Intervista di Danny Scorr al batterista Roger, 65 anni
Fonte: Sunday Express del 9 novembre 2014
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana
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A me e Freddie Mercury piaceva farci delle risate nei tour. Che ci fossero guai o cose buone, io e Fred volevamo esserci. Questa foto è stata scattata nel nostro tour in Sud America in quelche momento del 1981.
E sì, a volte le cose finivano per essere un po' folli e audaci, ma era quello che fanno le rock band. Eravamo dei giovani ragazzi che guadagnavano soldi in modo onesto divertendosi viaggiando per il mondo. Probabilmente è questo il motivo per cui mi piace così tanto questa foto.
Dice tutto, non è vero? Siamo esuberanti, non ci prendiamo sul serio e ci godiamo il fatto di essere in una grande, grande band.
Abbiamo fatto i nostri ultimi concerti con Fred nel 1986, anche se in quel momento non mi sarei mai aspettato che fossero i nostri ultimi spettacoli - nessuno di noi se l'aspettava. Nessuno di noi poteva prevedere che stava per ammalarsi e morire così presto. Dire che Fred ci manca non si avvicina nemmeno un po' a spiegare quello che abbiamo sentito in quel momento e che sento ancora oggi.
Divenne ancora più evidente quando iniziai a lavorare al nuovo album con Brian May, che comprende cose che abbiamo registrato quando Fred era ancora con noi. Potete immaginare che cosa abbia significato ascoltare la sua voce in studio. Solo a pensarci mi vengono i brividi lungo la schiena. Che voce!
Il mio ingresso nella musica è avvenuto abbastanza presto. Mio padre non aveva granchè di istruzione, ma voleva che io prendessi delle qualifiche, così ho finito per vincere una borsa di studio per accedere alla scuola corale di una cattedrale.
Ho suonato con un paio di band locali nel West Country, dove io sono cresciuto, ma quando avevo 18 anni poi mi sono trasferito a Londra, che a quel tempo era probabilmente la città musicalmente più eccitante del mondo. Avrei dovuto studiare odontoiatria, ma per tutto il tempo mi sono messo alla ricerca di una band alla quale unirmi. Poi ho incontrato un tizio chiamato Brian May, che suonava la chitarra. È strano come degli incontri casuali del genere possano cambiare la vita.
Abbiamo formato una band chiamata Smile, e Freddie Mercury faceva parte della gente che veniva a vederci suonare. Conosceva le stesse persone che conoscevamo noi e mi sono imbattuto in lui a concerti, nei bar e a guardare gente come Jimi Hendrix. Fred amava Jimi tanto che andò a vederlo 14 volte. Penso che lo vide nove sere di fila nei pub di tutta Londra.
Io e Fred alla fine iniziammo a lavorare insieme a una bancarella del Kensington Market. Vendevamo vestiti e cose usate; riuscivamo a guadagnare appena abbastanza da mantenere la band.
Come era Freddie? Al di lù dello showman, era un tipo piuttosto introverso e timido. Ma se aveva l'attenzione focalizzata su di se era una star naturale, come l'abbiamo visto tutti dopo che formammo i Queen. Settimana dopo settimana vedevamo crescere questo personaggio, Freddie Mercury.
Mi piaceva vederlo soggiogare il pubblico. È stato il migliore - nessuno poteva accostarsi a lui.