dal Daily Mail On Sunday - 31 marzo 2013, di David Wigg
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
che lei, e lei soltanto, avrebbe raccolto le sue ceneri dopo la cremazione per disperderle in un luogo segreto che non sarebbe stato mai divulgato.
Per più di due decenni Mary Austin ha rispettato i desideri di Mercury e ha mantenuto il segreto sulla sorte delle sue ceneri. Non lo ha detto nemmeno ai suoi anziani genitori.
Dopo la morte del grandioso frontman dei Queen a 45 anni nel novembre 1991, le speculazioni si sono susseguite: le ceneri sono state portate nella sua terra di origine, Zanzibar? Oppure sono state sepolte sotto un albero di ciliegio nel giardino giapponese della sua villa di Londra?
Quando è stata trovata una targa su un pilastro al cimitero Kensal Green, nell'area Ovest di Londra, che porta il suo vero nome ─ Farrokh Bulsara ─ all'inizio di questo mese, legioni di fans speravano che fosse stata finalmente localizzata l'ultima dimora del loro mito.
Ma Mary ─ la donna che ha condiviso gran parte della sua vita con l'enigmatico uomo di spettacolo e alla quale lui ha lasciato la propria magnifica dimora edoardiana da 20 milioni di sterline nella zona Ovest di Londra, così come la maggior parte della sua fortuna, 9 milioni di sterline ─ è categorica al riguardo:
«Freddie non è assolutamente in quel cimitero».

Mary dice che poco prima della sua morte, era terrorizzato dall'idea che il suo luogo di riposo potesse essere profanato:
«Lui non voleva che qualcuno tentasse di profanarlo come è successo ad alcuni altri personaggi famosi. I fan possono essere profondamente ossessivi. Voleva che rimanesse un segreto e tale resterà».
Ha tenuto le ceneri in un'urna nella camera da letto di Freddie per due anni e poi ne ha organizzato in segreto lo spostamento, svicolando da sola fuori dalla villa per realizzare il suo ultimo desiderio.
Per evitare occhi indiscreti, non ha nemmeno chiamato il suo autista.
«Non volevo che nessuno sospettasse che stessi facendo qualcosa di diverso dal solito. Ho detto che andavo a fare un trattamento per il viso. Dovevo essere convincente. È stato molto difficile trovare il momento giusto.
Una mattina sono sgattaiolata fuori della casa con l'urna. Doveva essere un giorno come tutti gli altri, in modo che il personale non avrebbe sospettato nulla. Il personale spettegola. Non resiste senza farlo. Ma nessuno potrà mai sapere dove è sepolto, perché questo era il suo desiderio».
Pochi giorni prima, Mary ha invitato i genitori di Mercury a casa per fare qualche preghiera in sua memoria. Ma nemmeno a loro è stato detto dove le sue ceneri hanno trovato la sistemazione definitiva.
È stata una cosa toccante e carica di stress per Mary, la quale ha vissuto al fianco di Mercury per oltre 20 anni. Gli anni dopo la sua morte sono stati di profonda solitudine. Mentre ci sediamo nella stanza della musica all'interno della grande villa che conserva ancora l'elegante grandiosità e l'arredamento sgargiante che Mercury aveva voluto, le visite dei fans continuano al di fuori del muro perimetrale dell'edificio. Per molti di loro si tratta di un pellegrinaggio quotidiano e si fermano per appiccicare al muro lettere di eterno amore.
Mary guarda attraverso la finestra, sorridendo dolcemente. Poi sprofonda in un morbido divano e getta il suo sguardo in giro per la stanza ─ presa nella sua stupefacente varietà di pezzi preziosi d'antiquariato, opere d'arte e mobili Luigi XV.
«Perché dovrei cambiare qualcosa?. È il suo gusto e stile ed è bellissimo. La sua presenza è ovunque».
Il pianoforte a coda ─ al quale Mercury compose molti dei suoi più grandi successi tra cui Bohemian Rhapsody ─ domina la sala. Sulla sua sommità sono poggiate diverse cornici d'argento con fotografie di Mary e di Mercury, nella loro prima fase romantica, insieme, innamorati e sorridenti. Dopo sei anni di convivenza, si è dichiarato a lei dicendo che era gay. Da quel momento il loro percorso di vita si separò per lasciare spazio a amanti e promiscuità disinibita. Ma il suo amore per Mary non è scemato.
Il fatto che sia a lei che ha lasciato la maggior parte della sua fortuna ha causato un risentimento profondo e amaro ─ non ultimo tra i membri della band di Mercury. Lei dice che lui la avvertì del fatto che l'eredità che avrebbe ricevuto sarebbe potuta diventare un peso. «E aveva ragione» dice, con i suoi lineamenti ancora delicati e graziosi all'età di 62 anni, che formano una smorfia decisa.
