Trascrizione e traduzione di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Faccio il lavoro più bello del mondo e sono molto onorato e fortunato di poter ammettere i Def Leppard nella Hall of Fame. Che incredibile privilegio! Vorrei citare un passaggio filosofico di quel gran signore che è Joe Elliot, che dice: “Se hai una possibilità di avere successo, non mandarla a puttane”. E questa sarà la mia linea guida per stasera, OK? Voglio rendergli onore e vi racconterò il mio punto di vista. Vi racconterò come questi ragazzi sono entrati nella mia vita e quanto siano importanti per me.
Nel 1981 i Queen erano in studio a Monaco di Baviera per registrare un album chiamato Hot Space. Uscii per incontrarmi con alcuni amici, tra cui Richie Blackmore dei Rainbow, che supportava un gruppo di precoci ragazzi chiamati Def Leppard. Purtroppo arrivai tardi al loro spettacolo e non li vidi in azione. Fu un grande dispiacere, quindi li raggiunsi in camerino per incontrarli. Arrivai e dissi: “Sono Brian May dei Queen”. E loro, da veri uomini, risposero: “OH, PORCA PUTTANA!”.
Quindi nel 1983 sentii quell’incredibile arpeggio di chitarra, delle armonie fantastiche, una ricchissima linea di basso e una batteria imponente. La canzone era Photograph. Un pezzo incredibile che li fece diventare famosi. Alla radio in quel periodo non si sentiva altro.
Nel settembre del 1983 i Def Leppard suonarono al leggendario L.A. Forum. E, quando salirono sul palco, non avevo mai visto un pubblico reagire in quel modo. Si alzarono tutti in piedi e non si sedettero mai, urlando in lungo e in largo per tutto il concerto. Quella sera i Def Leppard furono grandiosi. Andai a trovarli nel backstage e mi chiesero: “Ti va di suonare con noi domani sera?”. Joe mi avvisò di stare attenti agli effetti pirotecnici, e di andarci cauto lassù. Ma io me ne stavo in fondo, dietro la batteria. Davanti a me c’era una specie di apertura dalla quale sarebbero uscite le fiammate. Ma io non ne avevo idea! Ero tutto impegnato a suonare quando Joe iniziò a gridare: “Bri! Bri!”. Io credevo che volesse farmi i complimenti. E invece… Ad ogni modo partì questo muro di fuoco e Joe mi tirò via per allontanarmene giusto in tempo. Per cui posso dire che all’inizio delle nostre carriere, Joe Elliot mi salvò la vita.
La storia dei Def Leppard è molto colorita e piena di dettagli che preferisco evitare, perché non ne avrei il tempo. Ma hanno pubblicato 50 singoli, molti dei quali sono arrivati in prima posizione. Il fatto che abbiano scritto grandi canzoni che le persone possano cantare e che gli entrino nella testa è il motivo per cui i Def Leppard saranno ricordati nel cuori e nell’anima anche quando non ci saremo più.
Considero tutti loro dei grandissimi amici e parte della mia famiglia. Per questo è importantissimo per me essere qui. Non avrei acconsentito che nessun altro lo facesse, chiaro?! Io e Joe in particolare abbiamo condiviso momenti preziosi e divertenti, figli della folle vita che avevamo in tour. Abbiamo un legame fortissimo ed è uno dei miei amici più cari. Quando morì Steve, Joe disse che la prima telefonata che ricevette fu la mia. E quando venne resa pubblica la notizia della morte di Freddie, la prima telefonata che ricevetti fu quella di Joe Elliot.
Questi ragazzi sono una rock band davvero magnifica, nella più classica delle tradizioni dei veri gruppi rock. Qualche tempo fa, Joe mi chiese: “Qual è il segreto di una rock band di successo?”. Gli risposi: “Non separarsi mai”. Qualche anno dopo venne da me e mi disse: “Ho un paio di altri segreti per essere una rock band di successo: non ingrassare mai e non perdere mai i capelli!”. Devo dire che non sono ingrassati e non sono diventati calvi. Non si sono neanche separati e sono qui stasera!
Signore e Signori, questi ragazzi sono una band eccezionale. Sono anche integerrimi e rispettabili, sono tra le persone più fantastiche che lo Yorkshire abbia mai visto nascere; o l’Inghilterra… o il mondo intero. Signore e Signori, è un privilegio per me ammettere nella Hall of Fame i Def Leppard!
A questo discorso ha fatto seguito quello di accettazione da parte di Joe Elliot, che è possibile guardare QUI.
Poco prima a Brooklyn sul red carpet della 34th Rock And Roll Hall Of Fame Induction Ceremony, Brian May insieme ai Def Leppard aveva anticipato:
«Dovevo esserci per forza! Loro sono come una famiglia per me. Abbiamo una grande sorpresa per stasera...».
La sorpresa sarebbe stata questa versione live di All The Young Dudes dei Mott The Hoople (scritta per loro da David Bowie) insieme a Ian Hunter, agli Zombies e a altri ospiti della serata.