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Roger Taylor & Rory - interviste su The Sunday Times [24 maggio 2020]

24/5/2020

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Il rapporto tra un papà rockstar e una figlia medico, tra famiglia, carriera e aneddoti

di Nick Duerden - The Sunday Times - 24 maggio 2020
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana

■ Rory


Ho sempre saputo come si guadagnava da vivere papà e l'ho ammirato sempre con un certo senso di soggezione. Amavo la musica, me generalmente ero abbastanza timida e non parlavo mai di lui. Naturalmente a scuola alla fine si scopriva di chi ero figlia. Alcuni ci scherzavano. Altri bambini battevano le mani al ritmo di un particolare successo dei Queen... Non è stato sempre bello da sopportare per me, probabilmente, ma alla fine si trattava di cose di questo genere.

Sapevo di voler diventare medico fin da piccola. Con mio padre che si occupava di musica e mia madre [Dominique Beyrand, la prima moglie di Roger] che all'epoca lavorava per la Virgin Records ─ mentre ora è una consulente funebre ─ erano sempre chiari sul fatto che avrei dovuto fare solo quello che volevo. Sapevo di voler aiutare la gente, così ho studiato medicina e mi sono qualificata come medico di famiglia nel 2011. C'è molta pressione in un lavoro come questo e orari molto lunghi. Però mi piace, e papà mi ha sempre supportato molto.

Sono sempre andata a vedere i Queen suonare dal vivo. Mi piace che lo facciano ancora con tanta passione e che siano così perfezionisti. Papà è ancora incredibilmente in forma a 70 anni. Ma, se ci pensiamo, suonare la batteria è come un vero e proprio allenamento fisico. È in formissima.

Quando mi ha detto che i Queen stavano ri-registrando We Are The Champions come "You Are the Champions" in supporto degli operatori sanitari in prima linea mi sono sentita molto orgogliosa di lui. Così quando mi ha chiesto se avessi voluto apparire nel video gli ho risposto: «Certo, perché no?!». Non ho mai voluto stare sotto i riflettori, quindi trovarmi in un video pop ora è strano.

Sono cresciuta a Londra con mio fratello maggiore, Felix. Mio padre stava in campagna con la sua seconda moglie e gli altri tre figli, i miei fratellastri e sorellastre. Ma ci vedevamo spesso, ed eravamo sempre uniti. Ci siamo sempre considerati una sola famiglia e la mamma è stata davvero brava a far sì che ciò accadesse. Facevamo molte vacanze in famiglia e tanti fine settimana insieme.

Papà mi portava sempre fuori ogni mercoledì per il nostro appuntamentino serale al cinema, e poi a mangiare un hamburger gigantesco. Quando avevo 9 anni mi portò anche alla Mostra del Cinema di Venezia. Abbiamo visto Sleepers, che era piuttosto violento come film. Ero troppo giovane per tutto quello. Eravamo seduti accanto a Kevin Bacon, che nel film interpreta il cattivo di turno. Continuava a coprirmi gli occhi e a dirmi che non era davvero così cattivo. Io pensavo: «Non ho idea di cosa stia succedendo, ma andrà tutto bene!».

Ho sempre avuto un rapporto molto stretto con mio padre, e ci incontriamo regolarmente a cena o per andare a vedere le partite del Chelsea allo stadio. Quindi la vita in isolamento in questo momento è davvero difficile per noi. Lavoro come medico di famiglia nella zona Ovest di Londra, ma la mia giornata lavorativa tipica è molto cambiata: faccio tantissime consulenze telefoniche e video, e quando incontro i pazienti di persona devo assolutamente indossare i dispositivi di protezione individuali. Ho avuto sintomi molto lievi del Coronavirus diverse settimane fa, prima che il test fosse disponibile per gli operatori sanitari. In quella fase decisi di auto-isolarmi. Ogni volta che ora parlo al telefono con papà, la prima cosa che mi chiede è se indosso i miei DPI.

