«Onestamente era una fortuna e nessuno dei dirigenti era poi rimasto tanto impressionato dai nastri che infine divennero il loro primo album.»
«A me piacquero e li ascoltai molto.»
«Il loro manager di allora Jack Nelson seguiva anche un cantautore folk, del quale ora non ricordo il nome. In pratica la sua missione era di trovare un accordo per piazzare sia i Queen che altri artisti, ma Steve Brown e gli altri non volevano.»
«Dopo andarono alla EMI. In seguito John Reid divenne il loro manager.»
«Se li avessimo visti dal vivo può darsi che le cose sarebbero andate in modo differente, ma all'epoca non suonavano live. Pensammo che fossero solo una band da studio di registrazione !»
La risposta di Stuart non si fa attendere:
«Certamente non abbiamo sentito dire a nessuno dei nostri che gli piacessero. Dobbiamo ricordare che in quel periodo veniva creata tantissima musica davvero fantastica. Ad essere onesti loro non erano tanto forti all'epoca. Mi piacevano le loro armonie di chitarra, ma non era una cosa tanto rara a quel tempo. Il suono e la produzione erano buonissimi. Registravano alla Trident, dove lavorava anche Elton. L'album successivo fu quello giusto! Gli servirono due album per mettere il tutto a punto; cori, ecc. Alla fine non ci misero poi tanto».
In realtà ─ come sappiamo ─ anche se i Queen erano ben lungi dal considerarsi completi ai tempi del primo album ─ è anche vero che non avevano accesso esclusivo o privilegiato allo studio di registrazione. Anzi, proprio l'accordo con la Trident Audio Productions prevedeva l'utilizzo dell'impianto solo nei tempi morti; spesso questo si traduceva negli orari che andavano dalle 2 di notte alle 7 di mattina, quando il personale delle pulizie arrivava sul posto e mandava via Freddie, Brian, John, Roger e i tecnici di produzione Roy-Thomas Baker, John Antnony e Mike Stone.
Tutto cambiò quando il primo album aveva trovato un editore e l'investimento dei fratelli Sheffield sulla band divenne più che giustificato; direi dovuto.
Fra l'altro, stranamente, sembra che i Queen non avessero una fama di rockband live in quel periodo. Anche se è vero che si trovavano nella fase in cui cercavano di sfruttare al massimo tutti i ritagli di tempo che la Trident gli offriva per registrare ─ anche improvvisati ─, la band si era costruita una certa reputazione live nei club di Londra e dintorni, per non dimenticare la Cornovaglia:
«Se in quel periodo si esibivano, allora non ci hanno mai invitati a nessuno dei loro concerti», è la risposta di Stuart. E questo allunga qualche ombra sull'operato di Nelson e della Trident nella ricerca di una sistemazione per la band. Dobbiamo però considerare che 50 anni fa le informazioni non circolavano rapidamente come avviene oggi. Per far incastrare correttamente tutti gli ingranaggi di una strategia di promozione erano necessari diversi tentativi e tanto, tanto tempo.
Quindi, riassumendo... Rocket Records non accettò di mettere sotto contratto e distribuire i Queen nel periodo in cui il loro manager Jack Nelson era alla ricerca di un editore che si occupasse anche del loro management. I dirigenti della Rocket Records, e quindi in qualche modo anche Elton John, non rimasero per niente impressionati dai Queen dopo aver ascoltato le bobine contenenti il materiale che sarebbe poi stato pubblicato nel loro primo album.
Il destino volle poi che gli stessi Queen, e in particolare Freddie Mercury, diventassero molto amici di Elton John. Quest'ultimo ebbe di sicuro un ruolo determinante nell'arrivo del suo manager John Reid alla gestione della band.
Certamente Stuart non troverà risposta alla sua domanda nel film Bohemian Rhapsody, come sembra che non avrà purtroppo un ruolo nel prossimo film su Elton John, Rocket Man. Queste sono solo degli adattamenti cinematografici delle storie realmente accadute, studiati per portare gli artisti al cospetto di un nuovo e se possibile più ampio pubblico.
Lo ringraziamo per aver aperto i propri ricordi su un dettaglio non da poco, che ancora non conoscevamo. E forse neppure gli stessi Queen erano al corrente di tutte queste dinamiche, la cui gestione era stata demandata direttamente dai fratelli Sheffield all'americano Nelson, loro uomo di fiducia.
Rocket Records (o meglio, The Rocket Record Company) era un'etichetta discografica inglese fondata da Elton John, Bernie Taupin, John Reid, Steve Brown ed altri nel 1972. Prese il nome proprio dal famosissimo brano Rocket Man.
Anche se il fine editoriale era principalmente la distribuzione degli album di Elton John, ha operato per altri artisti del calibro di Cliff Richard, spingendosi anche nel Nord America. La compagnia venne infine cessata nel 1999, dopo una serie di avvicendamenti nell'ambito delle etichette maggiori che inevitabilmente si sono susseguite nel corso degli anni.
• "In piedi per i Queen", Freddie Mercury e Brian May intervistati da Melody Maker [1973]
• Freddie Mercury intervistato da New Musical Express [1974]
• Le origini della band ricordate da Brian May in occasione del PRS Award
• "È arrivato Queen", il primo album della band
• Queen II
• Il nero, il bianco e il grigio di Queen II (di Patrick Lemieux)