di Brian May, www.brianmay.com - 13 gennaio 2017
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Ero a conoscenza di Lord Snowdon fin da piccolo. Con il vero nome di Anthony Armstrong Jones, aveva sposato l'affascinante Principessa Margaret nell'Abbazia di Westminster, al massimo dello splendore, con trasmissione televisiva a colori (!) e celebrazioni in tutto il paese. In qualche modo catturò la mia fantasia, mi entusiasmò al punto che incollai una immagine della bellissima coppia nel mio album fotografico personale. Era come in una favola: un timido borghese che sposa la bella principessa reale. Più tardi compresi che Tony Armstrong Jones, in seguito Lord Snowdon, era un artista impegnato, un fotografo gentiluomo in vero stile vittoriano, e che il suo mondo era rimasto nettamente separato dalla Famiglia Reale con la quale si era imparentato. Credo che lui in vari modi avesse una sensibilità vittoriana. Sicuramente era un gentiluomo, economicamente benestante, che non aveva bisogno di fare foto per guadagnarsi da vivere. Era la sua arte. Ed anche nei dettagli della sua tecnica si rifaceva alle antiche tradizioni della fotografia. Credeva che l'essenza del soggetto di un ritratto si rivelasse solamente con la luce naturale.
Questo è ciò che ci disse quando noi quattro ci ritrovammo a casa sua, con la missione di trovare quell'elusiva "foto di gruppo", un ritratto con quattro persone di una rockband per la copertina di un album. Eravamo all'incirca nel 1981, più o meno 35 anni fa, pertanto il ricordo di queste sedute è un po' sbiadito nella mia mente. Ma Snowdon era uno splendido, gentile e modesto Signore, il quale si prendeva il proprio tempo per decidere camminando per la stanza con una leggera zoppìa, ricordo di una malattia infantile, e ci osservava pianificando i propri scatti.
Sono certo che Roger ricordi più cose di me, ma se non sbaglio ce ne stavamo seduti con un certo imbarazzo, sorseggiando caffè e discutendo di quello che avremmo cercato di ottenere. Non credo che avessimo per niente dei preconcetti a riguardo... Noi quattro non avevamo avuto la possibilità di parlarne prima di allora, e penso che mai come in questa occasione non avessimo un piano. Pensammo che questo affermato fotografo avrebbe portato un approccio nuovo. Naturalmente nel corso degli anni abbiamo fatto tantissime sessioni di questo tipo, in modo particolare quella con George Hurrell, l'iconico ritrattista di Hollywood, e con Mick Rock, il quale realizzò il memorabile scatto a diamante di noi quattro su sfondo nero, che non solo ha adornato la copertina dell'album Queen II, ma ─ portato in vita ─ diventò la fotografia che tutti ricordano per il video di Bohemian Rhapsody di qualche anno dopo.
Snowdon ci disse che non voleva un tema dominante. Non pensava che ci fosse da sforzarsi più di tanto. Disse che ci voleva in modo naturale a tutta immagine, ed insisteva che assolutamente anche l'illuminazione dovesse essere naturale... come solo durante il giorno si presentava nel suo studio in stile vittoriano, praticamente una casa di vetro. Non utilizzava nessuna luce artificiale. Potrei sbagliarmi, ma credo di ricordare che parlammo così a lungo e bevemmo talmente tanto caffè che le ore passarono e la luce iniziò ad affievolirsi. Anthony scattò delle foto di prova con la sua fotocamera di grande formato (per lui non esistevano le 35mm) e non ne restò soddisfatto. Per cui ci disse qualcosa del tipo … "Ora so come fare, ma ci siamo persi il momento giusto. Non voglio usare luci da studio. Per queste foto voglio la qualità della luce del giorno. Potete ritornare domani?”. Molto stranamente ci fu possibile.
Così lo salutammo e ce ne andammo... e questo è quanto. La foto che desideravamo arrivò un paio di giorni dopo ed era perfetta per ciò di cui avevamo bisogno, scrupolosamente bilanciata nella sua composizione, con tutti noi di buon aspetto: sobri, un po' formali, eppure non rigidi, e magnificamente illuminati dalla stessa Natura, con un aiutino da parte di Lord Snowdon.
L'album ? Sarebbe diventato il disco britannico più venduto nella storia: Greatest Hits dei Queen.
Naturalmente non troverete queste cose su Wikipedia. Nell'anarchia delle informazioni presenti su Internet ognuno può contribuire con qualsiasi cosa a patto che venga citato chi l'ha detto in precedenza ! Per cui quello che ho potuto già leggere è una stagionata mistura di fatti ed inesattezze. Non menzionano neppure chi ha realizzato la foto di copertina.
Chi scrive la storia? Beh, io no di certo... con la mia memoria che col tempo perde colpi. Ma la storia si è compiuta sicuramente in quei momenti fuggenti in cui fummo privilegiati dal gradire la compagnia di quel distinto Signore, Snowdon.
• L'artwork di Hipgnosys scartata dai Queen per il primo Greatest Hits [Classic Rock, 2015]
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