Non vedo l'ora che la vita torni alla normalità, come tutti vorrebbero. Voglio andare in Cornovaglia, dove papà vive con sua moglie Sarina [Potgieter], e bere un buon Cornish Rattler con lui al pub; è un tipo di sidro bevuto nella sua zona di origine in Cornovaglia, dove lui è cresciuto. È abbastanza forte, ma davvero divertente da bere. E con lui al mio fianco non può che essere così.
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■ Roger



Rory era la figlia perfetta che tutti vorrebbero avere. Era piuttosto timida e incredibilmente modesta. Aveva ricevuto un'educazione francese, perchè sua madre è francese, e ha frequentato una scuola molto impegnativa che le diede un'immensa etica del lavoro. Di tutti i miei figli, lei è stata forse la più impegnata. Si è sempre applicata molto a scuola e sono molto orgoglioso di quello che fa oggi. Non è facile diventare un medico. Ha fatto sette o otto anni di formazione di base, esami di continuo, ed è anche un lavoro duro. Ma Rory ha affrontato tutto in modo davvero stoico. Ha una bontà innata verso il prossimo ed è sicuramente una persona molto migliore di me.
Anche lei però sa come divertirsi. Doveste vederla! È una ragazza festaiola, Rory. Si dice così dei medici, no? "Fai come dico, ma non fare come faccio".

Mi piacerebbe pensare che i miei figli si siano sempre considerati un gruppo unito. Crescendo, sono sempre stati presenti l'uno per l'altro. Ovviamente i litigi non possono mancare, ma abbiamo passato delle estati bellissime insieme. Siamo usciti in mare con la barca di famiglia, una cosa che ci ha regalato i nostri momenti più intimi. Per me è sempre stato importantissimo essere vicino e presente per i miei figli.

Nei Queen non abbiamo mai voluto mettere in pubblico la nostra vita privata, e penso che ci siamo riusciti abbastanza bene, anche Freddie [Mercury], ai vecchi tempi. Non volevamo essere al centro dell'attenzione. Non era questo il nostro obiettivo. Ci occupavamo di musica e di far divertire la gente. Non volevamo nessuna di queste cose da celebrità moderne; non mi piacciono. Le trovo cose molto superficiali.

Uno dei miei figli, Rufus, è il batterista dei The Darkness, ma gli altri non sono mai stati molto interessati alle luci della ribalta e hanno seguito le loro strade. Non hanno mai detto: «Oh, sai chi è mio padre?». In realtà, perfino con gli amici hanno parlato di me e di chi fossi, se non rarissimamente. Può essere difficile la vita per i figli di personaggi famosi. I figli di John Lennon? Per loro dev'essere stata dura. Come si fa a reggere quel confronto?

È stato bello guardare il biopic Bohemian Rhapsody sui Queen insieme a Rory. Non ho mai parlato molto con lei della band nel corso degli anni. Credo che sia sempre stata molto presente sullo sfondo della loro vita da sempre, quindi più che interessati ne saranno stati ben sazi. A Rory mi è parso che sia piaciuto, anche se mi ha detto che sua madre si sarebbe infuriata perché la donna che l'ha interpretata nel film non le assomigliava per niente.

Rory è venuta spesso in tour con me, così come hanno fatto tutti i miei figli. Quando sono in tour vivo per conto mio. Ho bisogno di riposo e loro conoscono la mia routine quotidiana. Perciò si organizzano sempre in funzione di questo, ma si divertono sempre tantissimo.

So che un medico non dovrebbe curare i membri della propria famiglia, ma naturalmente Rory mi dà dei consigli. Ogni volta che parliamo, e parliamo spessissimo in questi giorni, mi dice che devo prendere più vitamina D per rafforzare le mie... difese immunitarie e quant'altro. Parliamo spesso del giardino che ho qui a casa in Cornovaglia. In tempi difficili come questo, è bello lasciarsi circondare dalla bellezza della natura lasciando lontano tutto il resto. Però i miei figli sono ancora la cosa più importante della mia vita, e spero di essere stato un buon padre. Ma sembra che siano cresciuti tutti bene.
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■ Strambe usanze




Rory su Roger

«Quando scherza ha un'espressione facciale particolarissima. Capiamo sempre quando sta per raccontare una barzelletta. È una cosa che non riesce a controllare»


​

Roger su Rory

«Ha una parola d'ordine per quando uno di noi due beve troppo: dice "Pasticci di carne"»
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■ Leggi anche...


​

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     • Roger Taylor, party per il matrimonio con Sarina Potgieter [2010]









​

─ @claudiobadger
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