Viene realizzato in ben sei studi diversi, per la fiera disperazione del produttore Roy Thomas Baker, a cui tocca l'arduo compito di mettere insieme tutti gli elementi che il gruppo elabora in un'estate di straordinaria creatività.
Tutti e quattro contribuiscono con delle hit di successo.
Per il nome dell'album, i Queen prendono in prestito il titolo di un film dei fratelli Marx, cosa che ripetono con la pubblicazione successiva.
Raggiunge lo status di disco di platino nel Regno Unito, ragalando per la prima volta al gruppo la vetta alla classifica di vendite discografiche inglesi. Ottiene lo stesso risultato in Olanda, Nuova Zelanda e Australia, ed è inoltre #2 in Canada e #4 negli USA.
Rientrati in patria dall'estenuante tour mondiale, si affidano alla tutela legale di Jim Beach per tagliare ogni filo che li legava alla Trident. Il procedimento è lungo e oneroso, ma alla fine si pattuisce di corrispondere al vecchio management l'uno per cento delle royalties derivanti dai successivi sei album che avrebbero pubblicato.
Con la mente finalmente libera da pensieri oppressivi, si fiondano in studio per registrare il loro quarto album. Sarà il disco più costoso mai realizzato fino a quel momento. Per le sessioni si servono di ben sei studi fra il mese di agosto e novembre del 1975, al Sarm East, l'Olympic, il Rockfield, lo Scorpio, il Lansdowne e il Roundhouse Studios.
Il refuso della situazione precedente viene fatto sfogare in Death On Two Legs, nella quale Freddie ne canta di tutti i colori al vecchio management, pur senza mai nominarlo.
A Night At The Opera contiene musica dei generi più disparati: dalla commedia musicale al folk fantascientifico, dall'operetta alla ballata d'amore, dall'ode alle automobili in tempo 5/8 all'hard rock in 3/4, il tutto impreziosito con orchestrazioni e strumentazione ricercatissima.
In chiusura dell'album c'è anche la versione Red Special dell'Inno Nazionale Britannico, God Save The Queen. Veniva già da tempo intonata dal pubblico prima dei concerti. Brian aveva registrato una prima versione definitiva già nel 1974 al Rockfield Studios, durante le sessioni di Sheer Heart Attack, per riprodurla alla fine dei concerti già nell'ottobre di quell'anno.
I ragazzi si rendono conto di avere per le mani qualcosa di unico, così invitano la stampa per un ascolto prima del nuovo tour, e prima anche del missaggio definitivo.
Il successo riscosso dall'album, trascinato dall'acclamato singolo Bohemian Rhapsody, proietta la band nell'Olimpo del Rock e ai vertici delle classifiche mondiali di vendite discografiche.
Il 14 novembre '75 i Queen partono per un nuovo tour mondiale, che tocca Regno Unito, USA, Giappone e Australia. Nel mentre, si esibiscono in diretta TV per la BBC al concerto della vigilia di Natale, organizzato all'Hammersmith Odeon di Londra. Il tour promozionale termina il 20 aprile, ma una estenione estiva degli spettacoli nel 1976, che precede l'uscita dell'album A Day At The Races, porta al grande concerto gratuito a Hyde Park.
Ormai nessuno li avrebbe più fermati.
La prima classifica vede ANATO al 4° posto tra i 33 giri più venduti nelle classifiche inglesi.
Sul podio troviamo "The very best of Slim Whitman" (3° posto), "How dare you!" dei 10cc (2°) e "Desire" di Bob Dylan (1° posto).
La seconda classifica, legata a Radio Montecarlo, indica ANATO al 7° posto. Sul podio troviamo "Shake some action" dei Flamin' Groovies (3° posto), La batteria, il contrabbasso ecc... di Lucio Battisti (2° posto) e Blue for you dei Status Quo (1° posto).
─ Manuele Bellissari
■ Aneddoti e citazioni
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