Il cognome deriva dalla città turistica indiana di Bulsar (l'attuale Valsad), nel Sud dello stato del Gujarat dal quale provenivano. Sono una famiglia Parsi di religione Zoroastriana.
Figlio di Bomi ─ tesoriere presso la locale ambasciata britannica ─ e di Jer, Freddie (come veniva chiamato già da piccolo) ha una sorella minore: Kashmira.
La famiglia si sposta a Zanzibar per seguire Bomi nei pressi del suo luogo di lavoro. All'età di sette anni Freddie comincia a prendere lezioni di pianoforte.
Nel 1954, quando ha otto anni, viene mandato a studiare alla St. Peter's School, un collegio di impostazione britannica a Panchgani, vicino Bombay (ora Mumbai), in India.
Durante la permanenza nell'istituro forma all'età di 12 anni il suo primo gruppo musicale: gli Hectics.
Eccelle negli sport in generale, ed è un tenace boxer.
Uscito dal St. Peter, dal 1963 vive con la nonna e la zia materna, completando i primi studi alla St. Mary's School, un istituto d'istruzione secondaria di Mumbai.
Quando nel 1964 Freddie ha 17 anni, la famiglia lascia Zanzibar per scampare alle tensioni politiche che li avrebbero potuti esporre a pericoli. Si trasferiscono così in Inghilterra, abitando in una piccola casa di Feltham in Gladstone Avenue #2, periferia Ovest di Londra. Qui trovano appoggio e conforto da una zia materna già residente nella stessa zona.
Da questo momento in poi il giovane Freddie darà il via a un percorso artistico su due versanti: le arti grafiche al college e la musica con il canto nel tempo libero. Stava già nascendo la leggenda che oggi tutti conoscono come Freddie Mercury.
Freddie non ha mai avuto voglia di parlare della propria infanzia e adolescenza. La sua visione della vita gli imponeva di guardare sempre e solo avanti, senza mai voltarsi indietro Neppure i suoi amici più stretti e neppure i colleghi nei Queen hanno mai avuto modo di approfondire le origini di Freddie. Forse è questo che ha spinto Brian May a compiere un viaggio a Zanzibar nella tarda primavera del 2019, un modo per rendere omaggio all'amico e per realizzare un desiderio in compagnia della amata moglie (anche lei molto amica di Freddie).
«Ciao gente! Oggi ho voglia di condividere. Sono un un bel posto, dove le persone vivono in modo semplice (musulmani, cristiani, indù) tutti in armonia tra loro. Virtualmente non esiste la criminalità. E quindi, perché tutto il mondo non può essere così?
Stamattina sto facendo un giro speciale, la vera ragione per cui sono venuto qui.»
«ZANZIBAR !!! Stone Town. Questo è il palazzo in cui vissero Freddie e sua sorella Kashmira da piccoli. Un pellegrinaggio !!!»
«Alla scuola di Freddie. Con le indicazioni della cara Kashmira, sorella di Freddie, e di Abdul, la nostra eccellente guida qui a Zanzibar, siamo riusciti a rintracciare molti dei luoghi dell'infanzia di Freddie. È un qualcosa che ho sempre sognato di fare per tanti anni. È bello condividerlo con voi, gente.»
«Ci siamo divertiti a trascorrere la giornata con questo ragazzino nei nostri pensieri. Un piccolo ragazzino che diventò un fratello per Roger, John e me, per 22 anni. Un ragazzo timido, con il quale abbiano condiviso la prospettiva impossibile di fare della musica che potesse cambiare il mondo. Credevamo pochissimo al fatto che questo si realizzasse effettivamente.
Sono felice di aver potuto condividere alcune esperienze oggi qui su Instagram. Pubblicherò altre cose man mano che le avrò riordinate. Nel frattempo... Asante Sana Freddie. Saluti gente.»
