Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Benvenuti al più forte programma sul mondo dello spettacolo dell'etere, con le nostre interviste alle più grandi celebrità, i gossip e le notizie, i nostri "chi è chi" con i protagonisti qui con noi. OK così! In onda con Mick Brown dalla vostra emittente preferita: Capital Gold.
MICK BROWN: Siamo su Capital Gold - tutto BENE?! In onda c'è il più grande programma sullo spettacolo sulla radio, sono le 6, benvenuti... Celebriamo l'ammissione dei Queen lunedì prossimo alla Hall Of Fame. Diamo il benvenuto a Brian May. Benvenuto Brian!
BRIAN MAY: Grazie mille. È bello essere qui.
MICK: È bello vederti. Grazie per essere venuto. Qualche mese fa... ooh... abbiamo parlato mentre ti trovavi in macchina e dicesti che saresti venuto qui di persona a farci visita....
BRIAN: Esatto [ride]
M: Quindi è bello ora vederti qui. E allora... il '74, una grande annata per i Queen. Ci fu l'entrata in classifica di Seven Seas Of Rhye e Killer Queen. Ma ricordate queste due canzoni che hanno sfondato in quello stesso anno? Mandiamole adesso...
[ ♫ Barry White - "You're The First, The Last, My Everything" - ♫ Wings - "Jet" ]
M: OK! Rieccoci dal più grande programma alla radio sullo spettacolo. Lunedì i Queen entreranno nella prestigiosissima Hall Of Fame. Brian May è qui e ascolteremo qualche canzone dei Queen facendo una chiacchierata in un paio di battute....
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M: OK! Siamo in onda su Capital Gold. Sono Mick Brown. C'è Brian May qui. Questa è una delle prime canzoni, un grande successo dei Queen: Seven Seas of Rhye.
[ ♫ Seven Seas of Rhye ]
M: Siamo su Capital Gold. È lo show delle 6. Era la canzone che ha dato il via a migliaia di successi dei Queen: Seven Seas of Rhye. E Brian... ancora una volta, benvenuto. Grazie per essere qui.
B: Molte grazie Mick.
M: Dai, dicci tutto del Hall of Fame. Voglio dire, è qualcosa che si legge sempre sui giornali ed è un riconoscimento prestigiosissimo, non è così?
B: È certamente un gran colpo dall'altra parte dell'oceano. Sì, la Rock And Roll Hall Of Fame ha la propria base a Cleveland, nell'Ohio, un posto che abbiamo visitato tante volte con i nostri tour [parla con voce scherzosa], ai vecchi tempi. La cerimonia in effetti si svolge a New York, con un comitato che solo Dio sa chi ti nomini per essere ammesso... [risate] se si è fortunati. Quest'anno ci siamo noi e gli Aerosmith, che è bello perché sono proprio dei nostri contemporanei, dico la band, come in parallelo con noi. È stato scelto anche Michael Jackson. Lui è già nella Hall Of Fame in quanto membro dei Jackson Five, ma ora è stato ammesso come artista solista... E c'è anche Paul Simon. Per cui è un bel gruppo. Uno dei miei idoli, James Burton, sarà anche lì come spalla, perché era con Elvis. Per essere ammessi bisogna che siano trascorsi almeno 25 anni dalla pubblicazione del primo disco, la cui cosa è carina.
M: E ci saranno tutti i ragazzi. Riceverete qualcosa? Fanno tipo delle...?
B: Forse ci portiamo a casa una T-shirt, sì! [risate]
M: [con voce scherzosa] E quindi, dov'è la mia T-shirt? Parleremo ancora di questo prestissimo, ma ─ come tu hai fatto menzione ─ quali sono i tuoi migliori ricordi dei primi tempi, quando ha funzionato per la prima volta?
B: Oh, Dio. C'è un fiume di cose, davvero. E sono pensieri misti, sai. Non era tutto "glamour" come si dice. Era difficilissimo all'inizio, perché non conoscevamo nessuno. Non avevamo nessun contatto. La prima volta in assoluto in cui suonammo a un concerto e la gente ci conosceva già prima di vederci fu… [ride] …fu una cosa accecante, capisci. Improvvisamente le persone urlavano e cantavano cose tipo “QUEEN” o cose del genere e fu completamente inatteso. Penso che fu dopo l’uscita del primo album.
M: Giusto.
B: L’altra sera dicevo a qualcuno… Qualcuno mi ha chiesto “Vi rendevate conto di tutto ciò che stava accadendo?”. Non ne avevo idea. Penso che la mia concezione di essere una pop star riguardasse fare i dischi. Era quella la mia ambizione, in modo da poter andare da mio padre e dirgli “Guarda, ho fatto qualcosa di rispettabile”, e suonare in qualche bel posto come il Rainbow sarebbe stata la massima ambizione. Beh, penso che l’abbiamo fatto già dal 1974 e tutto il resto è stato veramente come un bonus. Non sapevo neppure che esistesse il Madison Square Garden, che ci fosse il Giappone, l’Australia, che ci fosse… capisci, è stato un viaggio incredibile.
