Un’intervista a Freddie Mercury di Lisa Robinson
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Si ringrazia Norberto Fedele per l'articolo fornito
La band si era ritrovata per una serata informale con cena basata sulla cucina cinese presso la casa di uno dei dirigenti della Elektra / Asylum, a Evanston, nell’Illinois. Freddie indossava pantaloni larghi color crema di flanella. Chiede con ansia: «Ti piacciono?». Sì, sono bellissimi. Ma sul palco non li indossi? «Oh no, stai a vedere…».
Brian May non riusciva a contenere il suo entusiasmo per Joe e Elissa Perry, e tutti abbiamo guardato le videocassette di Linda Ronstadt nello studio di registrazione, e poi il concerto di Joni Mitchell a Wembley. Freddie sottolinea: «Guarda i suoi zigomi, sono come quelli di David Bowie … per davvero».
In aggiunta ai pantaloni sformati in flanella, al maglione multicolore, alla maglietta da bowling con sopra ricamato il nome “Ruth”, Freddie indossa un braccialetto d’oro e onice. Ma questo era un signor braccialetto … capite quello che voglio dire. Freddie dice più informalmente che può: «Oh questo? Questo me lo ha dato un mio amico … Elton. Un giorno era andato da Cartier e disse “Oh, devo andare a fare un po’ di spesa … Spesa», aggiunge meravigliato Freddie.
Nell’auto, di ritorno all’hotel, Freddie ha parlato dei nuovi pezzi che hanno aggiunto a questo spettacolo:
«Dobbiamo fare anche alcuni dei vecchi pezzi, ma abbiamo provato a fargli un po’ di lifting. Effettivamente penso che dovrebbero essere i musicisti a farsi un lifting…», ridacchia.
«Al momento sono proprio felice di essere il più atteggioso nei Queen», dice Freddie. «Ma la mia vita non è poi tanto differente da quando gestivo una bancarella nel vecchissimo Kensington Market. Ovviamente ho più soldi, ma a dirti la verità non so quanti. Fare le cose per me è più facile adesso, ma ho sempre vissuto nello stesso modo stravagante.
Quei primi tempi per me erano frustranti, perché stavo segnando il passo. Ho sempre voluto essere una star. Ma le persone crescono, non è così? Io so di essere cresciuto. Ho trent’anni e sono cambiato. Per quanto riguarda la mia immagine, beh, ho ancora una certa presunzione, ma quella è la mia parte nel mondo dello spettacolo.
Quando per la prima volta ho iniziato con questa band non ho mai pensato che avrei potuto indossare un kimono sul palco».
E i pantaloncini boxer? Ride: «Oh, quella era una sfida con la squadra. L’introduzione delle mie influenze di cabaret nel nostro spettacolo è avvenuta lentamente. Ti immagini se avessi fatto Big Spender quando eravamo agli inizi? Una rock band? Si sarebbero spaventati. Ora facciamo più una combinazione di rock and roll e teatro, ma ovviamente con una canzone come Tie Your Mother Down siamo una rock band. Gli altri della band non sono imbarazzati quando sono spregiudicato sul palco, sono semplicemente nel ruolo del front man.
Naturalmente un sacco dei miei testi sono ironici. Non mi piace essere serio, perché tendo a diventare troppo serio, e la cosa fa impazzire sia me che chi mi sta intorno. La frase “bring on the charge of the love brigade, there’s spring in the air once again” in Millionaire Waltz è buffa. È molto alla Julie Andrews».
Freddie ha cambiato il proprio look per questo tour. Se avete visto i Queen, allora saprete che lui porta sul palcoscenico questo momento in calzamaglia. Non mette più lo smalto per le unghie. Quindi mette a nudo il suo petto alquanto villoso in queste calzamaglie, e sono spariti gli stivali di scena da popstar, rimpiazzati da delle piccole scarpette di danza.
Mi dice: «Ti abitui ad essere un cantante rock con i tacchi alti e i pantaloni stretti. E questa roba da balletto è tosta. Da un lato facciamo del violento rock and roll e dall’altro poi devo sembrare grazioso indossando queste calzamaglie; perché se cedono sembrano praticamente orribili, mia cara.
Ma questo ha reso il tour più interessante per me; è un’altra cosa da tenere in considerazione. Invece di fare affidamento sulle scarpe per darti una certa statura, devi riuscirci con i movimenti del tuo corpo. Sto in piedi in modo differente adesso», dice saltando per dimostrarlo. Aggiunge: «È il modo in cui cammina Rudy Nurejev», riferendosi al ballerino che ovviamente ammira molto.
«Durante i soundcheck faccio alcuni esercizi di danza. Dovresti vederlo, la squadra muore dal ridere».
Per quando riguarda la musica, Freddie dice che le prossime volte potrebbero utilizzare un po’ di orchestra nei dischi dei Queen. «Potremmo, perché ci sto dentro fino al collo con gli arrangiamenti, per sistemare le armonie, ecc. Cosa intendi per “se lo facciamo noi da soli”?? MIA CARA, tu sai che siamo noi…
Beh, alla fine della canzone Teo Toriatte ci sono alcuni amici che cantano», ammette Freddie, «Ma considera che erano solo sei all’incirca…».
Mi preoccupavo di cosa dicesse la gente sul mio conto, ma non lo faccio più. Ad esempio, ai vecchi tempi non me ne sarei andato in giro con la barba lunga. Ma ora … beh, non ho niente da perdere, vero? E non mi preoccupo di fare di me stesso uno spettacolo».
Nel camerino, prima dello show, Freddie indossava una ampia tuta mimetica. Ovviamente la svestirà per mettere le calzamaglie, ma per adesso scherza sul suo completo. «Oh, Zandra ci mette così tanto a sistemarlo», ride … e poi, un po’ più seriamente, borbotta «Spero che quel dannato piano funzioni».
I Queen quando scendono in pista sono un grande spettacolo, con tutte le nuove luci e altre cosette: come ad esempio un cambio per Freddie in 45 secondi durante Bohemian Rhapsody. C’è ancora il triangolo per John, l’assolo di Roger alla batteria, lo straordinario lavoro di Brian alla chitarra (sembra che ci siano un sacco di chitarre sul palco), e naturalmente la stupefacente presenza scenica di Freddie Mercury. Tuttavia si sbaglia riguardo la faccenda del lifting: i membri dei Queen non ne hanno ancora bisogno.
(Parti di questo articolo sono già comparse nella rubrica “Rock Talk” di Lisa Robinson)