di Brigit Grant, dal Sunday Express - 29 maggio 2011
Traduzione in italiano di Claudio Tassone per Comunità Queeniana Italiana
In casa di Roger Taylor gira uno scherzo: fate al batterista dei Queen una domanda, una qualsiasi domanda, e la risposta sarà sempre la stessa.
«"Le sette e mezza" è la mia risposta predefinita», ci dice con un sorriso. «Non importa se chiedano cosa voglia bere, cosa guardare alla TV o dove voglia andarmene in vacanza».
Dietro questo scherzo c'è una scomoda verità: uno dei più grandi batteristi nella storia del rock soffre di una marcata riduzione dell'udito. Parlando per la prima volta della sua difficoltà segreta nel riuscire a sentire, Taylor rivela di essersi aggiunto al rango di Pete Townsend, chitarrista dei The Who, e di Phil Collins, ex batterista dei Genesis, a causa del volume altissimo durante i mega-concerti negli stadi.
«Credo che fosse inevitabile e per nulla sorprendente visto quello che ho fatto nei passati 40 anni, ma almeno sono in buona compagnia», dice Roger standosene seduto alla scrivania del suo ufficio presso la propria abitazione nel Surrey. «Le seconde linee sul palco sono rumorosissime, con tutti quei costanti bang, smash, smash, smash. Questo ha danneggiato senza nessun preavviso le terminazioni nervose all'interno del mio orecchio. Penso che quello messo peggio sia il sinistro, poichè era sul lato del mio rullante e del monitor».
È stata sua moglie Sarina, che Roger ha sposato lo scorso ottobre, a notare il fatto che l'abile batterista avesse un problema.
«Lei faceva sempre notare che il volume della TV era troppo alto, anche se io riuscivo appena a sentirlo. Poi ho iniziato a perdermi dei passaggi nei dialoghi dei film e durante le cene, ai party e ai ricevimenti non riuscivo a capire cosa stessero dicendo le persone. È una sensazione strana e frustrante, al punto che ho iniziato a leggere il labiale. Mi sono reso conto che il mio udito non era a posto».
Gli esami alla Harley Street Hearing Clinic di Londra hanno evidenziato la perdita dell'udito da entrambe le orecchie di Roger a causa della prolungata esposizione a forti rumori.
«Adesso utilizzo apparecchi acustici in entrambe le orecchie», spiega indicando con le mani i punti che non sono più coperti dai suoi classici capelli biondi lunghi che eravamo abituati a vedere sulle copertine degli album dei Queen.
«Quando mi vennero menzionati per la prima volta gli apparecchi acustici mi sono immaginato come quei vecchietti nel retro delle chiese con il loro cornetto acustico, ma in realtà questi apparecchi Phonak non si notano quasi per niente e la gente non si rende conto che li indossi».
Per cui la perdita dell'udito non ha fatto perdere nulla del rocker che è in Roger?
«No, ma ora sono un rocker più vecchio», insiste, anche se a 61 anni trapela la sua abbronzatura ed è vestito con una elegante camicia bianca e pantaloni blu scuro ed è ancora il belloccio con le bacchette i cui acuti hanno caratterizzato tante canzoni dei Queen (la sua voce ha un range di tre ottave e mezzo). Ha scritto molti e svariati classici della band, inclusi Radio Ga Ga e A Kind Of Magic.
Riuscire ancora a cantere con il registro alto in questa fase della propria vita è rassicurante per Roger, che ha realizzato quattro album solisti e dioi 12 anni di pausa ha in programma l'anno prossimo la pubblicazione del quinto.
Come lui stesso dice: «È già in lavorazione da tre anni. Ci lavoro solo quando mi va». Eppure probabilmente è saggio da parte di Roger contenersi, dal momento che quest'anno l'attenzione si concentrerà sulla celebrazione del 40° anniversario dei Queen, resa ancora più importante dal dettaglio che di fatto la band si è separata nel 1993 [Nel 1998, ndt] e nonostante tutto non abbia mai cessato di esistere.
Il duraturo lascito di Freddie Mercury, l'attuale successo del musical We Will Rock You e la reunion dei Queen nel 2004 con il successivo tour insieme a Paul Rodgers dei Bad Company sono parte di una storia continua di una band che ha venduto più di 300 milioni di album in tutto il mondo. Per sottolineare questo anniversario, la Island Records ripubblicherà cinque tra i migliori album dei Queen dal 1977 al 1982, cosa che rende molto orgoglioso Roger, il quale aggiunge malinconicamente: «Alcuni di essi meritano».