Dopo la morte di Freddie si è sentita indifesa in assenza della sua protezione. Ha ha sofferto gravi malanni e lottato per far fronte emotivamente al peso di quell'eredità.
«Ho pensato più volte: "Oh Freddie, mi hai lasciato troppo e anche molti impegni". Sentivo che non sarei stata all'altezza. Mi aveva avvertito che la casa sarebbe stata una sfida difficile, più di quanto non avessi immaginato. Sono grata che l'abbia fatto, ma sono stata letteralmente colpita dalla tanta gelosia, come un treno giapponese ad alta velocità. È stato veramente doloroso.
Non credo che i restanti membri dei Queen si siano mai riconciliati con questa situazione. Io non lo capisco, perché per me si tratta solo di mattoni e malta. Cerco di non essere gelosa o invidiosa delle altre persone.
Freddie è stato molto generoso con loro negli ultimi anni della propria vita e non credo che l'abbiano apprezzato fino in fondo. Non credo che abbiano mai veramente apprezzato e riconosciuto ciò che Freddie aveva lasciato loro. Gli ha lasciato la band, una quota di un quarto degli ultimi quattro album; non gli era dovuto. E non si sono mai fatti sentire. Subito dopo la morte di Freddie si sono allontanati da me».
Ovunque, confessa, ci sono ricordi di Mercury.
«Sento un brano specifico e mi commuovo. Abbiamo vissuto quei 20 e rotti anni insieme, sotto lo stesso tetto, emotivamente insieme».
In quel periodo ha vissuto l'emozione della proposta di matrimonio da parte di Mercury, l'angoscia di perderlo quando si rese conto che era gay e il dramma di assistere ai suoi ultimi giorni. C'è un ricordo particolarmente forte di quel periodo che la tormenta ancora. Mentre la sua vitalità si riduceva sempre di più, Mercury ha guardato i filmati in DVD delle sue esibizioni:
«Una volta si rivolse a me e disse rattristito: "E pensare che ero così bello...". Mi sono dovuta alzare e lasciare la stanza. È stato troppo sconvolgente. Non ci siamo mai concessi di commuoverci in sua presenza, il che era difficile. Ma sapevo che se fossi rimasta lì sarei scoppiata in lacrime. Quando sono rientrata mi sono seduta come se niente fosse accaduto, ma quella frase mi aveva colto alla sprovvista».
Mary era una addetta al pubblico nel negozio di moda Biba a Kensington, sempre nella zona Ovest di Londra, quando ha incontrato Mercury per la prima volta. Lui era ventiquattrenne all'epoca, e lavorava presso la bancarella di vestiti che gestiva con il batterista dei Queen, Roger Taylor, nel vicino Kensington market.
Inizialmente ha trovato Mercury sicuro e deciso, ma è stata anche affascinata dall'aspetto artistico da musicista istintivo:
«Era come nessun altro che avessi incontrato prima. Era molto sicuro di sé, una cosa che io non sono mai stata. Siamo cresciuti insieme. Mi piaceva ed è andata avanti così».
La coppia ha condiviso un monolocale per poi si trasferirsi in un modesto appartamento con una sola camera nella vicina Holland Road. Erano beatamente felici, ma non avevano parlato del loro futuro insieme.
«Poi, quando avevo 23 anni mi ha dato una grande scatola il giorno di Natale. Dentro c'era un'altra scatola, poi un'altra e così via. Era solo uno dei suoi giochetti divertenti. Alla fine ho trovato un bell'anello di giada all'interno dell'ultima scatola, quella più piccola.
L'ho guardato ed ero senza parole. Ricordo di aver pensato: "Non capisco cosa stia succedendo". Non era per niente la situazione che mi aspettassi. Così gli ho chiesto: "A quale mano devo metterlo?". E lui disse: "All'anulare, sulla mano sinistra". E poi aggiunse: "Perché... mi vuoi sposare?". Sono rimasta scioccata. Era stata una sorpresa talmente grande per me! Sono appena riuscita a sussurrare: "Sì. Lo voglio"».
Ma, impulsivo come sempre, lui ha cambiato idea come si farebbe per un qualsiasi capriccio.
«Qualche tempo dopo ho visto un meraviglioso abito da sposa d'epoca in un piccolo negozio. E siccome Freddie non aveva detto più nulla sul matrimonio, l'unico modo per trattare l'argomento è stato quello di dire: "È ora che mi compri il vestito?". Ma lui disse di no. Aveva abbandonato quell'idea e non ci siamo mai sposati.
Sono rimasta delusa, ma ho avuto la chiara sensazione che non sarebbe mai successo. Le cose diventavano sempre più complicate e l'atmosfera tra di noi stava cambiando molto. Doveva essere tutto chiaro, come se fosse scritto sui muri, ma io non volevo capire. Non ne avevo la certezza assoluta.
