Hey Nile. Did you ever play with Freddie Mercury and the Queen boys?
— frankie tamburrini (@tambybhoy) 10 gennaio 2018
Dal Regno Unito gli chiedono:
«Hey Nile, hai mai suonato con Freddie Mercury e i ragazzi dei Queen?».
No, but I did mix a Queen record. It was unreal what effort Freddie put into his vocals. Some time there were as many as 50 vocal tracks. https://t.co/Zjo8Slx72p
— Nile Rodgers (@nilerodgers) 10 gennaio 2018
La risposta di Rodgers non tarda ad arrivare di oltre 10 minuti:
«No, ma ho mixato un disco dei Queen. Era incredibile l'impegno che Freddie metteva nelle sue parti vocali. Alcune volte c'erano fino a 50 tracce vocali».
La prima parte della risposta inizia a suscitare qualche ovvia curiosità. Qual è il disco dei Queen al quale avrebbe lavorato questo genio della registrazione?
A cercare di togliere a tutti il punto di domanda è il nostro amico Enrico Fertini.
Which Queen record did you mix? I remember only Freddie Mercury's Time and In my defence tracks.... Thank you
— Enrico (@EFertini) 10 gennaio 2018
«Quale disco dei Queen hai mixato? Ricordo solo i brani Time e In My Defence di Freddie Mercury... Grazie.»
You are correct it was Freddie's #Time https://t.co/6GOEMmtaWu
— Nile Rodgers (@nilerodgers) 10 gennaio 2018
And all the vocals were Freddie's, dozens and dozens of layers on a Studer A 80 tape recording machine. It was stunning. https://t.co/6GOEMmtaWu
— Nile Rodgers (@nilerodgers) 10 gennaio 2018
«Hai ragione, era Time di Freddie Mercury. E tutte le voci erano di Freddie, decine e decine di sovraincisioni su un impianto di registrazione a nastro Struder A 80. È stato straordinario.»
Nel 1992, in piena attività con la reunion degli Chic, il manager Jim Beach concesse a diversi produttori mondiali la licenza di rielaborare alcune canzoni e interpretazioni di Freddie Mercury, per la compilation The Freddie Mercury Album (negli USA con il titolo The Great Pretender). A supervisionare il progetto viene chiamato in causa una vecchia conoscenza: l'ex produttore dei Queen e dello stesso Freddie che risponde al nome di Reinhold Mack. Pubblicato nel novembre dello stesso anno, il disco celebra la memoria di Freddie nel primo anniversario della sua scomparsa.
Nile Rodgers prende in carico il remix di Time, il brano interpretato da Freddie nel 1986, scritto da Jeff Daniels e Dave Clark per il musical omonimo portato in scena da quest'ultimo nello stesso anno al Dominion Theatre di Londra. Fra l'altro, nello stesso teatro i Queen decidono di programmare oltre 15 anni più tardi il proprio fortunatissimo musical: We Will Rock You, scritto con Ben Elton.
Oltre al proprio tocco nella produzione musicale, fondamentalmente Rodgers aggiunge proprie parti di chitarra e tastiere che arricchiscono la canzone rendendola al contempo meno pesante e più commerciale nel suono, lasciando intatta l'enfasi conferita dalla magistrale interpretazione di Freddie Mercury.
He created a chorus by singing every part. Brian May is a good singer too. https://t.co/k9ODkygXr6
— Nile Rodgers (@nilerodgers) 10 gennaio 2018
Tornando alla straordinarietà della tecnica di registrazione vocale di Freddie, Nile aggiunge:
«Ha creato un coro cantando per ogni singolo interprete. Anche Brian May è un buon cantante».
Non sappiamo in quale contesto inserire Brian May in questa registrazione, dal momento che le altre voci nei cori di Time sono accreditate a John Christie (co-autore dell'altro pezzo famoso per il musical, In My Defence) e Peter Straker (il grande amico di Freddie che ancora oggi fa il cantante).
Nile Rodgers ha collaborato come produttore, compositore e turnista con alcuni dei maggiori artisti della propria epoca, che arriva ovviamente ai nostri giorni. Fra essi spiccano Diana Ross, Debbie Harry, David Bowie, INXS, Madonna, Duran Duran, Jeff Beck, Mick Jagger, Grace Jones, Depeche Mode, B-52's, Michael Bolton, Daft Punk, Christina Aguilera e anche il nostro Max Pezzali.