Il 4 settembre 2015 Brian May e Denis Pellerin hanno condotto la proiezione del loro cortometraggio One Night in Hell e di un altro documento 3D al Cambridge Film Festival. Qui ci sono le traduzioni di due interviste rilasciate in questa occasione, una per la TV e l'altra alla radio in collegamento telefonico. Trascrizioni di Jen Tunney per www.BrianMay.com Traduzioni in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Fonte: www.brianmay.com |
| [KATE BRADBROOK] Bene, prima Brian May e il suo amico produttore Denis Pellerin mi hanno parlato del Cambridge Film Festival. Brian mi ha raccontato come ha iniziato ad interessarsi della stereoscopia. [BRIAN MAY] «Quando ero bambino uscivano delle piccole carte nei pacchi di Weetabix, dalle quali si osservavano due immagini apparentemente piatte e non molto interessanti. Ma quando le inserivi in un piccolo visore (che veniva inviato al costo di 1,06£) improvvisamente il tutto diventava incredibilmente stereoscopico e 3-D, una cosa molto realistica. Sembrava come se si potesse entrare nella cornice ed essere effettivamente sulla scena e toccare gli animali e le persone che vi erano raffigurati. È incredibile.» «Poi, crescendo, ho scoperto che la stereoscopia aveva origini nell'epoca Vittoriana, più o meno contemporaneamente a quelle della fotografia. Questo sarebbe lo stereoscopio che avresti usato se fossi vissuta in epoca vittoriana. Avresti comprato carte stereo come queste, e messe nel visore per assistere a qualcosa di meraviglioso. Quindi il 3-D, come lo conosciamo ora nei film tridimensionali, effettivamente è stato inventato attorno al 1854, per il pubblico britannico. La Regina Vittoria ne era una grande appassionata.» [KB] Denis, il 3-D che abbiamo menzionato ora è molto diverso. Pensiamo alla Pixar e a cose come quelle. È importante per tutti noi ricordare come tutto questo è iniziato? |
La maggior parte delle persone pensa che il 3-D sia stato inventato con “Avatar’ e non che fosse stato inventato 150 anni fa. Quindi sì, è importante, perchè ─ come ha detto Brian ─ nell'era Vittoriana tutti avevano uno stereoscopio nella propria sala da pranzo o sul tavolo dello studio, e passavano pomeriggi e serate intere a osservare immagini stereo, divertendosi e commentandole, ridendo ed esclamando "Wow!”. Beh, forse non dicevano “Wow” all'epoca, ma avrebbero detto "Oh mio Dio!", o qualcosa del genere.
[B] «Effettivamente, se prendessi un visore vittoriano, saresti stupita dall'esperienza che offre. Io ne ho dovuto costruire uno mio. Non se ne trovano in giro per comprarli ai giorni nostri, quindi questa è una mia invenzione. È una versione del 21° secolo dello stereoscopio di Brewster. E ci si può mettere dentro il proprio iPhone o qualsiasi altra cosa in questo aggeggio, per vedere le foto in 3-D.»
[KB] ...e il film che avete fatto? Quegli scheletri sembrano alquanto sinistri. Ci potete dire qualcosa su che genere di cosa siano?
[D] Beh, effettivamente sono sinistri a prima vista, ma poi esaminando le immagini da vicino capisci che succedono un sacco si cose buffe sullo sfondo. Molte di esse sono satira sociale o satira politica, e si tratta solo di una allegoria per dire che Parigi era l'inferno. L'inferno come se fosse Parigi, e Parigi era l'inferno all'epoca.
[KB] E Brian, ovviamente siamo abituati a sentirti suonare. Sappiamo che sei un convinto difensore dei diritti degli animali. Sappiamo che sei Dottore in astronomia, ma come fai a fare tutte queste cose, compresa questa passione?
[B] «Non dormo. Devi chiederlo a mia moglie. Sì, sono tante, troppe passioni credo, ma in qualche strana maniera nella mia testa tutto questo ha un significato. Tutte si uniscono in qualche modo. Sono stato capace di fare della musica per il nostro piccolo film sulle Diableries, e sono riuscito a fondere la Overture 1812 di Tchaikovsky con We Will Rock You e altre parti di chitarra. Quindi, in modo davvero pazzesco, tutto è come se si ricollegasse.»
[KB] E ho sentito dire che quando eri in tour con i Queen andavi anche alla ricerca di cose stereoscopiche ovunque ti trovassi nel mondo.
[B] «Assolutamente sì. È un hobby che si può perseguire in ogni luogo. Portavo anche sempre con me una fotocamera stereoscopica, un piccolo visualizzatore 3-D Realist. Quindi ho un sacco di fotografie dei Queen in quei giorni, in 3-D. Sono molto geek in questo genere di cose, sai. L'adoro. Per me è davvero un brivido vedere le cose in un rilievo tridimensionale solido.»
