di Martin Townsend, dal Sunday Express del 1 gennaio 2017
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
In effetti, appena una settimana prima di parlare con il Sunday Express – in occasione della pubblicazione di un nuovo doppio album, Air Guitar Anthems, che May ha contribuito a mettere insieme – ha preso parte alla cremazione della madre di Freddie, Jer Bulsara, di origini indiane che è morta all'età di 94 anni.
Brian conosceva la Signora Bulsara da 50 anni e le ha reso un generoso omaggio sul proprio sito web, come l'amatissima madre verso la quale Freddie provava un "malizioso piacere" nel cercare di scioccarla.
La cerimonia lo ha posto di fronte a profonde riflessioni.
«Ci sono andato e penso di essermi sentito come se stessi dicendo di nuovo addio a Freddie, perchè era molto presente in spirito e naturalmente in tantissimi parlavno di lui».
«La musica dei Queen ha suonato per tutto il tempo, insieme a quegli antichissimi canti persiani, quindi è stata una esperienza molto commovente».
Brian dice che ai Queen piace ancora fare sì che Freddie resti "parte dello spettacolo", ma non "facendo peso" su di lui.
Ma sai, Freddie fa parte della creazione di tutto quel materiale e ci fa piacere che lui appaia ogni tanto per dare una cosparsa di polvere magica sul tutto.»
Il più vivido promemoria musicale del talento di Freddie, la epica Bohemian Rhapsody, è il brano di apertura dell'album Air Guitar Anthems.
Spazia con estrema facilità dal pop barocco all'opera e all'heavy metal, trasudando con eleganza e stile ogni passo di quella che sembra essere, in qualche modo, un fortuita coincidenza.
«È stata una fortunata coincidenza nel fatto che fossimo lì come gruppo per interpretarla, ma al centro di tutto c'è una fantastica idea con Freddie che l'ha organizzata in una bellissima forma. Mi piace ancora, non invecchia mai.»
Su Air Guitar Anthems i Queen sono in compagnia di svariati brani che non sono soltanto ugualmente influenti, ma anche raramente presenti nelle compilation, incluse Start Me Up dei Rolling Stones e Whole Lotta Love dei Led Zeppelin.
La loro inclusione è parzialmente dovuta a una serie di persuasive telefonate fatte dal sessantanovenne Brian.
«Ma le case discografiche, specialmente di questi tempi, in genere sono restie a mettere a disposizione i propri brani, o anche a darli in prestito. Per cui la mia funzione è di telefonare a gente come Joe Elliott [dei Def Leppard, ndr] o Slash [dei Guns N’ Roses, ndr] e dirgli "Cosa ne pensi di dare in prestito questa particolare canzone?", e in genere loro rispondono "Sì", e poi io dico "Bene, dai una spintarella alla tua casa discografica, OK?".»
Questo lo ha anche rimesso in contatto con amici musicisti. Ride: «Veramente sono un po' solitario e tendo a non fare di queste telefonate a meno che non ci sia una valida ragione che mi incoraggi a rimettermi in contatto con tantissimi cari amici nel campo».
È stata inclusa anche God Save The Queen dei Sex Pistols, cosa che potrebbe sembrare piuttosto ironica.
Non si trattava di quei nuovi arrivati del punk che avrebbero dovuto fare piazza pulita dei "dinosauri del rock" come i Queen?
Brian dice: «Beh, lo erano per alcune persone, penso. Ma ricordo di aver sentito God Save The Queen e di aver chiamato Roger [Taylor, il batterista dei Queen, ndr] per dirgli "Questa è qualcosa che alla gente piacerà davvero".»
«Non importa quali fossero le aspettative del punk. Si tratta di roba buona.»
«Paradossalmente, i Sex Pistols si trovavano nello stesso studio in cui stavamo registrando l'album News Of The World ed ero solito imbattermi in John Lydon, e lui è stato sempre molto rispettoso nei miei confronti. Non ho nessuna sensazione di un qualsivoglia risentimento.»
«Ci sono delle storie divertenti riguardo l'incontro tra Freddie e Sid Vicious, comunque. Sid arricò mentre stavamo missando qualcosa e disse a Freddie "Non sei tu quello che porta la danza alle masse?". E Freddie disse "Sì, e tu non sei 'Simon Ferocious' ["Simon il feroce", ndt] ?!".»
«È stato uno scambio piuttosto bonario...»
Brian dice: «Freddie era timido. Penso che la gente dimentichi questa cosa. Questo elemento ha fatto parte di Freddie fino alla fine e la cosa era molto tenera in un certo senso, perchè da un lato c'era la grande star e il supereroe, ma dentro era ancora un giovanotto ed era piuttosto incerto».
«Penso che il mantello del potere fosse molto importante per lui. Alcuni l'altro giorno mi hanno chiesto quale fosse il retaggio di Freddie, ed io ho detto di pensare che la cosa più grande che possiamo trarre da Freddie sia quando diceva "Anche voi potete farlo. Si può essere piccoli e timidi, ma essere lo stesso capaci di conquistare il mondo se davvero lo si vuole e ci si mette abbastanza impegno"».
Gestisce la propria società produttrice di chitarre, che fabbrica repliche della sua famosa Red Special costruita in casa. E sta anche seguendo il suo amore per le fotografie stereoscopiche vittoriane, con un libro di immagini 3D dei Queen raccolte nel corso degli anni sul palco e non.
Poi, ovviamente, c'è l'immensa energia che mette nelle campagne per i diritti degli animali. Dice di essere ispirato dai grandi poliedrici vittoriani.
«Ma questa nozione ci è stata sottratta da bambini. Ci veniva detto che non si può essere sia un artista che uno scienziato allo stesso tempo. Si doveva scegliere. Ho sempre odiato questa cosa. Pensavo "No, posso essere quello che mi pare!".»
«Per completarci come esseri umani abbiamo bisogno di tutto, anche di altre cose. Bisogna comprendere anche l'amore e la comprensione, e sfortunatamente questo paese – così come la maggior parte dei paesi del mondo – non siano guidati dalla comprensione.
«Sono governati dai soldi, dall'egoismo e dall'avidità. Questo mi farà sembrare come un vecchio brontolone, e sono sicuro di esserlo, ma se mi guardo intorno penso "Mio Dio, la maggior parte delle nostre priorità è sbagliata.»
«Ecco perchè faccio tutta questa attività animalista. Perchè mai dovremmo immaginare che gli esseri umani siano l'unica specie importante sul pianeta?.»