da www.digico.biz - 31 maggio 2018
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Nel tour europeo 2018 dei Queen+ Adam Lambert, ad occuparsi del suono c’è Clair Global, ed il cuore di tutto l’impianto audio è costituito da un paio di affidabili console DiGiCo.
«Mi ci sono buttato dentro con una competenza limitata e un salutare entusiasmo, senza guardarmi indietro. Oggi cerco di vedere le cose in modo globale. Uno show è la combinazione di tutti gli elementi della produzione, nello stesso identico modo in cui vengono combinate le tracce audio nel mix. Per cui, quando tutto si fonde insieme nella maniera giusta, si prova un’immensa sensazione di soddisfazione verso il proprio lavoro.»
Tom è al seguito della band da quasi quattro anni ed è convinto che la produzione attuale sia una delle migliori mai viste.
«Il range vocale di Adam è assolutamente incredibile. Si immerge nel ruolo ogni sera e le sue performance sono estremamente consistenti. Come tanti nella sua posizione, è molto attento al suono del proprio monitor. Ed è questo il dettaglio a cui lavoriamo tutti insieme: FOH, band e tecnici dei monitor. In questo modo può sentirsi sempre a proprio agio.
Come potrete aspettarvi, la band nutre un profondo interesse nel modo in cui suonano gli strumenti, in particolare per quanto riguarda gli effetti ed i segnali sonori. È sempre una questione di come si riesce a riprodurre il sound delle registrazioni originali, oppure per trasporre una canzone in veste live. In genere tutto questo viene gestito con una conversazione.»
Tom lavora con un SD5 sul FOH ed è un sostenitore della DiGiCo fin dal 2011.
«Ho iniziato a specializzarmi nelle console DiGiCo durante il mio lavoro come tecnico freelance per Clair Global. Trovo il loro approccio molto logico, ragionevole e flessibile. Per cui, quando è giunto il momento di scegliere, quella di DiGiCo è diventata la mia console preferita.»
Tom non usa settaggi istantanei pre-impostati, dal momento che preferisce missare lo spettacolo mediante amplificatori controllati in tensione, servendosi di macro per regolare i segnali di mix ed effetti. Per questo motivo si sente a proprio agio, avendo una serie di macro al posto di ulteriori banchi per i faders nel blocco principale.
«Le flessibili soluzioni I/O della DiGiCo si integrano bene con la mia strategia di rischio calcolato nel combinare il software con l’hardware sul mio banco di controllo e con la flessibilità pressoché infinita di indirizzamento. Inoltre il layout delle console viene perfettamente incontro al mio approccio. Mi piace utilizzare i Dynamic EQ per le voci. Sui miei gruppi non possono mancare. Poi il resto viene trattato da me con effetti esterni, utilizzando kit Waves e Universal Audio.»
Al momento Tom utilizza circa 80 segnali di input sul palco, con approssimativamente 15 canali stereo dedicati ai ritorni degli effetti. Tutto gira a 48kHz grazie al numero di porte MADI disponibili, dal momento che lo spettacolo viene messo su multi-traccia ogni sera.
JJ crede fermamente che per essere tecnico dei monitor serva carpire le esigenze individuali del musicista.
«È questo che serve, non fare quello che piacerebbe sentire a me stesso. Ed è vitale comunicare con gli artisti e guadagnarsi la loro fiducia. Diversamente dal Front Of House, che è focalizzato a fornire il miglior mix possibile al pubblico, per i monitor serve tanta psicologia e senso della logistica, che sono puramente alla fonte del suono. Essere un po’ disturbati mentalmente forse aiuta a destreggiarsi con qualcosa come 30 mix ascoltandone solo uno per volta!»
Per JJ lavorare con i Queen+ Adam Lambert è una gioia, e adora il fatto che siano artisti molto alla mano. Descrive il set-up come una mistura di vecchia scuola e nuovi talenti: 28 monitor con 18 mix più due colonne laterali, più quello della grande batteria di Roger Taylor, ed un sistema in-ear monitor per il bassista, il percussionista e Adam.
JJ ha impiegato per anni la DiGiCo, fin dai primi D5 fino ai modelli odierni. Secondo l’abile mix-man, se si conosce un tipo di DiGiCo li si conoscono tutti.
«In precedenza con i Queen ho usato il SD7, ma per questo tour mi sono spostato sul nuovo SD5, che è l’ideale. Adoro riuscire a missare con facilità e abbinare banchi di input, output e amplificatori controllati in tensione. Per cui mi allontano mai troppo dai controlli che preferisco.»
JJ controlla 90 canali di input in posizione da monitor, con più di 24 ritorni di effetti, sub mix e interconnessione di dialogo con il palco.
«Ho 30 mix e, poiché abbiamo un palco principale e un palco secondario, i settaggi prefissati sono essenziali per rispondere alle modifiche di posizione degli attori sul palco. I membri della band si spostano dal palco principale a quello secondario, e spesso escono fra il pubblico. Adam non ha problemi con il proprio in-ear monitor, ma Brian [May] ha bisogno di sentire la propria chitarra ovunque si sposti. Per questo ho diverse zone gestite, alcune in stereo entro le quali posso inviare un mix dei tre amplificatori principali solo quando lui è sul posto. Questi spostamenti possono avvenire in qualsiasi momento, per cui non possono essere incluse in settaggi preimpostati. Ecco perché li gestisco in tempo reale con degli amplificatori controllati in tensione.»
I Queen+ Adam Lambert si imbarcano nella quarta leg del loro tour mondiale il 7 giugno, attraversando l’Europa prima di arrivare a Londra per tre serata, concludendo al Marlay Park di Dublino domenica 8 luglio. Una volta completato il tour, si dirigeranno a Las Vegas per un mese di lunga permanenza in città nel mese di settembre.
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