M: Fra un secondo parleremo di alcuni di quei viaggi. Dicci qual è la tua canzone preferita. Dico prima dei Queen. Cosa compravi? Per cosa uscivi a fare acquisti?
B: [fa un profondo sospiro] Ehm… Buddy Holly. Maybe Baby di Buddy Holly & The Crickets.
M: Sentiamola ora, OK?! Per il nostro ospite speciale, Brian May dei Queen.
[♫ Buddy Holly and the Crickets - Maybe Baby ]
M: OK, abbiamo ascoltato Buddy Holly, il preferito di Brian May. Quali altre band ti interessavano prima di iniziare a suonare le tue cose?
B: Ehm... beh, in quanto bambini ci piacevano i The Who. Voglio dire, ormai eravamo dei bambini piuttosto cresciutelli ormai e suonavamo. Andavamo a vedere i The Who ed era… ah, è difficile da descrivere, perché loro c’erano molto prima che la parola “punk” venisse coniata. Ma fondamentalmente erano più punk loro di quanto non lo fossero quelli venuti dopo. Penso che fossero sfacciati e l’energia e l’adrenalina che si percepivano in quei concerti…
M: Ricorderò per sempre di aver visto una volta i The Who al Cheltenham Football.
B: Sì, sì…
M: Il primo più grande… C’erano a suonare anche Little Feet, Crosby – Stills – Nash & Young…
B: Sì, sì…
M: ...e The Sensational Alex Harvey Band. Erano pubblicizzati per avere uno straordinario laser show, ma lo era per davvero! Credo che fosse straordinario per quei tempi. Avevano specchi sui tralicci dei riflettori e quando la luce li colpiva veniva sparata da tutte le parti. Il posto era… ahhh…
B: Ottimo. Beh, ricordo. Ricordo i The Who in quel periodo, ma quando cominciammo a seguirli suonavano in club piccolissimi. Arrivavano circa due ore dopo l’orario previsto e sul posto c’erano tumulti. Pete Townshend arrivava e faceva rumore d’aeroplano per circa un’ora prima che iniziassero. Erano, per l’appunto, molto anarchici [risate], ma anche musicalmente geniali. Per cui, penso che ci abbiano formati. Sai, più in là ci piacevano anche gli Zeppelin, quando gli Zeppelin hanno cominciato. Sai, pensavamo “Arrgh, questi ragazzi fanno quello che vorremmo fare noi. Diamoci una mossa”.
M: Dicci qual è la tua canzone preferita dei The Who.
B: Ehm… My Generation
M: My Generation. Hey! Mandiamola in onda ora per Brian May, il nostro ospite speciale. Eccola che arriva...
[ ♫ The Who - My Generation ]
M: OK, abbiamo ascoltato i The Who per Brian May. Lunedì sarà un giorno molto speciale per i Queen. Entreranno nella prestigiosissima Hall of Fame; per cui festeggiamo, OK!? Siamo in onda con una chiacchierata e un sacco di canzoni dei Queen. E penso che la più famosa, se non la più famosa di tutti i tempi, sia Bohemian Rhapsody. Fra un attimo la sentiremo.
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[ ♫ Queen - Bohemian Rhapsody ]
M: Su Capital Gold c’è Bohemian Rhapsody al 6 O'clock Show. Non è stata solo una delle più grandi canzoni di tutti i tempi, ma anche una di quelle che ci viene più richiesta alla radio. Se apri le linee telefoniche stai pur certo che chiederanno Bohemian Rhapsody; garantito.
B: Sì, hmm...
M: Ma, quando avete realizzato questa canzone sentivate qualcosa come “Aspetta. Questa sarà qualcosa di… Abbiamo qualcosa di speciale qui” ?