Non ho mai messo in discussione la sua persona. Ma penso che fosse lui stesso a farlo. Sposarsi era probabilmente qualcosa che voleva. Ma poi cominciò a chiedersi se sarebbe stato un bene farlo con me».
La rivelazione che Mercury era gay ha posto fine al loro rapporto fisico, ma Mary è sempre stata grata a Freddie per essere stato sincero con lei, trovando il coraggio di parlarle dei suoi mutevoli sentimenti sessuali.
«Se non fosse stato una persona leale e non me lo avesse detto, ora non sarei qui», dice candidamente. «Se fosse andato avanti portandosi dentro la propria bisessualità senza dirmelo, avrei contratto l'AIDS e sarei morta».
Mary aveva iniziato a notare che rientrava a casa sempre più tardi e pensò che avesse una relazione con un'altra donna. Profondamente ferita, temeva che la loro relazione fosse finita. Ma un giorno le disse che aveva qualcosa di importante da annunciare, qualcosa che avrebbe cambiato per sempre il loro rapporto.
Con lo sguardo rivolto verso il grembo, Mary racconta a bassa voce:
«Non dimenticherò mai quel momento. Essendo un po' ingenua, ci avevo messo un pezzo a capire la realtà. In seguito si è sentito meglio per avermi finalmente detto che era bisessuale, anche se io ricordo di essermi rivolta a lui in quel momento dicendo "No Freddie, non credo che tu sia bisessuale, penso che tu sia gay».
Freddie, ricorda, l'abbracciò e le disse che qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe sempre voluto lei come parte della sua vita. Per un periodo il rapporto si stabilizzò in modo abitudinario, anche se non era una condizione che poteva durare in quel modo. Quando c'erano delle cene, lei si sedeva al lato di Mercury e il suo ultimo fidanzato era sull'altro.
Alla fine, Mary decise di andarsene dal loro appartamento e, tramite la casa discografica, Mercury le comprò un appartamento da 300 mila sterline.
Mary diventa riflessiva:
«La cosa triste è che se fosse stato più attento al suo stile di vita dopo di allora, forse sarebbe ancora qui. Con i progressi della medicina moderna le cose oggi sono diverse».
Per come è andata, Mary ha potuto solo osservare da bordo campo come il suo ex amante abbia intrapreso un capitolo distruttivo della propria vita.
«Penso che Freddie avesse raggiunto una fase in cui pensava di essere invincibile. Si convinse che quella era una fase felice, e forse in parte lo era. Ma credo anche che in parte non lo sia stato.
E poi era troppo tardi. L'unica persona che avrebbe potuto cambiare le cose era lo stesso Freddie. Ma credo che facendo cose contrarie al proprio istinto non sarebbe stato più sincero con se stesso. Molti dei suoi cosiddetti amici erano lì per i biglietti gratuiti, l'alcol senza limiti, i farmaci gratis, il pasto garantito, il gossip sui giornali e naturalmente per i regali costosi che lui gli faceva».
«Lui disse: "Se le cose fossero andate diversamente sarebbe andata a mia moglie, e questa casa sarebbe stata tua comunque"».
Mary ha avuto due figli: Richard, che Freddie ha potuto conoscere, e Jamie, nato poco dopo la sua scomparsa. Il rapporto di lei con il loro padre non durò a lungo. Con il tempo, Mary incontrò un altro uomo che ha poi sposato. Ma il matrimonio ha vacillato dopo appena cinque anni e così hanno divorziato dieci anni fa.
È sempre stato Mercury l'unico vero amore della sua vita. I suoi ricordi non si sono mai sbiaditi.
«Freddie era divertente. Le uniche volte che l'ho visto davvero serio erano quando lavorava alle canzoni. In casa è tutto fermo al suo posto, ma si avverte una qualche energia.
La personalità di Freddie è sempre lì, al di là del mio stato d'animo. È stato sempre emozionante, influenzando quello che accadeva in casa. Era come la manopola del volume della radio. Non ci sono molte persone capaci di entrare in una stanza portando una presenza che renda tutto caloroso e vitale, un qualcosa che sarebbe durato finchè c'era lui».
Il vero Mercury, secondo lei, era un complesso mix di insicurezza e fiducia in se stesso.
«Credo che Bohemian Rhapsody sia stato il punto di svolta. Gli fece capire che non aveva bisogno di dubitare di se stesso. Anche se si diceva che le stazioni radio non l'avrebbero mai passata perché era troppo lunga, non c'è stato modo di convincere Freddie a tagliarla».
Vedendo i fan che continuano ad affluire davanti all'ingresso della casa dove ha abitato il proprio mito, Mary comprende quel desiderio di visitare la sua ultima dimora.
Ma sa di avergli fatto una solida promessa.
«Non ho mai tradito Freddie durante la sua vita e non lo tradirò nemmeno ora».