrivati sul posto ma avemmo problemi a entrare perché non eravamo in possesso dei biglietti. Alla fine ricevemmo una chiamata sul telefono di Chris e venimmo accolti immediatamente al di fuori della porta del backstage. Fummo scortati dentro al piano superiore, in un bar. Anita era molto gentile e ci accolse. Le venne detto che io ero un grande fan dei Queen e lei ci scherzò su.
Al bar c'erano dei volti noti, tra cui Brian. C'erano anche Justin Shirley Smith e Pete Malandrone e parlammo brevemente. Pete si rivolse a me chiamandomi "Aardvark Alexander". Anche Jacky Smith era lì e mi disse che non poteva credere io fossi lì... non era possibile.
Dopo lo spettacolo siamo tornati nel camerino di Brian. Era un po' strano entrarci, perchè sentivo che avrebbe rovinato l'aspetto mistico di essere al concerto e di essere di nuovo un fan. Forse il fatto di aver trascorso del tempo a lavorare con loro in passato aveva cambiato il mio punto di vista. Sembrava piuttosto distante e non ci fu l'opportunità di chiacchierare con lui. Ci dicemmo addio, che era meglio. Il mito era rimasto intatto.
• Mash-up
Ho fatto un mash-up di 'Don't Stop Me Now' con il brano dei Black Eyed Peas 'I Gotta Feeling'. L' idea venne su e decisi di completarne una versione nella speranza che il Mercury Phoenix Trust potesse trarne un vantaggio economico. La diedi a Brian, poichè senza la sua approvazione non si poteva commercializzare - ma purtroppo disse di «No» e, col senno di poi, sono così felice che l'abbia fatto.
È possibile ascoltare il pezzo qui:
soundcloud.com/ashalexandermusic/dont-stop-me-now-cos-i-gotta
• 11 Luglio 2012
Non pensavo che ci potessero essere degli spettacoli dei Queen in programma quella estate. Dovevano suonare a un festival estivo che venne accantonato [il Sonisphere a Knebworth Park, ndt]. Mi iscrissi nuovamente al Fan Club pensando che ci potesse essere un evento speciale con una prevendita esclusiva dei biglietti per i soci. Andò così e presto mi ritrovai fuori all'Hammersmith Odeon per vedere i Queen, questa volta con Adam Lambert alla voce. Ci sono andato con mio fratello Bruce (che era stato trascinato a Milton Keynes con mia mamma quando li vidi nell'84). Arrivammo dopo aver superato le code e avvistai Anita Dobson. Mi avvicinai a lei per ringraziarla di avermi ospitato allo show di Brixton. Forse sono stato un po' sopra le righe e la birra prima del concerto unita all'eccitazione mi aveva dato un po' di spavalderia in più, ma il mio intento era genuino.
Bruce e io arrivammo ai nostri posti. Eravamo nella fila "Z". Era l'ultima. E' stato fantastico essere in alto a guardarli verso il basso piuttosto che essere lì di fronte a loro perennemente schiacciato. In realtà ci siamo ritrovati nel corridoio dietro i nostri posti seduti per tutta la serata con una chiara visione del palco. Lo spettacolo era incredibile e ho sentito che lì avrei chiuso il mio cerchio. Ero nuovamente un fan, perso durante 'Brighton Rock' proprio come lo ero ascoltando il 'Live Killers' quando ero un ragazzino.
• Aardvark
Ho assistito alla prima serata del musical di Tim Rice nel West End 'From Here To Eternity'. Ero seduto a lato della navata laterale e risposi a Roger Taylor che mi si avvicinava facendomi un cenno familiare con un gesto. Mi ha riconosciuto, anche se aveva poca scelta, visto che doveva per forza passare vicino a me per arrivare al suo posto. Mi alzai per dirgli ciao e ci stringemmo la mano. Dissi «Sono Aardvark dei Town House Studios. Ho lavorato a Made In Heaven». Lui disse «Sì, sì. Mi ricordo di te». Piuttosto che iniziare una conversazione, decisi di tagliare corto dicendo che era bello vederlo, augurandogli ogni bene per il suo nuovo album e mi sedetti al mio posto.
E questo era il mio percorso con i Queen.
Ash
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