B: Era molto strano. Voglio dire, è proprio figlia della mente di Freddie. Sai, lui è arrivato con la maggior parte di essa conformata nella propria mente e ha cercato di trasmettercela, il che era difficoltoso. Faceva “Da d-da da da”, poi si fermava e noi dicevamo “Perché?! Per che si è fermata?” [risate]. E lui rispondeva “No, questa parte va qui” ─ sai, la sezione a-cappella. “E poi c’è...”, con noi che dicevamo “OK Fred, sì…”. Capisci? Era fatta di tante piccole parti e sembrava stranissima, perché non c’erano voci. Erano solo parti di base pre-registrata ─ e lui aveva tutte le parti cantate scritte su quei pezzettini di carta, che provenivano dal luogo di lavoro del padre. Erano tutte scritte non con le note, ma con LA – SI – DO… non sul pentagramma, perché a dire il vero non sappiamo scrivere benissimo la notazione musicale [risate], bensì con i nomi delle note. C’erano tutti gli accordi e ogni nota che andava cantata. E, sai, potremmo dire che alcune di esse erano tipo armonie a 9 parti; in più le cantavamo ognuna per 16 volte, in tre di noi. Per cui c’era un numero colossale di voci nel momento in cui venne completata. Ehm… e pensammo che sarebbe stato qualcosa di [risate] totalmente incomprensibile, o in alternativa sarebbe stata ─ penso ─ la più grande cosa di sempre.
M: Fu un numero uno? Per nove settimane?
B: Penso proprio di sì… Sì.
M: 9 settimane…! E ha raggiunto di nuovo il numero uno per sei o sette settimane quando è stata ri-pubblicata.
B: Sì. Naturalmente ai vecchi tempi Radio Capital aveva un grande impatto mandandoci in onda e penso che Kenny Everett la fece passare per 3 volte, con la prima copia di cui venne in possesso. Rubò da noi il nastro prima che fosse stata ultimata e la mise in onda… Ah, ci fu di grandissimo aiuto. Ha rischiato molto.
M: In una band come i Queen è interessante… perché deve essere bello per voi quando suonate dal vivo ─ oppure quando avete suonato dal vivo ─ vedere che gli stessi fan dei tempi di Seven Seas Of Rhye vi seguano ancora.
B: Sì. Incontro ancora persone che mi dicono “Sì, vi ho visti al primo spettacolo all’Hammersmith Odeon con i Mott The Hoople”, ed è bello. Sembra che tutti abbiano una vivida memoria del nostro passato [risate]. Ehm… sì, ed è un bene. Penso che ci sia un’intera generazione che è cresciuta con noi, e noi con loro. C’è un bel legame, sì.
M: Ora mandiamo… Mandiamo in onda una canzone dei Queen a tuo piacere, una che secondo te Freddie avrebbe scelto se fosse stato qui oggi come fra le sue preferite!
B: [Sospira lungamente] OK, non so. Freddie avrebbe scelto dal suo materiale. Ehm… Beh, scelgo The Show Must Go On, perché ─ sai ─ è stata uno dei momenti migliori di Freddie, visto che ─ ah… ─ in quel momento volevamo lanciarci in cose un po’ azzardate dal momento che sapeva di non avere molto tempo a disposizione. E quindi si spingeva perfino in cose più complicate, più alte, con più fretta. Gli scrissi alcune parti vocali da cantare in questa canzone e pensai “Agh… Non riuscirà mai a farla”. Si calò direttamente nella parte, buttò giù un paio di vodka e [risate], come puoi sentire, è un qualcosa che nessuno vocalmente potrà mai raggiungere. Per cui… Ehm… Penso che questa canzone riassuma un’epoca e significa molto per me. Quindi, “Show Must Go On”.
M: OK, e ovviamente la musica sopravvive ─ per Brian May e i Queen.
[ ♫ Queen - The Show Must Go On ]
M: Capital Gold - The 6 O'clock Show. Brian May è il nostro ospite speciale. Questa era una canzone per Freddie Mercury. Ora torniamo di nuovo al Hall Of Fame... Ripartiamo da dove eravamo rimasti, perché credo che sia una cosa fantastica entrare a farne parte. In effetti c’è un museo vero e proprio?
B: C’è un museo a Cleveland e...
M: E cosa ci viene messo? Cosa, cosa…?
B: Un sacco di chitarre, oggetti e vestiti di scena. Gli abbiamo prestato qualcosa, sì. Devo dire che non ci sono mai stato. Non mi dispiacerebbe andarci qualche volta. Cleveland è una specie di capitale del rock and roll negli States, come sai. È sicuramente un tipo di ─ non so… ─ il genere di centro industriale, ed è sempre stato un posto molto vivace. È un bel luogo per suonare. Suonammo in questo posto chiamato Cleveland Richfield Coliseum, che credo contenesse circa 25.000 persone, al coperto. Ora credo che sia stato chiuso, però mi sento ancora in un certo legame con quelle persone.
M: Qual è il pubblico più numeroso di fronte al quale avete suonato? Potrebbe essere stata quella volta a Rio. Avete preso parte al Rock in Rio?
B: Sì, penso di sì, esatto. Facemmo il primo Rock In Rio, al quale c’erano un paio di centinaia di migliaia di persone. Erano tantissime, sì. [risate]…
M: Ma quando si arriva a tali estensioni, è come se… a volte è come… Hai fatto menzione del Rainbow. Ora, ricordo sempre ogni volta che sono andato al Rainbow. Stranamente parlavamo di Michael Jackson...