«Finalmente. Il luogo di nascita di Freddie. L'ospedale in cui Farrokh e sua sorella Kashmira sono nati da Jer e Bomi Bulsara, [Freddie, ndt] il 5 settembre 1946. Arrivarci mi ha fatto venire i brividi.»
«Un'ultima sorpresa speciale dai nostri ospitanti: pranzo per due sulla spiaggia ! Addio a Zanzibar da questi intrepidi esploratori !!! Grazie bella e gentilissima gente di questa fantastica isola. Ci avete fatto sentire come a casa.
Zanzibar, Baraza, ci mancherai. Bri»
«E quindi, abbiamo reso giustizia al nostro amico nel recente film di cui siamo stati un po' degli zii ?
Alcuni dei commenti al mio precedente post riguardo la "accuratezza" del film Bohemian Rhapsody mi porta a pensare che molte persone non comprendano cosa significhi la parola "accurato" nel contesto di un biopic piuttosto che di un documentario. Smettete di pensarla così. Si cerca di rappresentare 20 anni in una proiezione della durata di due ore. E c'è una storia da raccontare circa il viaggio emozionale e spirituale di un uomo nel contesto della propria famiglia e amici, e tutto il lavoro fatto in una vita intera.
Si deve raccontare la storia onestamente, decorosamente, senza evitare nessun tema importante, ma neppure toccando gratuitamente dettagli morbosi. Ci si rivolge al senso comune di spettatori di ogni razza, colore, orientamento sessuale ed età. Pensate alla enormità di situazioni e ai milioni di parole dette in 20 anni. Non c'è modo di raccontare la storia senza comprimere la linea temporale, facendogli girare intorno gli eventi, condensando in un'unica scena più conversazioni avvenute nel corso degli anni, amalgamando i personaggi, il tutto cercando di mantenere il 99,9% di ciò che è realmente accaduto !!!
Pensate che confrontando quanto è narrato nel film con gli appunti che si possono raccogliere consultando la stampa, le biografie non autorizzate, ecc., ci siano degli "errori" ? Vi posso assicurare che neppure una singola parola, azione, emozione di Bohemian Rhapsody si trova al suo posto nel film per caso. Tutto è stato collocato per nessun'altra ragione che non fosse fornire allo spettatore una prospettiva, un senso al quadro generale, una rappresentazione coerente di un uomo, della sua vita e dei suoi sogni.
Il fatto che questo film sia diventato di gran lunga il biopic di maggior successo della storia mi dice che abbiamo (intesi come squadra) fatto la cosa giusta.»
In seguito alla segnalazione del Daily Mail, alcuni media hanno diffuso la notizia di Brian May umiliato o comunque infastidito in aeroporto per via dei propri capelli. Il fatto risale viaggio di rientro da Zanzibar. Tutto vero.
«[...] Questi due personaggi cascano a fagiolo con una storia che voglio condividere, risalente a un paio di giorni fa.
Facendo il check-in per il volo di rientro da Zanzibar (effettivamente ero già a metà strada, a Mascate), ho mostrato il mio passaporto, come facciamo tutti, al giovanotto dei controlli al varco.
Con l'aria da burlone ha guardato prima il mio passaporto e poi me, dicendomi ridacchiando: "Oh, ma la persona in questa foto ha i capelli neri. Non sembri per niente tu!", come se fosse stato soddisfatto dei propri arguti poteri da osservatore.
Gli ho detto: "Oh, beh sai, capita. Capita a tutti noi. Sai, capiterà perfino A TE, se sarai abbastanza fortunato!". Al che sembrò meno compiaciuto e perfino un pelino imbarazzato. [...]»
Fonte: www.brianmay.com
• Bohemian Rhapsody, la recensione del film da Abele Gallo [2018]
• Bohemian Rhapsody, biopic a confronto con la realtà [2018]
• Little Freddie Goes To School, singolo benefico con campioni vocali di Freddie Mercury per il Mercury Phoenix Trust [2015]
• Freddie Mercury raccontato dai suoi ex compagni di scuola [Times of India, 2016]