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Brian May, la spiegazione dell'incidente con la stampa a Brisbane [12 febbraio 2020]

12/2/2020

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La sua versione dello spiacevole e fastidiosissimo scontro con un ineducato reporter di 7 News all'esterno dell'aeroporto: "quei ragazzi desideravano e meritavano un incontro tranquillo".

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Un post condiviso da Brian Harold May (@brianmayforreal) in data: 12 Feb 2020 alle ore 7:47 PST






​Il mio benvenuto a Brisbane!
 
Prima di tutto GRAZIE a tanti di voi che sono riusciti a trovare il modo per inviarmi messaggi di sostegno mentre cercavo tranquillamente di farmi strada tra le sensazioni generate dall'incidente avvenuto all'aeroporto di Brisbane, pochi istanti dopo l'atterraggio in Australia.
 
No, non sto bene. Ma starò bene. Di certo quella cosa mi ha rovinato la giornata, e se è quello che Channel 7 voleva, allora ci sono riusciti. C'è una linea sottile tra la rabbia e la depressione, e ho lottato con tutto questo da quando sono stato aggredito e molestato da un team di un telegiornale, appena sceso dall'aereo dalla Nuova Zelanda. Ora, ovviamente non sono un novizio in queste situazioni... Ho interagito con migliaia di giornalisti, fotografi e cameraman negli ultimi 50 anni. Non sono esattamente noto per essere aggressivo, anche di fronte alle provocazioni, ma questo tizio mi ha colto alla sprovvista - uno dei video operatori più scortesi e irrispettosi che abbia mai incontrato. Mentre uscivamo dall'aeroporto, ho notato un piccolo gruppo di ragazzini con gli album dei Queen, che mi salutavano. Trovo difficile passare dritto in macchina in un caso come questo. Sì, potevano essere dei fastidiosi cacciatori di autografi per fare un po’ di soldi su e-bay, ma questi ragazzi sembravano dei veri fan. Queste sono ancora cose importanti per me. Così abbiamo fermato la macchina e sono sceso per firmare i loro oggetti dei Queen, e mi hanno anche gentilmente regalato dei prodotti tipici australiani. Adorabili. Oltre ai ragazzi c'era un tizio con un'enorme telecamera. L'avevo notato ovviamente, ma non avevo idea di chi fosse, se facesse parte del gruppo dei bambini o di un altro gruppo. L'ho lasciato filmare per i pochi momenti in cui firmavo gli album. Ma questi ragazzi erano chiaramente molto commossi dall'incontro, e ho sentito che meritavano di avere qualche momento di tranquillità senza essere filmati pubblicamente. Così, nel modo più gentile possibile, mi sono rivolto al cameraman e gli ho chiesto se avesse potuto smettere di filmare, ora che ormai aveva la sua storia per il TG e poteva lasciarci con qualche momento di privacy. Lui si è rifiutato. Ha continuato a filmare, e ha girato aggressivamente la cinepresa in primo piano verso il mio volto. Questo, per me, è stato come un'invasione deliberata del mio spazio, e del tutto ostile. In quel momento, tutto è cambiato.
 
Ho chiesto al cameraman almeno altre due volte di abbassare la videocamera, e la stessa cosa gli veniva chiesta dai ragazzini. Uno di loro ha detto: «Ho aspettato metà della mia vita per incontrare Brian e non voglio che tu rovini tutto». Il tizio ha continuato a filmare, e poi gli ho detto con fermezza di mettere via la videocamera, prima che la situazione diventasse spiacevole. Alla fine ha puntato la telecamera verso l'alto. Era abbastanza ovvio che fosse ancora accesa, registrando il sonoro. Ora… ci vuole un bel po' per farmi innervosire, ma cominciavo a ribollire dentro. Tutti hanno un limite? Ho continuato a parlare con i ragazzi, cercando di ignorare la presenza invasiva dell’operatore, ma poi lui ha tirato fuori il suo iPhone e ha iniziato a filmarci con quello. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi sono diretto verso di lui con l'intenzione di separarlo temporaneamente dal suo telefono, e in realtà ci ho messo una mano sopra, prima che il mio addetto alla sicurezza mi dissuadesse gentilmente. E poi mi sono reso conto di essere finito dritto in una trappola. Il ragazzo ora aveva quello che voleva. Poteva inventarsi una storia in cui mi ritraeva come un aggressore verso una vittima innocente: un giornalista. Aveva con sè l'unico filmato dell'incidente, così lui o i suoi capi potevano montarlo a proprio piacimento, per farmi sembrare come se avessi perso il senno senza motivo. E questo, prevedibilmente, è esattamente ciò che Channel 7 ha fatto. Avrebbero potuto raccontare la storia di come siamo venuti qui per prepararci a fare la nostra parte nel Fire Fight Australia la prossima settimana, o dell'imminente show con il tutto esaurito a Brisbane, o anche di come avevamo avuto una bella accoglienza da parte di alcuni fan all'aeroporto. Ma no... hanno raccontato la "storia" con un'introduzione compiaciuta su Brian May che "attaccava" un cameraman, seguita da una versione modificata in modo astuto del filmato che aveva girato, in cui mi trovo a fare l'aggressore. Mi dispiace di essermi arrabbiato, ma arrabbiato lo ero veramente per via di quella che considero una grave provocazione. Per me il comportamento del cameraman e del team di Channel 7 News è squallido e vergognoso. Vorrei delle scuse da tutti loro, ma naturalmente le possibilità sono minime. Non so se sia stata tutta una montatura fin dall'inizio ─ forse sì ─ o se si sia solo deliberatamente comportato da stronzo per creare una storia, ma in ogni caso, ho fatto fatica a non sentirmi maltrattato e sgradito. Sono abbastanza ragionevole da sapere che la stragrande maggioranza della gente qui non è per niente così come lui. Oggi ho passato il pomeriggio con i miei cugini, naturalizzati australiani da 45 anni, e ho sentito un calore enorme. E molti di voi hanno capito quanto devo sentirmi di merda e mi hanno contattato... Vi sono eternamente grato. Ho sempre amato il Queensland, e questo non cambierà mai... ho passato alcuni dei momenti più belli della mia vita sulla barriera corallina, e ho pianto a dirotto vedendo la tragedia dei Koala e dei Canguri nei recenti incendi.
 
Stasera mi sento ancora ammaccato, ma finalmente sono riuscito a scrivere questa che è una sorta di terapia. Dovevo far conoscere la mia versione della storia. Essere mancato di rispetto così pubblicamente richiede un po' di tempo per essere superato.
 
Ma ora è finita. E domani mattina mi alzerò e farò i miei preparativi, con l'intento di dare una delle migliori performance della mia vita, alimentata da nuove lezioni apprese, e dalla determinazione a trarre il meglio da tutto questo.
 
Sono determinato a regalare ai nostri meravigliosi fan di Brisbane la notte più bella della loro vita! Ci vediamo lì!
 
Bri
 
P.S. Sono in contatto con Cooper Simmons, il giovane ragazzo che vedete nella foto. Sia lui che i suoi genitori sono stati molto solidali e molto critici nei confronti del comportamento di Channel 7. Ma non sono riuscito a rintracciare gli altri fan... mandatemi un messaggio se avete letto, ragazzi!
─ @claudiobadger
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