di Chris Epting, da Ultimate Classic Rock del 6 aprile 2014
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Sembra che tra di voi ci sia una chimica straordinaria. Potete descriverci cosa riuscite a prendere l'uno dall'altro dal punto di vista artistico?
Kerry Ellis
Questa è una domanda davvero interessante. La cosa più importante per noi è che entrambi siamo felici di quello che stiamo facendo e che le canzoni che suoniamo significhino davvero qualcosa per noi. Gli spettacoli che facciamo sono divertenti, ma anche emozionanti e sentiti. Questo rappresenta il nucleo della questione ed è ciò che conta per me, ovvero il fatto che siano sempre concerti piacevoli e divertenti. Brian crea un clima in cui tutto è assolutamente possibile. Non c'è un momento insieme a lui che non sia piacevolissimo.
Brian May
Sì, domanda interessante. Mi piace fare musica in tanti modi, non solo suonando la chitarra. Per tanti anni ho avuto Freddie e in Kerry ho trovato qualcuno che è adatto a me per lavorare nel mio stile. Amo scrivere, arrangiare, produrre e ovviamente suonare la chitarra. Ma poter lavorare con una voce perfetta come quella di Kerry è qualcosa di meraviglioso per me. Kerry è molto diversa da molti altri cantanti di successo che ci sono oggi in giro. Lei è molto istintiva e canta davvero con il cuore. E in un certo senso questo è il modo in cui sono fatto io. Mi piace lasciare che le canzoni abbiano respiro e fluiscano in modo naturale. Per cui penso che si veda che tra noi c'è questo tipo di affinità. Quando abbiamo pensato a questo format acustico tutto sembrava mettersi al proprio posto. Dobbiamo solo continuare a goderci sempre di più le canzoni che facciamo. E in questo senso, mi piace semplificare, sottrarre piuttosto che aggiungere cose. È volutamente così. Penso che quello che faccio con Kerry mi ispiri e mi spinga costantemente verso nuovi ambiti creativi che altrimenti non avrei saputo esplorare da solo.
Brian, quali sono le sfide che affronti quando devi dare una nuova linfa a delle canzoni che hai già suonato migliaia di volte in passato?
Brian May
Beh, bisogna sempre cercare di mantenere le cose attuali. Di solito all'inizio faccio un sacco di prove nel tentativo di raggiungere la vera essenza della canzone che voglio suonare. Poi arriva Kerry e aggiunge il suo stile. Accade qualcosa di speciale: non appena lei inizia a cantare io aggiungo e costruisco altre cose e attorno al cuore della canzone. Lei mi costringe ad adattarmi e a seguirla. Tra me e lei si è creato questo processo che fa incastrare con estrema semplicità le nostre rispettive esigenze, in modo da dare vita nuova a una canzone. È una cosa meno difficile di quanto si possa immaginare.
Kerry Ellis
Questa è un'altra domanda interessante. Ironia della sorte, sembra proprio l'opposto. Sono talmente abituata a cantare e recitare in tanti ruoli differenti sul palco che la bellezza di un'opportunità come questa che mi consente di esprimermi e mettere le mie esperienze personali nelle canzoni rappresenta davvero una grande gioia per me. Una delle cose più belle è avere la libertà di cambiare quello che faccio ogni sera. In un musical ci sono dei limiti e si deve svolgere il proprio lavoro all'interno di essi, quindi questo genere di libertà che provo esibendomi con Brian mi apre completamente alla possibilità di esprimermi in un modo a cui non sono abituata.
Questa vostra collaborazione che prospettive vi offre per il futuro?
Kerry Ellis
Ci sono state un sacco di nuove possibilità fin da quando abbiamo iniziato. È divertente avere una band o un'orchestra con cui suonare, tanto quanto essere da soli sul palco e avere il controllo di quello che facciamo, molto più di quando accade se ci sono altri musicisti coinvolti nello spettacolo. È interessante vedere cosa succederà.
Brian May
È stato molto divertente aggiungere ogni volta qualcosa di diverso che ha reso grande questo spettacolo, ma quando abbiamo scoperto questo approccio più intimo penso che ci siamo imbattuti in molte cose nuove e molto più stimolanti per noi. Ora siamo in grado di ridere con il pubblico e di interagire con in un modo davvero sciolto. Possiamo sentire le reazioni del pubblico e valutare le risposte che ci vengono date e i sentimenti che suscitiamo nella gente, e questa è davvero una bella cosa. È una filosofia totalmente diversa da quello a cui siamo abituati. Con le grandi arene e i teatri pieni di gente ci sono una delle convenzioni da rispettare tacitamente. Ma con questo show acustico non c'è posto per nascondersi e l'unica scelta possibile è quella di essere completamente noi stessi sul palco.
Ti senti più sotto pressione quando devi suonare in ambienti più piccoli?
Brian May
In realtà mi sento meno sotto pressione, perché non ci sono aspettative o limiti. Questa esperienza ha cambiato completamente il mio modo di esibirmi e questo oggi non mi procura più lo stress di un tempo. Ogni sera la gente sa che sta per assistere a qualcosa di speciale e unico, uno spettacolo che nessun altro potrà mai rivedere. La spontaneità e la scioltezza che abbiamo raggiunto mi hanno ricordato quanto sia speciale l'arte dell'esibirsi. È qualcosa di magico.