di Simon Bradley, TeamRock.com - 1 ottobre 2014
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
Ciò che rende questa chitarra così... "speciale" è che Brian l'ha concepita, progettata e costruita insieme a suo padre partendo da parti di risulta in 18 mesi fra l'inizio del 1963 e la fine del 1964.
Oggi 1 ottobre viene pubblicato il libro Brian May’s Red Special, che tratta l'intera storia dell'esistenza di questa chitarra, con le parole dello stesso Brian, abilmente assistito dal sottoscritto, ed illustrato con delle incredibili fotografie, incluse molte dei momenti in cui la chitarra veniva costruita.
1) Probabilmente la parte più nota del manico è il pezzo di mogano di cui è fatto. Apparteneva a un vecchio camino centenario "...raffazzonato in giro per il laboratorio..." e lavorato da Brian usando vari strumenti, alcuni dei quali progettati e realizzati da lui stesso.
2) Il manico in mogano è fissato sopra un pezzo di solido rovere all'interno del corpo della chitarra, ed è quest'ultimo a tenere in tensione le corde e a reggere stabilmente il tutto. Brian voleva una tastiera in ebano, ma la realizzò di quercia che poi ha dipinto di nero e lucidato a mano.
3) A differenza, per esempio, da una Fender Stratocaster, la chitarra è stata volutamente progettata per consentire lo smontaggio del battipenna senza che l'elettronica venga a sua volta rimossa. Realizzato in Perspex nero, è tutt'oggi in condizioni abbastanza decenti, anche se i tre nuovi bordi che contornano i pickup risalgono a un restauro del 1998.
4) I tre pickup Burns Tri-Sonic sono ancora le unità originali che Brian ha acquistato durante la costruzione della chitarra. Aveva provato a costruirne di propri, ma neanche la sua genialità poteva superare alcuni problemi, quindi andò a prendere i Burns in un negozio nel centro di Londra. Costarono qualche decina di scellini ciascuno.
5) La leva del tremolo è un puntone di sostegno del cestino che si trovava davanti a una bicicletta e Brian ne ha realizzato la punta con un pezzo proveniente dal kit di aghi per cucire di sua madre che, ancora una volta, ha modellato a suo piacimento utilizzando un proprio metodo. Usa molto il vibrato quando suona, aggiungendo un tocco caratteristico al proprio sound.
7) Sebbene la maggior parte dei liutai dovrebbero averne la possibilità e sarebbe vivamente suggerito un rifacimento completo della tastiera, Brian preferisce conservare ognuno dei tasti originali, a partire dal tasto zero. Molti sono pesantemente scalfiti e segnati dopo 50 anni di utilizzo, ma la leggerezza del tocco di Brian gli consente di considerare non necessaria alcuna sostituzione.
8) Parlando dei tasti, Brian ha determinato la loro esatta dimensione e distanza sulla tastiera mediante dei propri complessi calcoli. In realtà arrivò ad utilizzare uno dei primissimi computer al mondo per ottenere i valori precisi al centesimo.
9) La chitarra è presente praticamente in ogni canzone che i Queen abbiano mai registrato. Le eccezioni comprendono brani meno noti, come la jazzeggiante My Melancholy Blues (da News Of The World del 1977) e la ben più familiare Crazy Little Thing Called Love, per la quale Brian ha utilizzato una Fender Esquire di proprietà di Roger Taylor, il batterista dei Queen.
10) È probabilmente la più famosa chitarra elettrica sul pianeta e, come tale, le misure di sicurezza adottate per tenerla in custodia durante i tour sono accuratissime, per non dire di più. Ad esempio, durante la famosa visita dei Queen in Sud America nel 1981, era sotto vigilanza armata in ogni momento. Non azzardatevi neppure a guardarla!
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