Fonte: www.queenonline.com
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
John Deacon ─ Brian May, il nostro chitarrista. È uno dei nostri primi pezzi. Ci siamo incontrati quando andavo al college. Facevamo solo delle prove e questa è una delle canzoni che avevamo già all’epoca. Molte delle canzoni di quel primo album le avevamo pronte già da tempo; brani come Keep Yourself Alive, Liar, Great King Rat e altre. C'erano solo una o due canzoni sul primo album che rappresentavano un primo tentativo di usare al massimo delle potenzialità lo studio di registrazione. My Fairy King, un pezzo di Freddie, fu costruito in studio in questo modo. Tutte le altre erano essenzialmente di natura live, con una base musicale e solo qualche sovraincisione di voce e assoli di chitarra. Tutto qui.
Beh , potrei farlo, sì. [ridono]
...in base alla tua coscienza...
Non saprei. Roger è il rockettaro del gruppo. Mi spiego meglio: gli piace tantissimo andare in tour. Anche a me piace, ma gradisco anche stare in studio ed avere avere un po’ di tempo da trascorrere a casa.
Però Roger non vuole altro che quello!
Gli piace solo viaggiare e fare concerti.
Gli piace se vengono a vedervi anche delle celebrità?
Oh, sì! È un aspetto che apprezza. Ma lui è uno che lavora duro. Ne combina di tutti i colori sul palco. È uno che davvero mette a dura prova il proprio fisico correndo avanti e indietro ogni sera.
Dà tutto se stesso.
Sì, ogni sera.
Sì, la roccia della band...
...John Entwistle... persone di questo tipo. Sì, io tendo a essere quello più tranquillo, ma ci vuole; è un equilibrio che si crea tra quattro persone diverse e in questo modo può funzionare. Con quattro individui ci sono sempre tantissime idee che possono portare a degli scontri. Inoltre non si deve diventare troppo estremisti per una cosa specifica. Questo potrebbe danneggiare il gruppo, perché ci sono sempre altre tre persone che tirano dalla loro parte.
Uhm, no, non ce lo aspettavamo affatto. Quando abbiamo ultimato l'album A Night At The Opera avevamo già deciso che quella sarebbe stata la canzone da pubblicare come singolo in Inghilterra. Inoltre non pensavamo che per il solo fatto che sarebbe uscito in Inghilterra sarebbe stato per forza pubblicato anche negli USA, perché qui le radio sono ancora più conservative in quanto a gusto musicale. Comunque anche in Inghilterra eravamo perplessi. Abbiamo anche pensato di editarla, ma poi ─ ascoltandola un po' di volte ─ concludemmo che non fosse necessario. Provammo un paio di idee, ma si perdeva il senso della canzone e pertanto l’abbiamo lasciata così com’era. E per fortuna ha ugualmente spiccato il volo.
Prima di tutto direi che è intrattenimento, ma penso che Brian ci metta qualcosa in più di suo. C'è un significato più profondo nei suoi testi, mentre le canzoni di Freddie rientrano più nella categoria fantasy. Dipende soprattutto dall’autore della canzone. Non saprei, dipende dal peso che gli diamo, ma direi che per la maggior parte è solo intrattenimento. Sicuramente non siamo un gruppo che ha orientamenti politici, senza ombra di dubbio.
Sembra che i musicisti o i ragazzi inglesi in generale siano molto più educati alla musica americana di quanto non lo fossero gli americani stessi. Sono state le band inglesi a riportare in America un sacco di cose che i giovani americani avevano smarrito da tempo.
Sì, è probabile. C'è sempre stata tantissima musica americana in Inghilterra fino, ovviamente, a quando arrivarono i Beatles. Con loro ci fu uno spostamento verso la musica inglese, ma prima di allora la musica americana andava per la maggiore: Elvis Presley, Chuck Berry, il primo rock n roll. I gruppi inglesi ascoltavano quella roba lì, Bo Diddley e quel genere di dischi. La musica americana ha avuto una grande influenza.
Una delle prime cose che si nota dei Queen è la precisione con cui eseguite le vostre canzoni. A volte sembrate capaci di creare effetti quasi impossibili, sia elettronicamente che vocalmente, e avete imparato ad usare molto bene lo studio di registrazione.
Troviamo sempre piuttosto interessante le registrazioni. Sai, ci sono tante componenti nei nostri dischi, specialmente se ti metti le cuffie, beh... te ne accorgi. Ritengo che ciò che facciamo sia abbastanza moderno in un certo senso, perché usiamo molto lo studio di registrazione. Penso che abbia un sound più moderno grazie a tutte le sovraincisioni che facciamo. Fino a cinque anni fa tutto questo non si poteva fare, perché non c’erano tali attrezzature. Quando abbiamo registrato il nostro primo album c’erano solo sedici piste per missare. Noi abbiamo usato tutto quello che avevamo a disposizione, ma qualche anno prima c’erano solo 8 e 4 piste e tutti eravamo molto limitati da ciò che potevano fare. Era come far suonare musica dal vivo: andavi in studio e registravi come se si salisse su un palco; tutto qui. Ma ora lavorare in studio è un'arte a sé, poiché si possono creare suoni che non si potrebbero mai riprodurre sul palco.
C'è qualcosa che sogni da sempre di dire su una radio americana? Cosa vorresti dire?
Uhm, non so. Devo dire che le radio americane sono ottime, specialmente per i gruppi emergenti e soprattutto per quelli inglesi. È così che qui è cresciuto l’interesse nei nostri confronti. Abbiamo pubblicato il primo album... OK... e le stazioni radio hanno cominciato a mandarlo in onda, che è una gran bella cosa.
Cosa c'è nei Queen che ti rende più orgoglioso?
Non saprei. Siamo molto soddisfatti del tour che abbiamo appena concluso. È stato il primo tour americano in cui abbiamo suonato in posti davvero grandi. È stato un grande passo avanti. Il nostro pubblico è nettamente aumentato e anche da parte nostra quest’anno abbiamo fatto degli spettacoli buonissimi di cui siamo molto soddisfatti. Ci siamo esibiti in alcune delle location più grandi, come il Forum di Los Angeles o il Madison Square Garden. Si tratta di luoghi di cui hai sempre sentito parlare e ora ci siamo tornati per la quarta volta. Nonostante siamo stati in tour in teatri piccoli, è una nostra ambizione suonare in spazi più grandi. Conosco Roger: suonare al Madison Square Garden e al LA Forum è proprio una delle sue ambizioni. Abbiamo fatto degli ottimi spettacoli stavolta, perché il nostro show rende davvero bene in auditorium di quelle dimensioni
...Anche nella produzione della canzone?
Oh sì, sì... tutto l'insieme che porta al completamento di un brano. Passiamo molto tempo in studio, ascoltiamo la canzone in ogni sua sezione e proviamo a realizzarla nel modo migliore possibile.
OK, abbiamo esaurito il nostro spazio...
Mi stai tagliando o roba del genere? [ride]
No, ti ringrazio molto.
OK, grazie mille davvero!