[D] È una specie di magia...
[B] «Dice che è una specie di magia...» (risate)
[CHRIS MANN] A seguire c'è Brian May dei Queen. ♫ Hammer To Fall ♫ Tanto per sottolineare, Brian May dei Queen è a Cambridge oggi pomeriggio per parlare non tanto della musica, quanto del 3-D, uno dei suoi veri amori. È un Dottore, naturalmente un Dottore in scienza, dopo aver conseguito un dottorato di ricerca alla fine dei propri studi, iniziati ─ credo ─ prima dei Queen. In ogni caso ci dirà tutto su di lui. È ora con noi al telefono. Brian, buon pomeriggio! [BRIAN MAY] Ciao Chris, come va? [CM] Sì, bene. Hai un programma fitto di appuntamenti, e siamo molto lieti di averti qui. Ho discusso un po' con Ramon [Ramon Lamarca, del Cambridge Film Festival, ndt] poco fa, e ha subito scritto una e-mail dicendo "Sì, vengo!" [B] «Certo, certo. Sì, ora sono seduto con Ramon e anche con Denis Pellerin, il co-autore del mio libro Diableries, che è uno dei motivi per cui sono qui oggi.» [CM] Siete molto appassionati per i film e la fotografia 3-D? [B] «Assolutamente, sì. Ho una grande passione anche per le cose che si possono sentire con le orecchie, ma la fotografia è sempre stata una grande passione per me, soprattutto quella in 3-D. È qualcosa che, in un certo senso, è stata trascurata nel corso degli anni, e noi la riproponiamo tutta per intero, fin dalle sue origini, nel 1850, in Inghilterra e Francia.» | |
[BM] «Risale a prima della nascita della fotografia; è abbastanza strano. È stata inizialmente scoperta da un uomo che si chiamava Charles Wheatstone, circa nel 1838. Da lì proviene tutto quello che ha a che fare con la stereoscopia. Sai, Leonardo Da Vinci non è riuscito a sfondare in questo... Charles Wheatstone lo ha fatto. Si tratta di un fenomeno sorprendente. Abbiamo una esperienza 3-D in ogni momento della nostra vita, in modo naturale. Abbiamo due occhi, per cui siamo in grado di fondere queste due immagini che ci giungono in qualcosa che è magicamente pieno di profondità e solidità, ed è una cosa incredibile. Ma si tende a trascurarlo.»
[CM] Avete fatto un film, che viene mostrato oggi. Parlacene.
[BM] «Sì, è un film stereoscopico basato sulle Diableries, che ─ potremmo dire ─ sono una specie di diavoleria; un'avventura all'inferno nella Francia del 1860. Capisco che ora possa sembrare un po' cupo, molto cupo. È difficile da spiegare, ma se lo vedi dirai "Wow! Mio Dio!". Sai, si vede ogni aspetto della rappresentazione della vita all'inferno, con un sacco di scheletri e il demonio in persona, e con un sacco di cose divertenti. È un modo molto diverso di ritrarre l'inferno.»
[CM] Speravo che arrivassi entro ieri sera, all'apertura del festival, perché so che sei un grande fan dell'astronomia, e il film d'apertura di ieri sera ─ per il quale mi ha fatto molto piacere presentare la sessione di domande e risposte ─ si chiamava "Men Star", basato sull'esperienza di alcuni astronomi.
[B] «Sì, assolutamente. Ho appena incontrato i creatori di quel film, e mi hanno dato una copia della pellicola, per cui ne sono entusiasta. Non potevo essere qui la scorsa sera purtroppo, perché ero a Edimburgo per incontrare Nicola Sturgeon.»
[CM] Ossignore!
[B] «Sì. Riesco a fare grandi cose. Sono un uomo molto fortunato, davvero.»
[CM] Cosa vi siete detti?
[B] «Beh, abbiamo discusso della caccia alla volpe. Sappiamo che ci sono due Disegni di Legge, entrambi pensati per proteggere gli animali contro le crudeltà, e ce n'è uno parallelo in Inghilterra. Quindi abbiamo parlato dell' aggiornamento quello scozzese. È diventata una grande alleata. È stato fantastico.»
[CM] Brian, se posso dirlo, uno dei più bei giorni della mia vita è stato essere lì a Wembley nel 1985 al Live Aid, e so che tu vi hai giocato un ruolo importante. In questo momento abbiamo una crisi sul tema dei migranti, come sai, e ne stiamo parlando nel programma di oggi. Qual è la tua visione di come l'Europa e l'Occidente dovrebbero rispondere a tutto ciò?