B: Sì...
M: I Jackson Five facevano da spalla ai Gladys Knight And The Pips, e c’era sempre quella sensazione di quando di andava al Rainbow...
B: Sì...
M: Fantastico...
B: È stata una bella serata, non è vero? Voglio dire, lì ho visto David Bowie e pensai “Dio! Se mai potessimo suonare qui ─ Ragazzi!”
M: Ma quello che voglio dire è: avreste voluto suonare prima al Rainbow, al Chez Stadium o al Rock In Rio? Non è una cosa individuale?
B: Ehm… Penso che tutti abbiano dei meriti. Davvero, mi piacciono tutti. Suonando in un teatro c’è una certa intimità, ma si prova un fantastico senso di energia ed è un evento fare concerti in quegli stadi.
M: Ricorderò sempre quando guardai il Live Aid e i grandi battimani. Chissà se ancora ho quel video a casa…
B: Fantastico.
M: We Will Rock You fu proprio…
B: Fantastica.
M: Centomila fan a battere le mani.
B: Lo so, non potevamo crederci, perché non era un pubblico dei Queen. Penso che questa cosa fu scioccante per noi, in quanto tutti i biglietti per il Live Aid vennero venduti prima che venissimo annunciati. Per cui nessuno poteva aspettarsi che ci saremmo stati. Capimmo che c’era una specie di universalità in ciò ─ in quegli inni. Bellissimi pezzi.
M: Beh, prima hai scelto una canzone che Freddie avrebbe selezionato. Qual è la tua canzone preferita dei Queen.
B: Beh, ti indico quella che suoneremo all’investitura della Rock And Roll Hall Of Fame, che sarà We Will Rock You.
M: Ottima.
B: Ahm… Sarà… Suonerà un po’ diversa da questa. Questo è il disco originale, ma dopo la nostra scappatella con i 5ive e quant’altro [risate] abbiamo varie nuove versioni di questa canzone. E in pratica non abbiamo un cantante, come probabilmente saprai. Quindi io e Roger ci divideremo le parti vocali e sarà qualcosa di differente. Sarà come la “versione dell’autore”, per cui… ecco We Will Rock You.
M: OK, andiamo con We Will Rock You! In onda per Brian May.
[ ♫ Queen- We Will Rock You ]
M: Capital Gold, siamo al 6 O'clock Show. OK! In onda c’era We Will Rock You e continueremo la chiacchierata, ascoltando altre canzoni prestissimo. Prima però scopriamo cosa succede nel mondo del gossip...
[piccolo contributo]
[ ♫ Led Zeppelin - Rock 'n' Roll ]
B: Ci piacciono le dicerie. [ride]
M: Allora adesso daccene una buona.
B: Beh, si dice che stiamo preparando un musical [ride], ed è vero! Ben Elton ha scritto un fantastico copione. In effetti stiamo lavorando a questo dannato musical da quattro anni e ci siamo fatti varie idee, alcune delle quali erano autobiografiche e alla fine non abbiamo voluto portarle avanti. Ma adesso Ben è venuto fuori con questa bella idea, per cui stiamo lavorando su molto riservatamente. Forse entro la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo speriamo che sia in scena nel West End.
M: Voi cosa farete nel musical?
B: No. [ride] No, no… Grazie ma non ci sarò...
M: Oh miei cari…
B: No, no. Ci saranno dei giovani.
M: Ma si andranno a suonare canzoni dei Queen?
B: Ma un sacco di canzoni dei Queen! Sì, e con qualche modifica ─ con qualche nuova idea.
M: Lo chiamiamo A Night At The Opera o cose del genere.
B: Naah... Lo terrò in considerazione… [risate]
M: Ora, ascolta Brian: grazie per essere venuto.
B: Grazie mille Mick. Complimenti.
M: Congratulazioni per la Hall Of Fame...
B: Grazie.
M: E noi possiamo ascoltare una delle nostre canzoni preferite dei Queen...
B: Sì, assolutamente. Qual è la vostra preferita?
M: Killer Queen.
B: Assolutamente…!
M: OK. Brian May dei Queen. Grazie mille...
B: Saluti Mick...
M: Congratulazioni per l’ammissione di lunedì nella Hall Of Fame. Grazie molte.
B: Grazie.
[ ♫ Queen - Killer Queen ]
M: Bene così! In onda c’è Killer Queen, per il nostro specialissimo ospite Brian May dei Queen. Grazie per essere passato e buona fortuna con la prestigiosa ammissione nella Hall Of Fame di lunedì.