Fonte: www.queenarchives.com
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
«Era necessario proteggere Freddie», dice May ─ il quale è stato un fedele scudiero per consentire a Mercury di realizzare gli ultimi desideri. Per di più, la vita stessa di May era nel caos, a causa della scomparsa del padre e del fallimento del proprio matrimonio.
In un'intervista in collegamento telefonico da Londra, May spiega: «Per un certo periodo non sono riuscito a gestire la mia situazione familiare. Ci ho molto combattuto. Inoltre vedevo Freddie e mi chiedevo "Per quanto tempo sarà ancora con noi?"».
Tutte queste emozioni, unite agli svariati anni di lavoro in studio, hanno condotto May al suo primo promettente album solista, "Back in the Light" [è Back To The Light, ndt], in uscita martedì. Sarà seguito da un tour in cui la Brian May Band ─ che comprende veterani come Cozy Powell alla batteria ─ aprirà il concerto dei Guns N' Roses al Boston Garden il 16 e 17 marzo.
Il nuovo disco contiene slanci nell'arena-rock incrociati con boogie al piano, evasioni rocker e anche indizi di musica skiffle dalla sua britannica gioventù. L'album è pieno di maestosi tocchi alla Queen (chitarre multilayer e armonie corali), con in più la voce di May che appare sorprendentemente decisa («Era tempo di fare un passo avanti in questo senso») e i testi che non risparmiano di esprimere i problemi personali. Alcuni esempi sono la ricerca interiore di Too Much Love Will Kill You («I used to bring you sunshine, now all I do is bring you down»), la catartica Love Token, la curativa Back in the Light e l'acustica Just One Life, in parte un tributo a Mercury nel verso "I'm glad to know you . . . your life's work rolls on and on" [la canzone non è dedicata a Freddie Mercury, ndt].
Questo nuovo disco è anche un tentativo di mettere in prospettiva l'esperienza nei Queen ─ andando oltre.
«Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto nei Queen, ma è il momento di andare avanti», dice May, «Già mi sento distante dall'intero fenomeno Queen.»
E "fenomeno" è la parola giusta. Grazie al film dello scorso anno Wayne's World ["Fusi di Testa" in Italia, ndt] e all'utilizzo di Bohemian Rhapsody dei Queen nella colonna sonora (la canzone è arrivata al n.1), il ventennale catalogo della band è diventato ancora una volta un pezzo di valore. Brani dei Queen come We Will Rock You (scritta da May) e We Are The Champions hanno ottenuto ulteriore diffusione. Le riedizioni e i video dei Queen sono fioccati sul mercato, e per May è tutto un brivido.
«È molto strano. Non penso che nessuno di noi fosse consapevole di ciò che sarebbe successo. Si fanno piani finché è possibile, ma l'aspetto curioso è che tantissime delle cose buone si sono verificate per motivi non corretti. Sono felice che i giovani si stiano appassionando alla vecchia musica dei Queen, ma sono triste del fatto che ci venga negata "l'arma in più" dell'andare in tour, perchè non abbiamo più Freddie.»
Potrebbe esserci ancora un altro disco dei Queen in arrivo, contenente canzoni registrate nel periodo in cui i Queen realizzavano l'ultimo album Innuendo, insieme a alcuni altri brani dagli anni passati:
«Vedremo se ci sarà qualcosa da pubblicare in modo dignitoso, ma dovrà essere di qualità adeguata, altrimenti non lo faremo uscire», dice May, «Non mi piace vivere nel passato, ma bisogna farlo per preservare la qualità dei dischi. Avendolo fatto in modo così zelante in precedenza, non vogliamo che ora vengano sprecati, al costo di andare a esplorare nuovi campi.»
Riguardo la varietà musicale presente nell'album, May dice: «Vengo da un epoca in cui tutti gli attuali confini e le categorie della musica non esistevano. Non ci si metteva insieme a pensare a quale genera musicale suonare. Non c'erano cose come l'heavy metal, il trash-metal e così andando avanti... Ed io mi sento ancora fatto così. La musica non dovrebbe avere confini».