«Ci sono parti in cui oggi si potrebbe pensare che non avremmo dovuto seguire certe direzioni, ma tantissimo di quel materiale mi fa rendere conto di quanto lavoro abbiamo profuso nella nostra musica. L'idea di fondo di queste pubblicazioni è fare in modo che la gente rivaluti le percezioni rispetto alla band, dal momento che siamo stati considerati un gruppo da singoli. Adesso possiamo presentare gli stessi album a un nuovo pubblico tecnologicamente avanzato, beneficiando di bassi più definiti e suoni più limpidi. Freddie avrebbe amato la rimasterizzazione».
Roger e l'allora Freddie Bulsara sono stati particolarmente amici fin dal momento in cui si incontrarono nel 1971 [Freddie e Roger si conoscevano già dai tempi in cui quest'ultimo militava negli Smile, per cui già prima del 1970, ndt], quando quest'ultimo entrò negli Smile. La band era stata formata da Brian May e, per volere dello studente di arte Freddie, venne ribattezzata in Queen. Roger, che nel frattempo aveva abbandonato i propri studi in odontoiatria, gironzolava nei club londinesi insieme a Freddie per vedere Jimi Hendrix, i Led Zeppelin e David Bowie, tutti artisti che hanno avuto poi influenza sul sound della band.
«Proprio l'altro giorno pensavo a questo. Poi mi sono reso conto che il prossimo novembre Freddie saràmorto da 20 anni», dice Roger chinando il capo. «Mi sconcerta questa cosa, perchè non mi sembra possibile che sia passato tutto questo tempo e mi manchi ancora. Lui era il mio migliore amico, il mio compare di nozze. Abbiamo condiviso moltissime cose e devo tantissimo a lui».
Considerati tutti i preziosi ricordi di Freddie e il costante contatto con sua madre Jer e sua sorella Kashmira, si potrebb pensare che Roger abbia dei sentimenti contrastanti rispetto al prossimo film bio-pic in cui Sacha Baron-Cohen (l'attore famoso per Ali G e Borat) interpreterà l'idolatrato frontman. Ma invece sia lui che Brian ne sono più che felici.
«Le audizioni vanno bene e abbiamo tantissima fiducia in Sacha, poiché è un artista incredibilmente intelligente che va molto più in profondità rispetto a quanto pensi la gente. È molto più alto di Freddie, ma penso che riuscirà a sorprendere il pubblico con la sua performance, anche se non l'ho ancora visto impegnato in scena. Non siamo ancora arrivati a questa fase, ma abbiamo fornito un sacco di materiale per aiutare Peter Morgan (Frost/Nixon, The Queen) ad arricchire il copione, in modo che possa ricreare le dinamiche e i dialoghi che c'erano fra di noi».
Per quanto riguarda il bell'attore biondo che interpreterà Roger non c'è nulla di rivelato. Con un sorrisetto, Roger ribatte: «Non voglio essere coinvolto nella scelta. Io e Brian May saremo solo i supervisori delle musiche».
L'intervista viene interrotta brevemente da un messaggio inviato da Rory, la figlia di Roger, il quale commenta ridacchiando: «Dice che Dragon Attack (scritta da Brian) è una bellissima canzone e che la sta sentendo a ripetizione sul suo iPod. È un medico apprendista».
Con il suo nuovo album solista in cottura a fuoco lento, Roger si terrà impegnato guardando un documentario di BBC Two sulla band, che verrà trasmesso stasera e domani.
«La nostra storia è divisa a metà in due parti: la carriera della band fino alla morte di Freddie è durata 20 anni ed oggi, 20 anni dopo, la nostra musica è popolare come lo era all'epoca. È una specie di duraturo.... reddito».
Quindi, quanto pensi che valga? «Le 7:30pm...», risponde Roger con un sorriso.
La Island Records pubblica le riedizioni di cinque degli album dei Queen il 13 giugno. BBC Two trasmetterà il documentario in due parti dei Queen, Days Of Our Lives, questa sera e domani alle 22:00, con Roger e Brian May.
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