[B] «Ne ho parlato abbastanza a lungo in realtà, e sono disgustato dal modo in cui ha risposto il nostro governo. Sai che c'è questa cosa sui migranti ─ che non dovrebbero essere chiamati "migranti" ─, dovremmo chiamarli "rifugiati", e agire con pietà. Non ho alcun dubbio su questo. Quanto spazio c'è in Scozia, lo sai? Si potrebbero accogliere 40.000 rifugiati là, e nemmeno ce ne accorgeremmo. Penso che ci stiamo comportando in modo deplorevole. Sono felice che finalmente David Cameron abbia prestato ascolto a questa ondata di pietà che è nata dal vedere quel bambino sulla spiaggia. Come si fa ad agire come se queste persone non contassero? Come si può fare? Come si può non dare una mano per salvare queste persone? La penso così da molto tempo, e sono contento di vedere ora la stampa se ne occupi... e che qualcosa si muova.»
«Per me è una cosa parallela al modo in cui la gente ha reagito all'uccisione del leone Cecil. Queste cose vanno avanti a lungo, ma poi si vede una foto che fa clamore ed improvvisamente ci si accorge di qualcosa che non va nella nostra società. E sono molto contento del modo in cui i social media tendono a smascherare queste cose. Penso che si debba procedere verso una società migliore. Lo spero davvero.»
[CM] Quindi sei ottimista? Pensi che 'la forza della gente' possa funzionare?
[B] «Sono ottimista, sì. Voglio dire, è difficile con il governo che abbiamo in questo momento, che in realtà a mio parere non ha un briciolo di pietà, ma sì, a lungo termine, penso che stiamo assistendo alla nascita una nuova classe parlamentare migliore in tutti i partiti [e proprio non ci importa dei colori, citazione del movimento Common Decency, ndt]. Siamo profondamente daltonici. A noi non importa in quale partito stiano le persone. Dobbiamo solo preoccuparci del tipo di esseri umani che sono.»
«Così combattiamo le battaglie quotidiane per i diritti degli animali con le persone che se ne fanno carico. E... sì, sono ottimista. Alla fine ci riusciremo. Così come alla fine la schiavitù è giunta a termine, anche gli abusi sugli animali finiranno. Accadrà.»
[CM] Beh, Brian, so che sei molto indaffarato col tuo programma a Cambridge. Quindi bene così, e grazie di essere venuto. Puoi solo dirci cosa c'è in serbo per noi questa sera?
[B] «Stasera abbiamo la prima proiezione ad un festival di questo sorprendente cortometraggio [parla di One Night In Hell, ma non è la prima volta a un festival, ndt], che in realtà non ho fatto io, ma è stato realizzato in collaborazione con me e Denis, che è seduto accanto a me ora. Porta in vita i demoni del 1860 a Parigi nel 21 ° secolo. Si tratta di un video incredibile ─ è stato fatto molto rapidamente ─ ma stiamo puntando a realizzare un vero film. Vogliamo che diventi un film della giusta durata, e credo che si chiamerà "Diableries - Il Film". È una prospettiva molto emozionante. È come con Ray Harryhausen. Hai mai visto uno di quei vecchi film in cui gli scheletri prendono vita?»
[CM] Sì, sì.
[B] «Ma anche molto più di quello.»
[CM] E so che il nostro amico Ramon, che era insieme a te, condurrà la sessione di domande e risposte. Parlerete col pubblico del Cambridge Film Festival. Quindi, fate cose buone.
[B] «Gente, siete ancora in tempo per venire! Possiamo ancora incastrarvi in mezzo agli altri... (ridacchia). È il nostro film, e c'è anche un altro film meraviglioso, che contiene un sacco di tesori messi in salvo dall'era dei film in 3-D degli anni '50 e '60. E anche dagli anni '80. È pieno di cose che sarebbero andate perdute per sempre, ma sono state messe in salvo e ora le potete vedere in un glorioso 3-D, così come li hanno definiti. Passate a trovarci!»
[CM] L'inizio è alle 18:30 di stasera presso il The Light, e poi penso che ci sia ancora un'occasione domani al The Arts Cinema, ah no scusate, è lunedi 11. Quindi ci sono molte occasioni per vederlo, non solo stasera. Brian, grazie mille per essere stato con noi. Divertitevi a Cambridge!
[BM] «Grazie mille, a tutta la bella gente.»
♫ We Will Rock You ♫
[CM] Dr. Brian May... Che programma pieno che c'è qui oggi. Beh, quando un Reale del Rock chiama si deve rispondere. Brian May! Grazie a lui e, sì, c'è ancora tempo per andare al Light Cinema entro le 18:30 per vedere lo spettacolo, con domande e risposte insieme a Brian. Che amico interessante che è!